Solitamente si suol dire “due pesi e due misure” quando qualcosa di simile viene giudicato usando criteri diversi ed è quello che hanno fatto i soccorritori, che nella giornata di ieri, 26 aprile, sono arrivati sul luogo di un terribile incidente stradale. Infatti, sebbene il sinistro non sia stato fatale per nessuna delle persone coinvolte, un giovane 23enne è rimasto gravemente ferito. Eppure, il ragazzo è stato l’ultimo a essere soccorso, poiché tutte le attenzioni sono piovute addosso al ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir.
Ben-Gvir passa con il rosso e causa un incidente: 23enne ferito e trascurato dai soccorritori
Sull’incidente indagano ancora gli agenti di polizia israeliani, ma testimoni hanno affermato che l’auto sulla quale viaggiava il ministro Ben-Gvir sia passata con il semaforo rosso e abbia travolto l’altro veicolo in transito, alla cui guida c’era un giovane 23enne.
Versione discordante, però, è quella fornita dagli agenti, secondo i quali il ministro stava ritornando dalla scena di un accoltellamento per terrorismo avvenuto poco prima nella città di Ramle e che il ministro aveva voluto visitare. Dunque, è ancora incerta quale sia stata la causa ufficiale dell’incidente.
Nei due veicoli coinvolti, tuttavia, si trovavano cinque persone: il ministro e la figlia, la guardia e l’autista a bordo dell’auto ribaltata e un il ragazzo nell’auto, la cui parte anteriore completamente distrutta. Sul web hanno cominciato a circolare i video del terribile impatto e con essi anche le polemiche.
Ben-Gvir sta bene, ma scoppiano le polemiche
Dall’ufficio del ministro non è tardata la risposta sul suo stato di salute. Ben-Gvir e la figlia stanno bene, sono coscienti e in buone condizioni, nonostante il ricovero presso lo Shamir Medical Center per ulteriori accertamenti.
Ciononostante, dal momento dell’incidente sono esplose violente polemiche sulla condotta proprio del ministro e sul trattamento ricevuto dall’altra vittima. Infatti, mentre tutte le preoccupazioni e attenzioni erano concentrate sul politico, del giovane 23enne non si è occupato nessuno.
Arthur, il padre del ragazzo ferito ha rilasciato alcune dichiarazioni piene di indignazione al quotidiano Yedioth Ahronoth:
Ho visto che mio figlio era in macchina da solo e nessuno gli si è avvicinato o lo aiutava a scendere. Il ministro era già stato portato via e non li ho visti. Nessuno è venuto da mio figlio per aiutarlo, tranne un infermiere che è un suo amico
Il 23enne ha subito un intervento chirurgico nella notte, mentre il ministro si è fratturato alcune costole e per questo ricoverato nel reparto di cardiologia. Quando Arthur è giunto sul luogo, dopo aver saputo dell’incidente da un parente, non ha trovato nessuno che si stesse occupando del figlio.
Un giornalista di Canale 12, Amit Segal, invece, ha intervistato un testimone oculare di quanto accaduto nella serata di ieri, che ha affermato che a causare l’incidente sia stato proprio il ministro passato con il rosso e schiantatosi contro l’altra macchina.
Le segnalazioni
Sono tante, troppe, le segnalazioni che confermano le ripetute effrazioni al codice della strada effettuate dalla macchina del ministro. Nell’agosto dello scorso anno, infatti, Ben-Gvir è stato protagonista di un altro incidente stradale, dopo che – anche allora – era passato con il rosso a un semaforo.
Fonti locali, inoltre, dichiarano che sia solito dare istruzione al suo autista personale di non rispettare il codice della strada. Adesso, però, le polemiche non si fermano condannando l’episodio e sostenendo che il ministro abbia infranto la legge.
Nel frattempo, il 23enne ha detto di avere forti dolori in tutto il corpo:
Ho guidato con il semaforo verde e l’entourage di Ben Gvir è entrato nell’incrocio con il rosso. Non ho precedenti di infrazioni al codice della strada. Mi fa male tutto il corpo e molto probabilmente non sarò dimesso dall’ospedale stasera. Devo ancora fare gli esami e sembra probabile che abbia fratture alle costole e al collo
L’ufficio di Ben-Gvir, nella tarda serata di ieri, ha rilasciato una nota nella quale spiega che:
Il ministro Ben-Gvir subisce una costante minaccia alla vita e si comporta come coloro che sono presi di mira dai terroristi 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e che la sua auto è passata con il rosso per motivi operativi, perché era un ministro minacciato in una città mista [araba ed ebraica]