In casa Lazio brilla la stella di Daichi Kamada. Quella rimasta al buio per tanto, troppo tempo. L’uomo che aveva l’arduo compito di sostituire Milinkovic-Savic, sta cominciando adesso a mostrare ciò che avrebbe dovuto mettere in campo sin da inizio stagione. Meglio tardi che mai verrebbe da dire, ma tant’è. Il nipponico, con Igor Tudor, è riuscito a trovare quella quadra che con Sarri non è mai riuscita a materializzarsi, e adesso le carte in tavola si sono mescolate in un attimo.

In precedenza erano sistemate in maniera certosina, Daichi non aveva dubbi: niente più Lazio a fine stagione. Ma nel calcio, uno schiocco di dita rappresenta un terremoto capace di poter cambiare tutto in un attimo. Ciò che adesso potrebbe succedere proprio con Kamada, dato che il futuro del centrocampista potrebbe tornare ad essere un punto interrogativo.

La Lazio abbraccia il nuovo Kamada

Probabilmente nessuno si sarebbe aspettato una trasformazione del genere da parte di Kamada. Isolato in campo, fuori dalla manovra, quasi inerme: l’ex Eintracht Francoforte è stata la grande delusione di un mercato dove il giapponese partiva da un lavoro molto arduo, ovvero cercare di far dimenticare MIlinkovic-Savic. Missione fallita in pieno. Perchè sin da quando ha messo piede a Roma, Daichi ha faticato da morire per cercare di trovare una collocazione in campo tale da poter mettere in mostra le sue qualità. Una fatica iniziale inframezzata dal gol vittoria contro il Napoli in trasferta; un piccolo lampo di luce che per un attimo ha fatto sperare ad un inizio a cinque stelle in maglia biancoceleste. Niente da fare, dato che in seguito le nubi sono tornate ad avvolgere il giocatore.

Il calcio di Sarri non è mai stato nelle sue corde, il centrocampista ci ha provato in tutti i modi, non riuscendo ad emergere. Troppe nozioni da mettere in testa, specie per quanto riguarda la fase di non possesso, non nelle corde di Kamada. Questo perchè giocare insieme a Luis Alberto era concetto alquanto impraticabile secondo il tecnico toscano, che mai avrebbe rinunciato alla qualità del Mago. A Daichi dunque il compito di occuparsi di lavori più difensivi, ma senza successo. “Lo vorrei far giocare di più, ma non lo sto inserendo per motivi di natura tattica“, spiegava Sarri tempo fa. Tradotto: insieme non possono a giocare, e a farne le spese deve essere lui.

Da lì tanta panchina ed una convinzione: andarsene a fine stagione. Non prima dell’arrivo di Tudor a Formello. Un raggio di sole per il giocatore, che da quell’istante è tornato a sorridere. Perchè il tecnico croato lo ha visto in allenamento, e ne è rimasto stregato, tanto da non rinunciare lui per nessun motivo. Lo dimostra il fatto che Kamada è sempre sceso in campo con Tudor, saltando una partita sola causa infortunio. E i miglioramenti ci sono stati eccome: nel nuovo centrocampo a quattro il nipponico è il perno della manovra, da il via alle ripartenze in verticale e distribuisce (83 palloni toccati contro il Verona), buttandosi in area avversaria con i tempi giusti e creando densità; così come è un mastino quando si tratta di rincorrere, intercettando non pochi palloni.

Tudor lo ha esaltato dopo l’1-0 contro la squadra di Baroni: “Ha un computer in testa, ne vorrei 10 in campo come lui”. Un messaggio chiaro: Kamada deve rimanere.

Un futuro da decifrare

La Lazio adesso spera che Kamada decida di sposare la causa biancoceleste anche per il prossimo anno. Qualche mese fa il giocatore era sicuro di lasciare la Capitale a fine stagione (deciderà lui se attivare il rinnovo automatico), troppa la rabbia di non incidere. Ma con Tudor tutto è cambiato, il giocatore è continuo e più al centro del progetto. Il che potrebbe portare il centrocampista a rivalutare la situazione. La continuità c’è, le prestazioni anche, l’umore del giapponese è cambiato in meglio, l’addio non è più scontato.

Perchè se dovesse restare, con ogni probabilità Kamada sarebbe l’elemento da cui ripartire per la rifondazione tattica estiva. Ci spera Tudor, così come Lotito: “Deve decire lui il suo futuro, ma è il perno di Tudor“, ha detto il numero uno biancoceleste sulle colonne del Messaggero, fiducioso sulla permanenza di quel giocatore di cui non ha mai discusso la qualità. E adesso anche i tifosi sperano che il loro samurai possa rimanere a Roma.