Un 2023 da ricordare anche grazie a scatti che consegneranno la memoria di un anno speciale – soprattutto per Napoli – alle generazioni future. Al Comicon di Napoli, che anche in questa edizione 2024 ha collezionato numeri incredibili, ha partecipato Ciro Pipoli con una mostra temporanea Ciro x Comicon su alcune delle sue fotografie più iconiche e che lo hanno reso celebre sui social.
Comicon 2024, la spontaneità e la semplicità delle fotografie di Ciro Pipoli
In questi giorni si è svolto il consueto appuntamento con il Comicon 2024 di Napoli: un festival che ha avuto luogo alla Mostra d’Oltremare e che ha registrato numeri da capogiro. Un evento al quale hanno partecipato, con stand di ogni genere, non soltanto le consuete case editrici di giochi ma anche personaggi iconici della città, a rappresentare un’appartenenza sempre molto sentita e forte.
Tra questi non è potuto mancare Ciro Pipoli, che con le sue fotografie di Napoli ha fatto innamorare proprio tutti. Tratto distintivo del fotografo è stato da sempre la capacità di ritrarre persone comuni, di ogni genere, nella loro semplicità, alcune delle quali con cui ha stretto anche un legame che va al di là del lavoro.
Proprio Ciro Pipoli è intervenuto, in esclusiva, ai nostri microfoni di Tag24 per parlare di tante tematiche tra cui proprio quella che riguarda il rapporto con i soggetti che sceglie, con cui approccia e infine poi fotografa:
“Ho legato con le persone che ritraggo nei miei scatti, gente che mi ha invitato in casa a prendere un caffè, oppure persone che a distanza di anni si ricordano di me. Tutte piccole cose che vanno al di là del lavoro e che si basano su rapporti umani che uniscono me e i soggetti che seleziono per scattare”.
Qual è l’approccio con le persone quando scatto?
“Percorro la strada della sincerità, penso sia il modo migliore per approcciare a persone che non conosci ed è la stessa modalità con cui vorrei essere approcciato io. Non posso dire di non avere un po’ di vergogna, ma la metto da parte per non perdermi nessuna occasione negli scatti”.
La collaborazione con NSS e la Serie A per il Napoli
La fotografia, però, non è l’unica passione di Ciro Pipoli: come ogni napoletano che si rispetti il calcio e il Napoli rappresentano una parte importante di vita che non può essere circoscritta e che riesce a far emergere un lato passionale che poche altre cose fanno.
La fortuna di Ciro, da fotografo, è stata quella di poter rappresentare attraverso le fotografie il suo Napoli durante una stagione a dir poco magica: nel 2022/23, infatti, gli azzurri hanno vinto uno Scudetto che mancava dall’epoca di Diego Armando Maradona. Un campionato colmo di momenti iconici, 3 di cui è impossibile non parlare:
“Il primo è Napoli-Salernitana, nonostante sia stata una partita che c’ha lasciato tanto amaro in bocca: è stato bello vedere lo stadio completamente azzurro, un po’ come nei tempi di mio padre come mi mostrava nelle immagini e nei video del Napoli di un’epoca diversa in cui la partecipazione dello stadio totale. Il secondo è stato il 4 giugno quando ho avuto la fortuna di fotografare e fare il giro dello stadio assieme ai giocatori del Napoli con il trofeo in mano. Come terzo momento sceso quello di quello di mio padre con le lacrime agli occhi per il terzo Scudetto”.
Tra i vari incarichi che Ciro ha avuto, il più importante in assoluto è senza dubbio quello del 4 giugno per la Serie A: il giorno in cui allo stadio Maradona è stato consegnato il trofeo ai giocatori del Napoli e dove si è potuto assistere alla definitiva festa Scudetto.
Durante quei momenti il fotografo napoletano porta con sé un aneddoto divertente e allo stesso tempo pregnante che sottolinea non soltanto la portata dell’evento ma soprattutto l’importanza del lato umano che va sempre colto in ogni contesto e che va oltre tutto:
“Il giorno dei festeggiamenti al Maradona volevo fare una foto al tatuaggio di Luciano Spalletti, fatto da pochissimo. Volevo farla senza farmi notare ma quando mi sono avvicinato lui mi ha visto e mi ha detto giocando: ‘Stai facendo il furbo?’, poi mi ha abbracciato. È stato un momento umano che era al di là del lavoro e di quello che rappresentavamo in quel momento perché eravamo uniti dalla stessa gioia”.
Il momento in cui tutto è cambiato
Nel suo lavoro tutto cambia repentinamente e Ciro lo sa, forse il momento in cui è riuscito a farsi conoscere nel mondo è con lo scatto iconico di “Tutto passa” capace di esprimere al meglio l’essenza di una Napoli nostalgica e peculiare allo stesso tempo e che ha fatto il giro dei social:
“Sicuramente quella ‘Tutto passa’, sotto il quadretto di Maradona. Quella è una foto che negli anni in cui l’ho pubblicata ha riscontrato successo: molte persone conoscono la foto ma non hanno idea di chi io sia, sintomo del fatto che la foto in questi anni ha veramente girato tanto il web”.
Per Ciro, però, lo scatto perfetto è proprio quello che è stato apposto sulla copertina del suo libro Ciro pubblicato proprio alcuni mesi fa e che ritrae un bambino intento a tuffarsi a mare facendo una capriola nelle vicinanze del Castel dell’Ovo – uno dei luoghi più iconici della città napoletana:
“Lo scatto per me più soddisfacente è quello che abbiamo scelto per rappresentare la copertina del nostro libro: rappresenta uno di quei momenti in cui o sei fortunato a coglierlo o non ti verrà mai più. Quello scatto, quindi, è importante perché c’è l’impossibilità di ripeterlo: è uno scatto per me perfetto”.