A Rimini è andato in scena il Campionato Europeo di Ginnastica Artistica Maschile, che si è concluso domenica scorsa con la vittoria del bronzo per la Nazionale italiana nella prova a a squadre. Un traguardo importante, che non è stato certo il solo. Sorridono infatti gli Azzurri, sia i seniores che gli juniores, per i risultati raggiunti. L’Italia ha infatti concluso al terzo posto nel medagliere combinato, portando a casa ben 8 medaglie (due ori, tre argenti, tre bronzi). Un messaggio importante, al resto del mondo, anche in vista delle Olimpiadi in programma a Parigi, dal 26 luglio all’11 agosto. Per commentare i risultati ottenuti agli Europei di ginnastica artistica di Rimini, Giuseppe Cocciaro, Direttore Tecnico della Nazionale italiana di ginnastica artistica maschile, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Europei ginnastica artistica, Cocciaro a Tag24
L’Italia maschile sale sul terzo gradino del podio nella giornata finale dei Campionati Europei di ginnastica artistica alla Fiera di Rimini. La squadra azzurra, composta da Yumin Abbadini (che vince il bronzo anche nell’all around), Lorenzo Minh Casali, Mario Macchiati, Matteo Levantesi e Marco Lodadio, conquista il bronzo nel concorso generale a squadre grazie a una prova straordinaria e senza sbavature. Ottima prestazione dei seniores, ma grandi vittorie anche per gli juniores. A Rimini brilla soprattutto la stella di Tommaso Brugnami. Il movimento è in crescita e le aspettative salgono anche pensando ai Giochi Olimpici. In vista delle Olimpiadi di Parigi 2024 e per commentare i risultati ottenuti agli Europei di ginnastica artistica di Rimini, Giuseppe Cocciaro, Direttore Tecnico della Nazionale italiana di artistica maschile, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
L’Europeo si è appena concluso: come ha visto i suoi ragazzi?
“Dire che il bilancio è positivo, è dire poco. Due medaglie d’oro, tre d’argento e tre di bronzo, per un totale di otto medaglie, tra juniores e seniores, penso che non sia mai successo nella storia della ginnastica in Italia. Il movimento è in crescita e la cosa che mi fa ben sperare è che i seniores sono molto forti, ma lo sono anche i ragazzi più giovani. Quando mi è stata messa in mano la squadra ho trovato un buco generazionale, che ora non ci sarà. Siamo partiti dal 19° posto in classifica, con l’Italia fuori dalle Olimpiadi, e abbiamo fatto tanta strada. Stiamo facendo vedere a tutto il mondo il nostro valore. Insieme ai miei collaboratori tengo sott’occhio più di 100 ginnasti per avere sempre il ricambio. Penso sia fondamentale e i fatti ci stanno dando ragione”.
Bronzo a squadre e nell’individuale per Abbadini. Era esattamente ciò che lei si aspettava?
“Assolutamente sì. Sapevo che sarebbe stato difficile vincere la medaglia a squadre perchè Ucraina e Grand Bretagna sono molto forti e la concorrenza era importante. Lo scorso anno siamo stati noi i campioni d’Europa, ma anche perchè loro avevano subito alcuni infortuni pensanti e noi ne abiamo approfittato. Quest’anno eravamo consapevoli che avremmo potuto raggiungere il terzo posto e domenica abbiamo fatto 18 esercizi perfetti, senza una caduta e fatti molto bene. Non è facile fare una cosa del genere. Abbiamo anche fatto il record di punti, superando i 250 punti”.
E sull’individuale?
“Sapevo che con Yumin avevamo qualche possibilità, ma anche lì era molto difficile. Ha fatto una condotta di gara strepitosa. Addirittura se avesse azzeccato l’uscita dell’ultimo attrezzo avrebbe vinto l’oro. Purtroppo alla parallela non l’ha stoppata come avrebbe dovuto ed è scivolato in terza posizione. Va bene così. E’ la prima medaglia individuale dopo 34 anni. Yuri Chechi era stato l’ultimo a vincerla”.
Quale messaggio lancia l’Italia in vista delle Olimpiadi di Parigi?
“E’ logico che a Parigi sarà difficilissimo. Ho già parlato con la suqadra e non è detto che porterò questi ragazzi alle Olimpiadi. Sono stato chiaro e sceglierò chi sarà più in forma a giugno. Ai Giochi Olimpici valgono le medaglie e noi dovremo tener conto anche di questo per la composizione della squadra”.
Ma l’Italia può puntare a una medaglia?
“Alle Olimpiadi è complicato e per noi arriva con un anno di anticipo. Siamo in crescita e ho una squadra giovane. Giappone e Cina si contenderanno l’oro e subito dietro ci sono gli Stati Uniti. Poi arrivano le europee, Ucraina, Gran Bretagna e Italia. E’ chiaro che vincere una medaglia alle Olimpiadi sarebbe l’apoteosi. Noi vogliamo fare una gara strepitosa, ma serve anche fortuna perchè gli altri dovrebbero sbagliare qualcosa. Io sono uno che non si dà mai per vinto e andrò a Parigi per provare a vincere qualcosa”.
Per quel che riguarda gli juniores, Tommaso Brugnami è un astro nascente?
“Potrebbe essere un astro nascante. Ho parlato con tutta la squadra qualche giorno fa e gli ho detto che non debbono preoccuparsi del passaggio. Tra gli juniores, tre passaranno a seniores il prossimo anno e dovranno stare tranquilli anche se non dovesse arrivare la convocazione con il gruppo maggiore. hanno bisogno di un pò di tempo ancora per crescere e aumentare le difficoltà. Ovviamente cambiano anche gli esercizi e non sarà semplice. Brugnami invece potrebbe essere pronto da subito, almeno per i ritiri collegiali. Per le Olimpiadi ho convocato 12 ginnasti, ma a Parigi ne porterò 5”.