OpenAI, la società di intelligenza artificiale (AI) guidata da Sam Altman famosa a livello globale per il lancio di ChatGPT, sarebbe in trattative per una partnership con Worldcoin (WLD), la società di verifica dell’identità che propone un reddito di base universale basato sulla criptovaluta.
Un esito non proprio imprevedibile, stando al fatto che anche la seconda è stata co-fondata da Altman. Stando alle indiscrezioni che circolano, la potenziale collaborazione sarebbe incentrata sulla fornitura di soluzioni e servizi di intelligenza artificiale da parte di OpenAI a Worldcoin. Si tratterebbe però soltanto di un primo passo, verso una collaborazione più stretta nel futuro. Una partnership la quale sembra comunque destinata a provocare polemiche, proprio per la presenza di Altman nei due progetti.
Worldcoin e OpenAI: cosa sta accadendo?
Più di un osservatore aveva previsto una possibile collaborazione tra OpenAI e Worldcoin. Una previsione fondata sul fatto che entrambe le società sono state fondate da Sam Altman. Se in un primo momento l’accordo vedrà la fornitura di soluzioni e servizi di AI da parte di OpenAI, con il trascorrere del tempo la collaborazione potrebbe allargarsi e sfociare in una vera e propria alleanza.
Entrambe le società, peraltro, si sono trovate di fronte un nutrito fuoco di sbarramento da parte delle autorità, affrontando una lunga serie di controversie e sfide normative. Per quanto riguarda Worldcoin, il suo progetto di scansionamento dell’iride è stato oggetto di ripetuti blocchi in molti Paesi. L’ultimo in ordine cronologico è stato il Portogallo, ove la Comissão Nacional de Proteção de Dados (CNPD), ente preposto alla sorveglianza sulle attività riguardanti la raccolta di dati personali all’interno del Paese, ha imposto uno stop di tre mesi all’azienda.
Una decisione presa dall’ente a causa delle preoccupazioni sulla privacy collegate al progetto. Le stesse che hanno condotto a identici provvedimenti in Spagna e Corea del Sud. Precedute a loro volta dall’Information Commissioner’s Office del Regno Unito e dall’omologo francese Commission Nationale de l’informatique et des Libertés (CNIL). Mentre il Kenia aveva a sua volta interrotto i lavori del progetto già ad agosto, imitato da India e Brasile.
OpenAI, da parte sua, ha recentemente affrontato una minaccia di indagine da parte delle autorità dell’Unione Europea in merito alla sua partnership con Microsoft, riuscendo comunque a scansare provvedimenti in merito.
Il controverso ruolo di Sam Altman
Proprio il coinvolgimento di Sam Altman in entrambe le società è considerato da molti un fattore meritevole di approfondimenti. Anzi, non manca chi sostiene la necessità di un controllo normativo molto serrato. Un controllo il quale, però, almeno per ora tarda ad apparire.
Secondo Alex Blania, CEO di Tools for Humanity, il ruolo svolto da Altman all’interno delle due aziende va a oltrepassare notevolmente ciò che ci si aspetterebbe di solito quando si tratta di realtà o progetti di tali dimensioni. Worldcoin, in particolare, è attualmente uno dei servizi di verifica dell’identità più attivi al mondo, potendo vantare una media di due milioni di utenti giornalieri. Una attività che, come abbiamo visto, sta provocando non pochi attriti, in ogni parte del mondo.
Il protocollo ha lanciato la propria blockchain, una soluzione di livello 2 la quale dà priorità agli utenti verificati nel suo programma, rispetto ai bot. Worldcoin prevede inoltre di aumentare la propria offerta di token WLD di 36 milioni, per un valore di circa 196 milioni di dollari, nei prossimi sei mesi. Una vendita che sarà proposta ad un ristretto gruppo di istituzioni selezionate per l’occasione.
La collaborazione avviata con OpenAI può rivelarsi un notevole biglietto da visita in tal senso. A meno che non sopravvengano altri intoppi a livello normativo, nei Paesi in cui Worldcoin sta portando avanti il suo piano di business.