Proseguono senza sosta le ricerche di Alan Martin Fornoni, il 25enne di Pieve Emanuele, in provincia di Milano, scomparso nel nulla dal 13 aprile. Sono giorni difficile per il padre Sergio e la madre Irina, che da due settimane non hanno più notizie di loro figlio.
L’ultima segnalazione del giovane risale a Rogoredo, quartiere periferico di Milano, all’interno del tristemente noto “Bosco della droga”. Nelle ultime ore, le forze dell’ordine sono entrate nel parco per condurre le prime ricerche.
Alan Martin Fornoni, iniziano le prime ricerche nel “Bosco della droga” di Rogoredo
I controlli sono iniziati questa mattina sul presto. I carabinieri del comando di Rogoredo hanno setacciato la zona di San Donato, via Orwell e Sant’Arialdo ma del ragazzo, ancora nessuna traccia. Questo è il primo di una serie di controlli che i militari effettueranno nella villa.
Il padre di Fornoni, nell’appello raccolto a Tag24, si è detto preoccupato per le sorti del figlio ed è convinto che possa essere potenzialmente in pericolo di vita. La penultima posizione del 25enne risale al 14 aprile, giorno dopo la denuncia di scomparsa.
Lo smartphone è stato tracciato a Viale Cassala, a Milano, nei pressi di un noto fast food della zona e circa 20 minuti di automobile, 30 con i mezzi, dal “bosco della droga”, punto di ritrovo per centinaia di tossicodipendenti alla ricerca di dosi.
Cos’è il “Bosco della droga” di quartiere Rogoredo
Da moltissimi anni, il parco di Rogoredo è un vero e proprio punto di ritrovo per tutti i tossicodipendenti dell’hinterland milanese, una certezza, per reperire facilmente qualsiasi sostanza stupefacente utile al consumatore tra cui cocaina ed eroina.
Una rinomata zona di spaccio e per alcuni drogati, il bosco si trasforma in una casa temporanea dove bivaccare, dormire e fare uso di sostanze senza essere disturbati. Perdura ormai da 5 anni, dal 2019, la lotta dei carabinieri di riqualificazione territoriale, ma la strada verso un miglioramento, visto anche il recente caso di Fornoni, è ancora lunga.