Migliaia di persone sono scese in strada in Georgia per protestare contro il disegno di legge sugli agenti stranieri. La proposta prevede di imporre alle Ong e ai media che ricevono più del 20 per cento dei loro finanziamenti dall’estero di registrarsi come “agenti stranieri” o incorrere in sanzioni. I manifestanti hanno chiesto al governo di ritirare la bozza che l’opposizione e i paesi occidentali definiscono autoritaria.

Proteste in Georgia, in migliaia in strada contro la legge sugli agenti stranieri

Il partito al potere, Sogno Georgiano, ha reintrodotto la controversa bozza di legge sugli agenti stranieri. Gli oppositori sostengono che il provvedimento assomigli a quelli russi utilizzati per silenziare il dissenso. Circa 20mila persone sono scese in strada ieri nella capitale della Georgia, Tblisi, per nuove proteste.

Gli organizzatori, ovvero i gruppi di diritti umani e i partiti dell’opposizione, hanno definito la manifestazione come una “Marcia per l’Europa”. I manifestanti hanno marciato da Piazza della Repubblica al palazzo del Parlamento.

Si sono verificati scontri tra i manifestanti e la polizia. Secondo quanto riporta l’Afp, la polizia ha usato spray al peperoncino senza preavviso. Nelle prime ore di lunedì, sono stati schierati centinaia di agenti in tenuta antisommossa.

Verso l’approvazione della proposta di legge

A metà aprile, i georgiani hanno organizzato proteste contro il disegno di legge in seguito alla sua discussione in Parlamento. Il 17 aprile, in un’aula di 150 seggi, il disegno di legge, presentato dalla maggioranza, ha ricevuto 83 voti favorevoli, in una votazione boicottata dall’opposizione.

Il disegno di legge deve ancora superare la seconda e la terza lettura. La seconda lettura si terrà oggi, 29 aprile. La lettura finale è prevista per il 17 maggio, si prevede che la maggioranza approverà la misura. La presidente georgiana, Salome Zurabishvili, ha detto che porrà il veto alla legge ma il partito del primo ministro, Irakli Kobakhidze, detiene una maggioranza sufficiente a respingere il veto presidenziale.

Sogno Georgiano aveva introdotto la proposta anche nel 2023 innescando così un’ondata di proteste paragonabili a quella attuali che avevano costretto il partito a non proseguire.

Le preoccupazioni dell’occidente

Da quando ha ottenuto l’indipendenza, la Georgia ha seguito un percorso europeista. Sogno Georgiano ribadisce che la sua posizione è pro-europea e sostiene che la proposta di legge si concentri esclusivamente sull’aumento della trasparenza nei finanziamenti esteri alle Ong. Tuttavia, diversi critici accusano il partito di avvicinare il paese alla Russia, sollevando preoccupazioni riguardo a legami più stretti con il paese confinante.

A dicembre, l’Unione Europea ha conferito alla Georgia lo status ufficiale di candidato. Tuttavia, prima che i colloqui per l’adesione possano iniziare ufficialmente, Tbilisi deve attuare una serie di riforme. Se il disegno di legge in questione venisse approvato, potrebbe influenzare negativamente il processo di integrazione del paese all’Ue.

L’alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri, Josep Borrell, e l’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani hanno esortato le autorità georgiane a ritirare il progetto di legge. Anche Washington ha espresso preoccupazione riguardo alle possibili conseguenze negative sulla libertà e l’indipendenza delle organizzazioni non governative e dei media nel paese.