Tra Juventus e Milan finisce con uno scialbo 0 a 0 un big match tra due club blasonati ma assai delusi in questo finale di stagione. I rossoneri hanno fatto addirittura peggio della squadra di Allegri, creando poco e subendo soprattutto nei minuti finali. La sensazione è che il Diavolo abbia già messo un punto al campionato e che, sia il club, che la suqadra, abbia già iniziato a pensare alla prossima stagione. Il primo rebus da sciogliere sarà quello legato all’allenatore. Pioli ha già fatto le valigie e si stanno valutando vari nomi. Per commenatare il presente e il futuro del Milan e la scelta del prossimo allenatore, Giuseppe Cardone, che ha vestito la maglia rossonera dalle giovanili e fino alla prima squadra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Milan, si cerca il prossimo allenatore: Cardone commenta a Tag24
Fuori da ogni competizione europea e con il secondo posto già in tasca, quando mancano 4 partite al termine della stagione, il Milan sembra aver tirato i remi in barca. I rossoneri, contro la Juventus, sono apparsi scarichi, in un big match tra deluse. Il popolo milanista chiede qualcosa di più, ma al tempo stesso ha già iniziato a pensare alla prossima stagione. In estate potrebbe essere rivoluzione totale, a cominciare dal nuovo allenatore. Il ciclo di Pioli sta volgendo velocemente al termine e il club si è già messo in contatto con differenti profili. In base alla scelta, si farà anche il mercato e sono molti i calciatori che potrebbero decidere di andare via. Per commenatare il presente e il futuro del Milan e il prossimo allenatore, Giuseppe Cardone, che ha vestito la maglia rossonera dalle giovanili e 3 stagioni in prima squadra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La prestazione arrivata contro la Juventus dimostra che il Milan ha già staccato la spina?
“Nel caso specifico, se devo ragionare da esterno, ci sono stati dei frangenti in cui la squadra mi è anche piaciuta. Ci ha messo il cuore, ma ha avuto alcune difficoltà. Pioli ha dovuto far fronte a tante assenze, a squalificati a importanti e ad alcune defezioni dell’ultimo momento. Non penso che si possa condannare il Milan per la prestazione fatta con la Juventus, ma per l’annata intera che è stata troppo altalenante. Se oggi i rossoneri non hanno più obiettivi dipende da questo, altrimenti avrebbe affrontato anche il match dello Stadium con un altro piglio. Erano reduci dall’eliminazione in Coppa e dal derby perso, vincere a Torino avrebbe cambiato poco”.
Leao con la fascia di capitano, ma impalpabile. La rabbia dei tifosi è comprensibile?
“E’ chiaro che quando sei il Milan le aspettative sono sempre molto alte. Quello che fa arrabbiare i tifosi, al di là della poca chiarezza sul futuro, sono le situazioni molto altalenanti a cui si è dovuto assistere nel corso di tutta la stagione. In passato il club rossonero ha sempre dimostrato grande compattezza e solidità, in tutti i suoi aspetti mentre quest’anno tutto questo è mancato. E’ normale far fatica”.
Tanti nomi (alcuni stranieri e altri italiani) per il tecnico della prossima stagione: chi vorresti vedere sulla panchina del Milan?
“Dall’esterno è complicato, ma mi piacerebbe molto De Zerbi. Se dovessi scegliere io rimarrei su un profilo italiano, anche per dare un certo tipo di continuità e per una questione di comunicazione. Vorrei evitare la difficoltà di farsi capire. E’ vero che ormai gli stranieri sono tanti in ogni club e il problema potenzialmente non si pone, ma ho sempre pensato che in ogni squadra che appartiene a un cambionato nazionale, qualunque esso sia, lo zoccolo duro dovrebbe essere di quella nazionalità. Penso che abbiano più il polso della realtà in cui giocano e mi potrebbero diventare dei trascinatori. Il Milan del passato era così, fatto da grandi campioni. A pensarci mi viene anche il magone”.
Partendo dall’allenatore, il gao con l’Inter è facilmente colmabile oppure no?
“Il gap è colmabile, ma non facilmente. Come in tutte le cose ci vorrà un pò di pazienza, ma è innegabile che la piazza ora si aspetta dei segnali da parte della società. Almeno sotto l’aspetto psicologico, per i giocatori che resteranno e per quelli che arriveranno, bisognerà mostrarsi come un club ambizioso. Anche questo fa la differenza sul mercato, nella scelta di chi deve arrivare. In sede di calciomercato sono cose che contano”.
Caso Dumfries-Theo Hernandez
Ha fatto molto discitere lo stendardo preso da Dumfries in occasione della festa scudetto dell’Inter. Che ne pensi?
“Sono cose che ci possono stare, ma è ovvio che se non ci fossero sarebbe meglio. va detto che anche quando ha vinto il Milan qualche stendardo c’è stato. Ora per par condicio dovremmo essere pari, quindi alla prossima vittoria dell’una o dell’altra si potrà evitare, così da evitare anche polemiche inutili e sterili, che guastano il momento di festa”.