C’era una volta il Brighton targato Roberto De Zerbi, bello da vedere e dal calcio spumeggiante. Oggi quella squadra non esiste più. Il gabbiano è ferito, non riesce più a volare alto, l’effetto entusiasmo si affievolisce sempre più, adesso l’aria non è pura. Ci sono dubbi, rabbia e delusione per una stagione che poteva rappresentare il salto in avanti definitivo verso le zone nobili, ma in realtà si sta trasformando in una sofferenza non da poco. E questo potrebbe portare anche ad attente riflessioni in casa biancoazzurra per quanto riguarda De Zerbi stesso.

Il Brighton non vince più. E il nervosismo sale

Sorprende questo crollo del Brighton di De Zerbi. D’altronde la stagione 2022/2023 aveva messo in luce una squadra bella da vedere, sicura di se nel segno delle idee del bel calcio del mister. Che dell’impostazione dal basso aveva fatto il suo marchio di fabbrica, senza rinunciare mai ad esso. Palleggio che inizia dal portiere, per poi far uscire gli avversari e sfruttare gli spazi liberi, arrivando in area avversaria con pochi tocchi. Una ricetta che l’anno scorso aveva portato a gol a iosa e divertimento assicurato. Non solo dei tifosi del Brighton, ma anche di tutti gli amanti del calcio, che si sono goduti la scalata di una squadra capace addirittura di conquistare il sesto posto finale, con tanto di Europa League annessa.

Davanti ad Aston Villa e Tottenham, niente male. Sembrava l’inizio di una bella storia, ma la stagione corrente non sta regalando soddisfazioni in tal senso. Il livello di difficoltà è aumentato visti gli impegni ogni tre giorni, e proprio qui il Brighton non ha retto, denotando limiti in tal senso. Lo scatto mentale non è arrivato, condito anche da altri fattori che ad oggi portano il Brighton al dodicesimo posto in classifica, con l’ultima vittoria che risale addirittura al 10 marzo scorso contro il Nottingham.

Uno di questi sicuramente gli infortuni, che non hanno lasciato in pace De Zerbi, specie per quanto riguarda gli uomini di maggior valore, sostituiti al posto loro da ragazzi promettenti che non hanno però dato le giuste risposte.

Integralismo tattico

E qui casca un altro discorso: ovvero l’integralismo del tecnico. Nonostante le oggettive difficoltà, De Zerbi non ha mai rinunciato al suo credo calcistico, anche se questo non ha portato a risultati positivi. In Europa League, contro la Roma, è uscita la poca esperienza della squadra, mentre in Premier il gioco da basso è stato quel tallone d’Achille che spesso e volentieri ha portato ad errori grossolani in fase d’impostazione, permettendo agli avversari di approfittarne. L’esempio è con il Manchester City: nonostante il dominio della squadra di Guardiola (match terminato 4-0 per i Citizens), De Zerbi non ha cambiato le carte in tavola per cercare di limitare la potenza offensiva avversaria. E questo non è piaciuto all’ambiente.

Brighton-De Zerbi, un futuro da decifrare

Ad oggi il Brighton occupa la dodicesima posizione in classifica, sarà fuori da tutto visti anche i punti di distanza dalle zone europee, troppi. Ecco perchè si ragiona anche in termini futuri. Ai piani alti si vuole capire se si potrà andare ancora avanti con questo progetto, l’Europa non vuole essere considerata un caso. De Zerbi si sa, non cambia idea sul modo di giocare, ma per poter proseguire insieme è chiaro che qualcosa andrà cambiato.

Se non dovesse accadere, ecco che De Zerbi potrebbe anche decidere di guardarsi intorno. Gli estimatori non mancano, anche in Italia, dove il valzer degli allenatori in estate prenderà piede. E forse in mezzo potrebbe finirci anche lui. Il Milan è alla ricerca del dopo Pioli; si parla tanto di Conte, anche se Lopetegui sembra essere in pole position, ma l’ex Sassuolo è un nome che dalle parti di Milanello piace, così come anche ai tifosi. Il problema è il costo, dato che per avere De Zerbi in panchina bisognerebbe pagare la clausola rescissoria di 14 milioni.

A contare anche il volere del tecnico, chiaro in tal senso: “Mi trovo bene al Brighton, ma se dovesse arrivare un’offerta importante la prenderei in considerazione“. Chissà cosa accadrà.