Regna il caos nella piccola frazione di Metaponto, nel comune di Bernalda, nel Materano. Vere e proprie scene di violenza, quasi come nella peggiore periferia di una grande città, invece che nelle zone del centro accanto alla farmacia o all’alimentari. Un degrado inesorabile causato da alcuni immigrati irregolari, ubriachi fin dal primo pomeriggio, che aggrediscono residenti e commercianti.

A TAG24 il racconto indignato e arrabbiato della referente del Comitato cittadino, Lucia Durante, che dichiara: “Ci sentiamo soli e abbandonati dalle Istituzioni. Non siamo al sicuro né di giorno né di notte e le forze dell’ordine chiudono gli occhi, se non sono costretti a intervenire“.

Degrado a Metaponto, Durante: “Immigrati irregolari aggrediscono i cittadini e nessuno fa nulla”

Hanno scritto una lettera aperta i cittadini di Metaponto, la frazione di Bernalda, un comune in provincia di Matera. Una decisione presa con il cuore appesantito dalla rabbia e dalla frustrazione per una situazione critica diventata, ormai, quotidiana.

Sebbene il declino sia cominciato già nel 2020, nei primi mesi di questo 2024 vivere il paese è diventato quasi impossibile per i residenti. I bambini non possono più giocare per le vie, gli adolescenti hanno paura a uscire o attraversare alcune zone della città. Persino fare la spesa o andare in farmacia è rischioso a causa di alcuni immigrati irregolari violenti.

Una situazione complessa e fin troppo sfaccettata, impossibile da racchiudere in poche parole, dal momento che solo alcuni elementi si contraddistinguono per atteggiamenti aggressivi. Comportamenti, però, che ledono anche tutti gli altri cittadini di origine straniera che risiedono a Metaponto e che si sono perfettamente integrati nel tessuto della comunità.

Famiglie per bene indignate per il comportamento dei loro connazionali, che provocano danni e alimentano un’atmosfera di disagio e scarsa sicurezza. Per questo, si sono uniti agli altri residenti per chiedere aiuto.

Sono noti e, purtroppo, troppo poco documentati sulle pagine dei quotidiani gli episodi che hanno visto protagonisti i cittadini assaliti da immigrati o che hanno fatto da spettatori a violente risse fra stranieri per le motivazioni più disparate. Viene spontaneo chiedersi: “dove sono le forze dell’ordine?

Caos a Metaponto, ma le Istituzioni chiudono gli occhi: avviata una raccolta firme

D: Com’è la situazione al momento? Quanto è critica la situazione?

R: Diciamo che la situazione è critica da un po’ di anno. Ci sono alcuni soggetti violenti, che non hanno regole e per questo creano disagio alla popolazione. Inoltre, non hanno strutture dove risiedere. Quindi, trovano delle sistemazioni di fortuna, mettono a rischio la loro vita e anche quella degli altri, perché si attrezzano con bombole di gas o fanno fuochi. Alcuni anni fa, infatti, al Felandina – un immobile industriale mai portato a termine e occupato abusivamente – lo scoppio di una bombola aveva provocato un incendio e una ragazza è morta nel rogo.

La protesta è scaturita dall’aggressione a due nostri concittadini, dello scorso 5 marzo, da parte di un ragazzo straniero particolarmente aggressivo. Le vittime, di cui una era un signore molto anziano, sono rimaste ferite. Così, alcuni cittadini si sono riuniti per cercare di fare qualcosa.

D: L’amministrazione sta facendo qualcosa?

R: Noi abbiamo cominciato a inviare PEC di denuncia a tutte le autorità, a partire dal Prefetto. Abbiamo scritto anche al presidente regionale Vito Bardi, alle forze dell’ordine. Abbiamo coinvolto anche le ASM perché, spesso, si accumulano rifiuti in queste zone critiche o nei luoghi dove sorgono le abitazioni di fortuna. Purtroppo, non abbiamo ricevuto alcuna risposta, anche se abbiamo notato un leggero aumento della presenza sul territorio delle forze dell’ordine. Abbiamo fatto degli incontri con il sindaco, che ci è venuto a trovare durante un’assemblea, ma ci ha detto che lui non può fare più di tanto. Però, qualcosa va fatto.

Il prefetto ci ha suggerito di denunciare tutti gli episodi di questo genere, ma fino ad ora le cose sono state gestite con pressapochismo. Purtroppo, alcuni non riescono a trovare il coraggio di fare segnalazioni ai carabinieri oppure alcuni agenti liquidano il caso in maniera superficiale. Come se servisse l’episodio grave o eclatante per farli intervenire, visto che poi sono obbligati a farlo.

D: Eppure, solitamente, queste persone dovrebbero essere ospitate in strutture apposite…

R: Alcuni di loro sono aiutati dalla Caritas, che tramite accordi con privati, ha assegnato loro degli appartamenti e, quindi, pagano un regolare affitto. Ma queste brave persone sono subiscono il disagio provocato dai quei soggetti fuori controllo. Non solo, alcuni residenti affittano case in nero, magari a una coppia, ma poi all’interno dell’abitazione, magari, sono in 10. Noi chiediamo, anche, che si faccia luce su questo e che, in presenza di affitti illeciti, si prendano provvedimenti. Per questo abbiamo istituito una raccolta firme, che abbiamo allegato alle PEC.

Inoltre, vi sono casi di fragilità, per cui sarebbero necessari TSO o cure da parte di professionisti. Noi, quindi, chiediamo aiuto e supporto per queste situazioni. Abbiamo il problema del caporalato. Infatti, usano la nostra frazione come punto d’incontro, ma poi lavorano in zone limitrofe e proprietari terrieri vengono a prenderli per farli lavorare nelle campagne. Così non abbiamo certezza di dove vivano queste persone.