Chiuse le indagini sull’omicidio di Davide Buzzi, il tatuatore 42enne ucciso la notte del primo settembre 2023 a Ferrara, all’interno del bar Big Town in via Bologna. Il titolare del locale, Vito Mauro Di Gaetano, 43 anni, e suo padre Giuseppe, 70 anni, sono accusati di concorso in omicidio volontario aggravato dall’aver agito con crudeltà.
Buzzi si era recato nel locale con una tanica di benzina: l’obiettivo era quello di aggredire e intimidire Di Gaetano. Era in compagnia di un 21enne, Lorenzo Piccinini, rimasto ferito. I due dovranno infatti rispondere anche di tentato omicidio, sempre in concorso.
Omicidio di Davide Buzzi a Ferrara, chiuse le indagini sul caso: la ricostruzione
Secondo quanto emerso dalle indagini, nella colluttazione Mauro di Gaetano avrebbe prima colpito Buzzi in testa con delle bottiglie di liquore. Il 42enne, caduto in ginocchio, sarebbe stato poi ferito dal padre Giuseppe al volto e al corpo con un coltello a serramanico.
Nel momento in cui Buzzi, barcollante e in evidente affanno, aveva cercato di appoggiarsi al bancone del bar, sarebbe stato raggiunto nuovamente dal titolare che, usando un grosso lucchetto, si sarebbe accanito su di lui, rompendogli le ossa facciali con circa 40 colpi. Molti dei quali inferti mentre la vittima si trovava a terra.
Anche Lorenzo Piccinini sarebbe stato aggredito con le stesse armi, riuscendo però a salvarsi grazie alla tempestività dei soccorsi. Buzzi è invece poi morto per asfissia meccanica, provocata dal suo stesso sangue.
Padre e figlio indagati sono già rinchiusi nel carcere di Ferrara.
La morte del figliastro di Buzzi all’origine dell’aggressione
Le indagini hanno permesso di appurare anche che Davide Buzzi aveva preteso tremila euro al mese da Di Gaetano come ‘risarcimento’ per la morte del figliastro 19enne Edoardo, deceduto di fronte al locale nella notte tra il 12 e il 13 agosto. Evento all’origine dell’intera vicenda di sangue.
L’uomo sosteneva, infatti, che i soccorsi non fossero stati chiamati in tempo dopo il malore del ragazzo, affetto da una patologia cardiaca e morto dopo aver assunto cocaina. Una circostanza poi smentita dalla Procura, in quanto quella sera Mauro Di Gaetano non si trovava a Ferrara.
Lorenzo Piccinini, che accompagnava la vittima la sera del raid punitivo finito in tragedia, è ora rinchiuso nel carcere di Modena. È indagato per aver partecipato all’estorsione nei confronti del titolare del bar.