Contro il Verona allo stadio Olimpico la Lazio non aveva certo un compito semplice, ma con pazienza e determinazione ha saputo aspettare il momento migliore per poi colpire e affondare l’avversario. A Tudor basta Zaccagni per portare a casa l’1 a 0 e altri 3 punti pesantissimi. In attesa dei risultati delle altre, quando mancano ormai quattro partite alla fine della stagione, i biancocelesti ora guardano la classifica con maggior fiducia. La Champions è difficile, ma non impossibile e l’Europa League è a un passo. Per commentare il momento dei capitolini e Lazio-Verona, Raffaele Sergio, ex calciatore che ha giocato anche a Roma, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Lazio-Verona, Sergio a Tag24
Un passo per volta, senza guardare nè avanti nè indietro, fino alla fine della stagione. La Lazio non può fare calcoli, il suo destino dipende dai risultati delle altre squadre, ma può fare il meglio possibile, non lasciando alcun punto per strada. Ieri sera contro il Verona non aveva un compito semplice, ma ha atteso con pazienza il gol, finché non è arrivato. 1 a 0 e altri 3 punti messi in cascina, con il quinto posto che adesso, in attesa di Napoli-Roma, dista appena 3 punti. Dal suo arrivo sulla panchina biancoceleste, Tudor ha ottenuto 5 vittorie su 6 gare disputare in campionato e ora tutti guardano con maggior fiducia alle 4 partite che restano. Per commentare il finale di stagione dei capitolini, ripartendo da Lazio-Verona, Raffaele Sergio, ex difensore che ha vestito la maglia biancoceleste per 3 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La Lazio non aveva un impegno semplice, ma lo ha portato a casa. Come è riuscito Tudor a modificare così rapidamente questa squadra?
“Non aveva un compito semplice, perché è arrivato per sostituire mister Sarri, in un gruppo importante. Parliamo di un molti senatori, che sono alla Lazio da parecchi anni, e lui è riuscito ad entrare in punta di piedi. Nonostante questo però ha imposto da subito il suo modo di fare e questa è la dimostrazione che si tratta di un ottimo allenatore. Penso che lui abbia importanti qualità a livello tecnico, ma anche a livello mentale. Quella della società è stata una scelta molto positiva”.
La Lazio è costretta a rincorrere in questo finale di stagione, ma la Champions è un obiettivo possibile, oppure no?
“La Lazio non deve fare calcoli, ma ragionare partita dopo partita e pensare solo a se stessa. Deve fare il suo dovere e non sbandare nelle quattro giornate che gli restano. Ieri sera, a mio avviso, ha dato una grande dimostrazione di forza. Il Verona in questo momento è una squadra molto in forma e non era semplice batterla. I biancocelesti devono viversi il presente, e preparare alla perfezione ogni match che resta. D’altronde non hanno altri impegni su cui concentrarsi e quindi non devono più sbagliare in campionato. Sono certo che la vittoria di ieri sera darà morale e sostanza, dal punto di vista del gioco e della mentalità. Conosco bene l’ambiente romano e so che i tifosi in questo momento non sono soddisfatti, ma gli ultimi risultati possono aiutare molto”.
Le gerarchie in attacco sono cambiate e Tudor considera Castellanos il titolare. Il ciclo di Immobile è terminato, oppure può ancora tornare?
“Il calcio è fatto di cicli ed è fisiologico che prima o poi possano finire. Credo che la storia di Immobile con la Lazio sia arrivata al termine. Dietro di lui c’è Castellanos, che reputo un giovane forte, importante e di talento. Con Tudor è arrivato il momento di dare un importante sterzata, in vista del prossimo anno. Dal mercato mi aspetto una importante rivoluzione, perché sono tanti i calciatori che vogliono andare via e che hanno finito il percorso. Questa è la chiusura di un ciclo. Ora è importante dar fiducia ai giovani, proprio a partire dal Taty. Non è facile trovare i calciatori con queste caratteristiche”.
Il percorso Champions è complicato, ma l’Europa League è d’obbligo?
“Direi proprio di sì. Entrare in Europa, che si tratti di Champions o di Europa League, dà comunque degli introiti importanti dal punto di vista economico. Queste squadre hanno bisogno di entrare sempre di più in una mentalità europea. Ed è innegabile che i soldi che arrivano dalle competizioni internazionali diano dei vantaggi non indifferenti”.
La Lazio ieri ha battuto il Verona lei l’ha definita una squadra molto in forma. Pensa che ce la faranno a salvarsi?
“Il Verona è una squadra molto compatta. Ho seguito le ultime partite della formazione di Baroni, e ho visto un buon gioco, un gruppo tosto e calciatori di grande qualità. Per la Lazio non era facile batterla e secondo me, per le squadre che sono lì in coda, è una delle migliori. Credo che ce la farà”.