Il generale Roberto Vannacci affida a Facebook la sua difesa per il vero e proprio putiferio scatenato dalla sua intervista a La Stampa, in cui parlava di classi con “caratteristiche separate” per studenti disabili. Ma il tentativo di chiarimento – non di scuse, è bene precisarlo – appare tardivo, con prese di distanza che arrivano anche da esponenti di spicco della Lega che lo ha candidato alle Elezioni europee 2024.
Vannacci e le parole sui disabili, su Facebook il generale se la prende con il titolo de La Stampa
La pezza sarà peggiore del buco? Difficile dirlo, considerando le dimensioni del buco in questione.
Le parole del generale Vannacci, prossimo candidato della Lega alle Europee 2024, riportate oggi dal quotidiano La Stampa hanno scatenato, infatti, una serie di proteste come non se ne vedevano da tempo. In particolare, sono state le sue riflessioni sui disabili che, secondo lui, avrebbero bisogno “di un aiuto specifico“, diverso dalle “classi separate” destinate ai “ragazzi con grandi potenzialità” per permettergli di “esprimersi al massimo“.
Ci si potrebbero aspettare delle scuse dopo un simile pandemonio ma non è quello che si legge sul profilo Facebook di Vannacci, che in due post spiega la sua posizione. Nel primo, se la prende con il titolo de La Stampa, colpevole di snaturare il suo pensiero, e bolla le critiche ricevute come un segnale che “la campagna elettorale è iniziata“.
Nel secondo, si potrebbe pensare – ironicamente, s’intende – che arrivi a prendersela con i lettori, che non vanno al di là dei titoli e dovrebbero leggere gli articoli nella loro interezza.
Protesta bipartisan contro il generale, nell’imbarazzo della Lega
Tuttavia, l’intervista della discordia continua a suscitare critiche durissime, anche dagli stessi colleghi di maggioranza della Lega.
Sceglie, ad esempio, l’ironia Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia, per un rimprovero paternalista e, dunque, incisivo, come i migliori rimproveri dei padri.
“Per attrarre una forzata attenzione con sparate ad effetto si può ottenere il risultato di enunciare vere e proprie frescacce. Questo pare sia accaduto al generale Vannacci parlando di disabilità e diversità; argomenti invece seri che toccano l’intima sensibilità di ognuno a cui occorre dedicare rispetto e comprensione. Elucubrazioni poco da intellettuale e più da Capitan Fracassa di cui non se ne sentiva proprio il bisogno”.
Decisamente più duro il senatore di Fratelli d’Italia Antonio Guidi che parla apertamente di razzismo contenuto nelle esternazioni di Vannacci.
“Con molta fermezza, rivolgo al generale Vannacci l’invito a fare il suo mestiere, perché riguardo alla disabilità esprime non pensieri ma incubi. Non accettiamo la filosofia di prevedere interventi speciali per persone speciali, perché non solo ciò infrange la Costituzione, ma anche la scienza. Non c’è, infatti, nessun dato scientifico che avvalori questa tesi sciocca e razzista delle classi separate“.
Dall’alto della sua carriera come neuropsichiatra, Guidi sfida il generale “a fare i cento metri di quoziente intellettivo“, dicendosi convinto di “tagliare molto prima di lui il traguardo“.
Anche Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico, commenta senza mezzi termini quella che definisce una “proposta inaccettabile e retriva“. Pancalli sottolinea come la scuola italiana nel 1976, per prima in Europa, avesse abolito la differenziazione tra classi, favorendo un percorso di inclusione per ragazzi e ragazze disabili di cui essere orgogliosi e che, dice il presidente, “non avrei mai immaginato potesse tornare ad essere motivo di discussione“.
E critiche pesanti arrivano anche da colleghi dell’Arma del generale, come il tenente colonnello Gianfranco Paglia, che perse l’uso delle gambe a Mogadiscio nel 1993, ricevendo la Medaglia d’Oro al Valor Militare per il coraggio e l’altruismo dimostrato in quell’occasione.
Paglia dice senza mezzi termini che Vannacci “ha dimostrato di non sapere nulla sulle persone con disabilità” e saluta con gioia la sua candidatura alle Elezioni Europee per la Lega che, spera, lo porterà a lasciare la divisa che non merita di indossare:
“Sono contento che si sia candidato con la speranza che possa non tornare più ad indossare la divisa perché non se la merita”.
Un palpabile imbarazzo attraversa, invece, la Lega di Matteo Salvini, che si somma al gelo con cui è stata accolta la candidatura del generale alle Europee, per molti una mossa della disperazione per l’ormai ‘fu’ capitano.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si limita a un chiarissimo “non è della Lega“, riferendosi al generale, e a un “non condivido” in merito alle sue esternazioni, mentre il ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara, in una nota, elenca le “politiche concrete a favore dell’inclusione degli studenti con disabilità” messe in campo dalla Lega.
Una presa di distanze evidente ma resta il fatto che proprio Vannacci sarà candidato sotto il simbolo del loro partito. Forse, come scritto dal generale su Facebook, la campagna elettorale è davvero cominciata. Ma senza dubbio sembra iniziata anche la guerra dentro il Carroccio.