Superbonus, in arrivo le detrazioni fiscali extra large per il 2024 con prolungamento fino a 15 anni agevolazione dell’agevolazione nella dichiarazione dei redditi, mentre per i Comuni potrebbe lievitare l’aliquota del premio spettante sui controlli andati a segno sulla regolarità dei lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione.

I cambiamenti sui bonus edilizi arriveranno con la conversione in legge del decreto 39 del 30 marzo 2024, attualmente in Commissione Finanze del Senato. Molte le proposte bipartisan sull’allungamento del detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi: si arriva a un periodo di 15 anni, mentre si potrebbe allargare il cratere sismico delle regioni beneficiarie del superbonus per la riduzione del rischio di terremoto. Per i lavori effettuati in questi territori si potrebbe continuare a utilizzare lo sconto in fattura e la cessione dei crediti.

Superbonus, detrazioni fiscali e controlli tra le novità in arrivo dal Dl 39/2024

Molte le proposte pervenute in Commissione Finanze del Senato in merito al prolungamento della detrazione fiscale del superbonus a 10-15 anni. Su questa misura c’è il pressing sia dei partiti di maggioranza che di quelli all’opposizione, soprattutto per l’ulteriore stretta alla possibilità di utilizzare la cessione dei crediti e lo sconto in fattura. Le varie proposte emendative di variazione della detrazione fiscale, attualmente fissata a quattro anni dal decreto legge 34 del 2020, convergono sulla necessità di arrivare almeno a dieci anni di beneficio fiscale come fissava già il decreto legge 11 del 17 febbraio 2023 limitatamente allo scorso anno.

Nel 2024 i committenti che hanno effettuato spese nel 2022 per il superbonus inizieranno la detrazione fiscale in 10 anni fino alla dichiarazione dei redditi del 2033. C’è stato un anno di sospensione della detrazione stessa: nel 2023, con anno di imposta 2022, iniziavano a detrarre i committenti che avessero optato per la detrazione fiscale ordinaria in quattro anni (2023-2026).

Con la riproposizione della detrazione in dieci anni i committenti avrebbero la possibilità di ridurre la quota annuale di beneficio fiscale e, dunque, di avere più possibilità di utilizzare per intero il bonus 110% (sulle spese del 2022) pur non avendo una capienza fiscale elevata in rapporto ai redditi prodotti.

Bonus edilizi, cessione crediti e sconto in fattura a più regioni per i lavori sismici

Il secondo filone di novità tende ad allargare il perimetro di azione del superbonus ai lavori di riduzione del rischio sismico e, in particolare, alla possibilità di continuare a utilizzare la cessione del credito d’imposta e lo sconto in fattura. Alle regioni per le quali si fruisce ancora delle due opzioni per i lavori in super sisma bonus (Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, ovvero i territori colpiti da eventi sismici dal 1° aprile 2009 in poi), si aggiungerebbero l’Emilia Romagna, le Marche e la Toscana, colpite dalle alluvioni del 2022 e 2023, l’isola di Ischia, colpita dagli eventi sismici nel 2017 e, ancora, l’Emilia Romagna per il terremoto del 2012.

Superbonus, detrazioni fiscali e controlli dei Comuni sugli illeciti

Infine, è in piedi la possibilità che i Comuni possano partecipare ai controlli dell’effettivo svolgimento degli interventi agevolati dal superbonus, quali cappotti termici e caldaie, previste per il miglioramento dell’efficienza energetica. Ad oggi, la partecipazione degli enti locali ai controlli è limitata ai soli documenti necessari per l’avvio e la conclusione dei lavori. Gli emendamenti presentati al decreto 39 del 2024 mirano a ispezioni fisiche sui lavori oggetto di asseverazione trasmessa all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea).

Un livello di verifiche più elevate del superbonus e degli altri bonus edilizi si rende indispensabile dopo gli ultimi valori elencati nell’audizione al decreto legge 39 dal direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini. Nel corso dell’audizione, il direttore ha parlato dei 15 miliardi di euro di illeciti scaturiti dai soli controlli documentali, non fisici. Per la partecipazione ai controlli dei Comuni si potrebbe arrivare fino al 50 per cento di incentivo sul recuperato.