Chi è Gianpietro Benedetti? Si tratta del presidente del Gruppo Danieli, uno dei leader mondiali nella progettazione e nella costruzione di impianti siderurgici e tra i primi tre produttori europei di acciaio scomparso dopo una breve malattia all’età di 81 anni.
Un grave lutto che ha scosso il mondo dell’industria e tutta Buttrio comune in provincia di Udine, di cui Benedetti aveva sempre fatto parte come personaggio di spicco.
Chi è Gianpietro Benedetti: la carriera
Benedetti era entrato alla Danieli nel 1961 come disegnatore tecnico diventando in poco tempo project manager di piccoli impianti.
Per circa 5 anni il suo lavoro lo portò a viaggiare per il mondo intero per avviare impianti siderurgici passando dall’Italia al Sudafrica, dalla Grecia a Singapore fino alla Malesia o agli Stati Uniti.
Dopo aver ricoperto vari ruoli, nel 1986, quando Cecilia Danieli divenne presidente e amministratore delegato, Benedetti fu nominato direttore generale del Gruppo riuscendo a portare l’azienda fuori dalla crisi del settore siderurgico con oltre 8.600 addetti nel mondo di cui circa 6.000 solo in regione.
Nel 1999, dopo la scomparsa di Cecilia Danieli, Benedetti divenne presidente e amministratore delegato dell’azienda fino al 2018, quando gli subentrerà Giacomo Mareschi Danieli, figlio di Cecilia.
Un manager titolare di ben oltre 80 brevetti, innovazioni industriali tutte registrate a suo nome.
Durante l’importante carriera imprenditoriale di Benedetti sono arrivati anche numerosi i riconoscimenti. Nel 2006 è diventato cavaliere del Lavoro dal 2006, a questo riconoscimento sono seguiti una laurea ad honorem dell’università di Udine in ingegneria gestionale e un diploma in M.B.A sempre ad honorem.
Sotto la sua spinta nacque l’Its Malignani e la Fondazione per formare i super-tecnici di cui l’economia del territorio ha bisogno.
La vita privata
Non si conosce molto della vita privata di Gianpietro Benedetti, sempre riservato sulla sua famiglia e i suoi affetti. Quello che si conosce è che aveva una personalità molto poliedrica ed era molto conosciuto per indossare sempre una cravatta gialla, unico suo vezzo.
Tra i suoi interessi vi era anche l’arte, nel tempo libero infatti spesso si dedicava alla pittura soprattutto durante i suoi frequenti spostamenti in cui cercava anche di ritagliarsi del tempo per visitare i musei.
Benedetti non era solo interessato al mondo siderurgico ma anche all’editoria, era azionista di maggioranza di Telefriuli e socio del Gruppo Nem (Nord Est multimedia), editore del Messaggero Veneto, Il Piccolo, Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova Venezia, Il Corriere delle Alpi e Nord Est economia.
Benedetti fu poi molto vicino alla Chiesa udinese e all’intero Friuli, sostenendo con alcune opere di mecenatismo diversi progetti. Uno su tutti, il restauro dell’angelo del Castello di Udine, sul campanile della pieve cittadina, icona della città e del Friuli.
Proprio il Comune di Udine, nel 2021 assegnò a Benedetti la cittadinanza onoraria del capoluogo friulano.
Il saluto
Molti i messaggi di cordoglio dopo la notizia della scomparsa di Gianpietro Benedetti.
In prima fila il messaggio scritto dall’industria per cui ha lavorato Benedetti che lo ricorda come un grande “capitano” d’industria del Friuli che grazie al suo intuito, visione, progettazione e grande capacità ha portato l’azienda di Buttrio nella posizione di leader nel mondo dell’acciaio.
Su X anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha scritto un messaggio di condoglianze rivolto alla famiglia di Benedetti. Come lui anche la Regione Friuli Venezia Giulia e la squadra di calcio dell’Udinese.
Per il Presidente di Confindustria Fvg, Pierluigi Zamò, “scompare un protagonista dell’economia del territorio e un imprenditore di livello internazionale”, mentre Confindustria Udine, di cui Benedetti era presidente, lo ricorda come un mentore per tutti gli associati.