Cos’è la tricopigmentazione? Oggi accanto ai tradizionali metodi di trapianto del capello esiste una soluzione alternativa e meno invasive.
Si tratta della tricopigmentazione, una tecnica utile non solo a chi soffre di alopecia o calvizie ma anche a chi abbia cicatrici da coprire. Ecco come funziona e a chi è indicata.
Cos’è la tricopigmentazione: come funziona
Molto più comunemente conosciuta come tatuaggio del capello, la tricopigmentazione è una tecnica che consiste di coprire zone calve con l’innesto di pigmenti biocompatibili.
Negli ultimi tempi questa alternativa al trapianto ha raggiunto grande consenso. La tricopigmentazione è infatti stata pensata per chi soffra di diradamento dei capelli o non voglia affrontare un intervento chirurgico.
Inoltre è un valido strumento di supporto alla stessa procedura di trapianto poiché può coprire le cicatrici dovute alle operazioni.
Allo stesso modo può risultare efficace in soggetti che abbiano riportato leggere ustioni o lesioni a porzioni pelle sulla quale non riescono più a crescere i bulbi piliferi.
L’enorme vantaggio a favore della tricopigmentazione è che non si tratta di un’operazione chirurgica e quindi è una soluzione completamente non invasiva.
Rientra infatti nell’ambito del trucco permanente o semipermanente.
Si tratta dunque di un espediente puramente estetico in quanto non si impianta un nuovo follicolo. L’obiettivo è quindi dare la parvenza di un capello rasato nelle zone invece colpite da calvizie.
In pratica, con la tricopigmentazione so introducono pigmenti di colore anallergici e biocompatibili negli strati più superficiali del derma del cuoio capelluto.
L’operazione viene eseguita grazie ad uno strumento di precisione con il quale si tatuano piccoli puntini in sostituzione dei follicoli piliferi. È quindi in questo modo che si potrà riprodurre facilmente la parvenza di una chioma rasata anche se assente.
Con questa tecnica si può anche agire in maniera mirata nelle sole aree diradate e creare così un effetto di infoltimento e omogeneo.
I vantaggi di questa procedura
La tricopigmentazione è una pratica del tutto naturale ed esente da controindicazioni. Questo trattamento infatti non altera in alcun modo la regolare crescita di eventuali capelli ancora presenti.
È poi una tecnica che ben si adatta alle singole esigenze individuali ed è efficace sia per gli uomini sia per le donne.
A differenza di altri trattamenti poi la tricopigmentazione non è affatto doloroso. Anche per questo motivo sempre più persone la preferiscono al trapianto tradizionale. Oltretutto è uma valida soluzione per chi non possa eseguire il trapianto a causa di altre patologie.
Il consiglio generale è comunque quello di affidarsi sempre e solo a centri specializzati e intraprendere il trattamento solo dopo aver chiesto una valutazione approfondita della propria specifica condizione di cute e cuoio capelluto.
Cos’è la tricopigmentazione: tipologie e costi
Esistono due tipologie differenti: la tricopigmentazione permanente e quella semipermanente.
Proprio come suggerisce il nome, le due tecniche assicurano risultati più o meno duraturi. L’effetto è poi ottenuto utilizzando pigmenti di diverse caratteristiche.
La versione permanente sfrutta pigmenti non riassorbibili, ovvero che non potranno essere modificabili nei mesi post trattamento.
Per questo motivo il colore o la posizione del singolo capello non potrà essere mai più cambiata in futuro.
La tricopigmentazione semipermanente usa pigmenti bio riassorbibili e il colore può essere variabile anche nelle successive fasi di ritocco.
In entrambi i casi l’effetto più soddisfacente è la riproduzione del capello rasato con l’illusione ottica che sia una chioma naturale lunga all’incirca 2 millimetri. Per questo motivo sembra essere la soluzione contro l’alopecia androgenetica.
Generalmente per ottenere un buon risultato iniziale occorrono almeno tre sedute, la cui durata può essere di minimo 2 ore a massimo 4 in base all’ampiezza della zona da coprire.
Sebbene il trattamento sia variabile da soggetto a soggetto, in nessun caso è sufficiente concludere la procedura in una sola seduta come avviene ad esempio per un tatuaggio tradizionale. Questo perché i pigmenti di tipo biocompatibile vengono assorbiti durante il primo innesto.
È pertanto indispensabile agire in altre operazioni di ritocco e perfezionamento.
Anche il prezzo è funzione del singolo caso e si può attestare tra un minimo di 600 euro ad un massimo di 1600 euro, a cui vanno però aggiunte le sedute di controllo.