Non solo “Giorgia Meloni detta Giorgia”, ma anche “Elena Ethel Schlein detta Elly”. I leader giocano la carta della vicinanza agli elettori, ma il presidente del Consiglio lo fa meglio di tutti, con una dichiarazione ad effetto guadagnandosi i titoloni dei giornali, mentre la segretaria del Pd che già lo aveva fatto in passato – e che aveva naturalmente già in programma di farlo anche alle prossime Europee 2024- senza però mai comunicarlo platealmente (nel senso letterale del termine) adesso dà l’impressione di rincorrere.

Ma, per la segretaria del Partito Democratico, l’escamotage del nome è solo un modo per nascondere il “niente” che caratterizza il programma di Fratelli d’Italia per le Elezioni Europee in programma l’8 e il 9 giugno. Elezioni a cui, invece, il PD si presenterà con un programma che vuole “migliorare la vita delle persone e del pianeta”.

Schlein rigetta i personalismi, e a chi le chiede perché si sia candidata, risponde che lo ha fatto per dare una mano alla squadra. Stesso motivo che ha spinto anche la Premier a scendere in campo, perché come annunciato a Pescara, da buon “soldato” non si tira indietro quando c’è da andare in prima linea.

Schlein: “Giorgia sulla scheda? E’ perché dietro il nome non c’è niente. Nessuna idea”

Polarizzare tutta l’attenzione sulla persona per nascondere la mancanza di idee e di visione dell’Europa. E’ questa l’accusa che Elly Schlein ha mosso alla Presidente del Consiglio dopo la sua richiesta di scrivere solo il nome di battesimo sulla scheda per le Europee.

“Ieri la presidente del Consiglio ha presentato il programma per le Europee: il suo nome. Dietro il suo nome, infatti, non c’è niente. Non c’è un’idea, non c’è una visione per l’Europa che serva alle persone.”

Ha accusato la segretaria dem che ha, poi, elencato le pecche degli avversari in Italia e in Europa, dai tagli alla sanità pubblica, al no al salario minimo a più di tre milioni di lavoratori e lavoratrici, alla negazione dell’emergenza climatica. Un elenco alla fine del quale Elly Schlein, capolista per il Pd in due circoscrizioni su 5 (Centro e Isole).

“Mi sembra che dietro a quel nome ci sia poco o nulla, noi dall’altra parte vogliamo portare avanti l’Europa che vogliamo e che serve per migliorare la vita delle persone e del pianeta.”

Schlein: “Mi sono candidata per dare una mano alla squadra.”

Dare una mano ad una squadra fatta di persone competenti e credibili. E’ questo lo spirito che anima la discesa in campo della segretaria Pd, il mettersi a disposizione del progetto del Partito Democratico. Prima di glissare sulla domanda relativa all’Ucraina dell’inviato di Tag24 Lorenzo Brancati, la segretaria del PD ha evidenziato che:

“Votare il PD vuol dire votare una squadra di persone competenti e credibili. Una squadra a cui darò un mano anche io, mi sono candidata per questo. Votare il PD vuol dire non solo rafforzare un’alternativa a questa destra, ma anche rafforzare il cambiamento che abbiamo avviato un anno fa con le primarie”.

Ma il suo partito le darà una mano? La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ieri a Pescara non sembrava esserne tanto convinta, tanto da arrivare a rallegrarsi di non essere la “segretaria del Partito Democratico” e di essere sicura, invece, che il suo partito (Fratelli d’Italia, ndr) farà di tutto per aiutarla nella campagna elettorale.