Codice identificativo nazionale (Cin) per gli affitti brevi, arriva nel 2024 il nuovo obbligo per chi fa contratti di locazione di pochi giorni con nuovi obblighi e sanzioni che possono arrivare a 5mila e 8mila euro a seconda dell’infrazione. Il passaggio in avanti della nuova normativa arriva dal parere positivo della Commissione Politiche per il turismo sul decreto dell’interoperabilità delle banche date. In altre parole, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha dato l’ok al nuovo impianto che introdurrà il codice identificativo per chi fa affitti brevi al fine di debellare il sommerso e il nero, anche ai fini fiscali.

Il Codice identificativo nazionale sarà dunque obbligatorio, anche a partire dalla sua pubblicazione, al fine di incrociare i dati dei contratti di locazione. L’interoperabilità consiste nella comunicazione costante delle banche dati regionali con il sistema nazionale, una grandiosa banca dati sulla quale le Regioni hanno trovato l’accordo.

Codice identificativo affitti brevi 2024, che cos’è il Cin?

Arriva il Codice identificativo nazionale (Cin) sugli affitti brevi, passaggio che sarà obbligatorio dal 1° settembre 2024 sui contratti di locazione di pochi giorni. L’obiettivo è quello di debellare il sommerso, anche in considerazione della nuova disciplina della cedolare secca. Nel 2024, infatti, chi fa affitti brevi è tenuto al versamento del 26 per cento di imposta, a eccezione di quella che può essere considerata come la prima abitazione data in affitto che continua a pagare l’aliquota del 21 per cento come avveniva fino al 31 dicembre 2023.

Adesso è arrivato l’accordo che sarà formalizzato nel corso del prossimo mese, propedeutico per il lavoro di sperimentazione al fine di mettere a punto il nuovo sistema del Codice identificativo nazionale (Cin). “La Commissione Politiche del turismo della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, presieduta dal Coordinatore Daniele D’Amario, ha espresso parere positivo al Decreto sull’interoperabilità delle banche dati per le strutture ricettive – si legge sulla pagina del ministero del Turismo di Daniela Santanchè – Questo passo avanti permetterà una maggiore sinergia tra le banche dati regionali e quella nazionale, essenziale per la gestione delle locazioni brevi a scopo turistico”.

L’accordo, dunque, rappresenta l’inizio di una nuova fase di collaborazione e di efficienza nel settore del turismo, con ricadute positive sulla competitività e sull’accessibilità del sistema italiano.

Codice identificativo affitti brevi, a che punto è l’entrata in vigore?

Nella fase di sperimentazione del nuovo Codice identificativo nazionale (Cin) degli affitti brevi, alcune Regioni dovranno trasmettere i dati dalla propria banca territoriale a quella nazionale. Nel dettaglio, ai responsabili delle strutture regionali andrà il compito di verificare le informazioni inserite, provvedendo a un’integrazione qualora necessaria e alla correzioni di eventuali errori.

Una volta che il dato passa dalla piattaforma regionale a quella nazionale avviene l’emissione del nuovo Codice identificativo nazionale (Cin), che sarà composto da due versioni. La prima versione, provvisoria, chiamata Cin 1, anticiperà il codice definitivo (Cin). Durante la sperimentazione, i tecnici dovranno risolvere possibili problematiche che potrebbero verificarsi nella piattaforma.

Sanzioni per mancanza del Cin nei contratti e nel pubblicizzare i contratti di locazione

“Un risultato importante raggiunto grazie ad un intenso ed impegnativo lavoro di squadra con le Regioni e le Province Autonome – ha spiegato il ministro del Turismo, Daniela Santanchè – Si avvia cosi una procedura che sarà determinante per la definizione del Cin e rendere interoperabili banche dati regionali con quella nazionale. Un processo complesso che richiede il massimo impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti”.

Entrerà a regime anche il nuovo regime sanzionatorio. Infatti, le multe a carico agli operatori ammontano a 8.000 euro nel caso di affitto breve senza il Cin, e di 5.000 euro per la mancata pubblicizzazione del codice negli annunci. La chiusura dell’iter legislativo si avrà al termine della fase di sperimentazione con la pubblicazione del decreto legge “Anticipi”. L’avviso si prevede in pubblicazione il 1° settembre 2024, dopo due mesi partiranno le sanzioni dopo un primo periodo di tolleranza. Qui le informazioni sugli obblighi della direttiva europea Dac 7, recepita in Italia nel marzo 2023, e sugli altri obblighi di informazione relativi agli affitti brevi.