Si chiamava Frank Melina il centauro di 37 anni morto nel grave incidente stradale avvenuto nella mattinata di ieri, 28 aprile, nel cuore della Sila cosentina. Originario di Settingiano, l’uomo era uscito con degli amici per una gita in moto: l’automobilista con cui si è scontrato è stato arrestato e posto ai domiciliari per omicidio stradale dopo essere risultato positivo all’alcol test.
Chi era il centauro di 37 anni morto nel grave incidente avvenuto a Cosenza: Frank Melina
Melina lascia la moglie e due figli. Nella giornata di ieri, 28 aprile, era uscito con degli amici per una gita in moto quando, all’altezza del comune di Casali del Manco, in provincia di Cosenza, era andato a schiantarsi frontalmente contro un’auto proveniente dal senso di marcia opposto, morendo poco dopo l’arrivo dei soccorsi.
Altri due centauri erano stati invece trasportati in elicottero all’ospedale Pugliese di Catanzaro e all’Annunziata di Cosenza con gravi ferite: tuttora, secondo fonti locali, sarebbero ricoverati, ma non in pericolo di vita. L’uomo che si trovava alla guida dell’auto che li ha travolti, una Fiat Punto, trovato sotto shock dagli inquirenti intervenuti sul luogo del sinistro, è stato invece fermato con l’accusa di omicidio stradale.
Si troverebbe, attualmente, agli arresti domiciliari: nel corso di tutti gli accertamenti del caso è risultato positivo all’alcol test. Ha 41 anni. Melina, che è morto nel grave impatto, ne aveva 37. Originario di Settingiano, lavorava come corriere e da tutti adesso viene ricordato.
“Il sindaco Antonello Formica e l’amministrazione comunale tutta […] con immane senso di smarrimento e di sgomento, fanno proprio il profondo dolore della famiglia che è già diventato dolore di tutta la collettività”, recita una nota diffusa dal comune in cui l’uomo risiedeva, dove, per il giorno delle esequie, sarà proclamato il lutto cittadino.
L’ennesima (giovane) vittima della strada
Con la morte del 37enne l’elenco delle vittime della strada non fa che allungarsi. Qualche giorno fa era stata la volta del 18enne Giuseppe Carrino, rimasto gravemente ferito nel corso di un incidente avvenuto a Massa Finalese, nel Modenese, circa tre settimane fa.
Sembra che come Melina il giovane si trovasse in sella a una due ruote quando, per motivi ancora in corso di accertamento, sarebbe stato urtato violentemente da una Fiat proveniente dal senso di marcia opposto, venendo sbalzato sull’asfalto a una decina di metri di distanza.
Una volta soccorso, era stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Baggiovara, dove alla fine, nonostante i tentativi dei medici di salvarlo, si è spento. Aveva ancora tutta la vita davanti: il prossimo 14 maggio avrebbe compiuto 19 anni. Sui social, ricordandolo, in tanti hanno parlato di lui come di un “bravo ragazzo”, dicendosi sconvolti e addolorati per la sua prematura scomparsa.
“Sei stato il ragazzo più forte che abbia mai conosciuto. Sarai sempre nel mio cuore”, le parole dedicategli da un amico online. La sua morte aveva seguito di qualche giorno quella del 22enne Francesco Caruso, morto dopo essere stato ricoverato in seguito a un grave frontale avvenuto a Taormina.
Originario di Letojanni, il giovane era stato da poco assunto all’hotel Atlantis Bay: lì si stava recando quando, sulla Statale 114, era andato a schiantarsi con lo scooter contro una moto, riportando un serio e irreparabile danno cerebrale. I genitori hanno deciso di donarne gli organi, salvando la vita a sette persone, tra le quali una bimba di Torino. A renderlo noto è stato il commissario straordinario dell’Asp di Messina Giuseppe Cuccì, che ha ricordato l’importanza di questi “gesti nobili”.