Un superbonus fino al 130% per le assunzioni a tempo indeterminato nel 2024: è in arrivo, nei primi giorni della prossima settimana, il decreto del ministero del Lavoro e del ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) che darà il via agli incentivi per chi assume. In tutto, secondo alcune stime sulle tipologie di aziende inquadrate tra quelle potenziali beneficiarie (insieme anche ai liberi professionisti e alle imprese individuali), i soggetti ai quali andranno i bonus saranno nell’ordine di 380mila.
Il maxi incentivo aumenta in rapporto a specifiche condizioni di disagio e di svantaggio dei beneficiari dei contratti di lavoro. In linea generale, i bonus spetteranno per assunzioni e stabilizzazione di giovani, donne e persone in condizioni di svantaggio (già percettori di Reddito di cittadinanza).
Superbonus 130% assunzioni 2024, di cosa si tratta
In arrivo, nei primi giorni della prossima settimana e in vista del 1° maggio, il decreto che stabilisce le condizioni di accesso al superbonus fino al 130% per le assunzioni del 2024 di giovani, donne e soggetti in condizioni di svantaggio. Già domani, lunedì 29 aprile 2024, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, incontrerà i sindacati per illustrare le condizioni fissate dal provvedimento contenente gli incentivi alle assunzioni. Una prima stima della platea delle imprese che riceveranno i bonus sulle assunzioni quantifica in 380mila aziende e liberi professionisti.
A chi spettano gli incentivi
Nell’elenco delle aziende beneficiarie dei bonus figurano:
- le imprese di capitali;
- gli enti non commerciali (per le immissioni legate all’esercizio delle attività commerciali);
- le società di persone ed equiparate;
- le imprese individuali, società ed enti non residenti (per le attività commerciali esercitate nel territorio italiano mediante un’organizzazione stabile);
- gli esercenti arti e professioni, anche in forma associata o di società semplice, per le attività di lavoro autonomo.
Non potranno richiedere gli incentivi i soggetti non titolari di reddito d’impresa quali le imprese agricole e le attività commerciali ma solo occasionalmente.
Superbonus 130% assunzioni 2024, come calcolare l’incentivo?
Per ottenere gli incentivi legati alle nuove assunzioni si devono verificare due condizioni. La prima è quella per la quale si prevede che l’azienda o il libero professionista provengano da un’attività in corso al giorno 31 dicembre 2023 già da almeno un intero anno. La seconda condizione prevede che il numero dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato nel periodo considerato sia superiore rispetto alla media di occupazione calcolata sul periodo di imposta precedente.
A queste condizioni, le imprese ammesse agli incentivi possono richiedere un primo bonus quantificabile nella maggiorazione del 20% (120%). Tale maggiorazione si calcola sul costo del personale assunto con contratto a tempo indeterminato in riferimento all’incremento occupazionale ai fini della quantificazione del reddito di impresa o del reddito autonomo.
In questa maniera, la componente del costo complessivo del personale potrà essere maggiorata del 120% rispetto al 100%. La maggiorazione si eleva al 30% (130%) per le immissioni relative a soggetti appartenenti a categorie svantaggiate. Qui il funzionamento dei bonus nel dettaglio.
Taglio cuneo fiscale 7% e bonus 100 euro tra le altre misure in arrivo
Tra le altre novità in arrivo, il governo è alle prese con la riduzione del cuneo contributivo per l’anno 2025 con percentuale fino al 7%. Per la conferma della misura serviranno circa 10 miliardi di euro da inserire nella prossima legge di Bilancio. Potrebbe arrivare, invece, la proroga del bonus mamme con la decontribuzione totale dei versamenti a carico delle lavoratrici con due figli. Ad oggi, la misura rimane in vigore fino al 31 dicembre 2024, mentre quella spettante per almeno tre figli rimarrà a regime fino a tutto il 2026.
Infine, in tema di lavoro, il governo si sta occupando anche del bonus fino a 100 euro da versare insieme alla tredicesima mensilità di dicembre 2024, ma solo a specifiche famiglie. L’ipotesi prevalente è quella di un bonus spettante ai soli nuclei monoreddito, con retribuzioni fino a 28.000 euro e almeno un figlio a carico.