La gestione delle risorse idriche, attraverso un processo di controllo e distribuzione delle riserve naturali di acqua dolce, è fondamentale per mitigare gli effetti della siccità sull’agricoltura e per garantire la sicurezza alimentare globale.
Con la popolazione mondiale che ha raggiunto la soglia degli otto miliardi, secondo i dati pubblicati dall’ISPI – Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, l’approvvigionamento alimentare emerge come una delle sfide più ardue che l’umanità dovrà affrontare nei prossimi decenni.
L’agricoltura intensiva, svolgendo un ruolo fondamentale per soddisfare i bisogni alimentari globali, permette la coltivazione di una vasta gamma di specie vegetali, garantendo rese molto elevate con un ampio sfruttamento delle risorse naturali.
Tuttavia, insieme alle attività industriali e manifatturiere, l’agricoltura su larga scala rappresenta una delle principali fonti di emissioni inquinanti.
Gli effetti del cambiamento climatico, che si manifestano con l’aumento della temperatura globale e i fenomeni meteorologici estremi dovuti all’aumento dei gas serra presenti nell’atmosfera, sono responsabili di un grave impoverimento delle risorse d’acqua dolce.
Secondo una ricerca del Parlamento europeo sugli effetti della siccità sulla filiera agricola, la carenza idrica è responsabile del sessanta percento delle perdite economiche, equivalenti a circa cinque miliardi di euro l’anno.
Per contrastare gli effetti della siccità sulla sicurezza alimentare globale, oltre alle politiche di sviluppo energetico orientate verso la de-carbonizzazione, è essenziale investire nell’efficienza della gestione delle risorse idriche.
I piccoli bacini idrici, considerati come infrastrutture idrauliche artificiali per la raccolta e lo stoccaggio dell’acqua piovana, possono avere un ruolo strategico per migliorare la gestione delle risorse idriche necessarie per l’irrigazione.
Per plasmare un modello di agricoltura resiliente agli effetti della siccità, indispensabile per garantire la sicurezza alimentare globale, è fondamentale ottimizzare la gestione delle risorse idriche con equilibrio perfetto tra l’ecosistema naturale e lo sviluppo tecnologico.
Siccità e sicurezza alimentare: i bacini idrici per la gestione efficiente delle risorse idriche
Considerando che il settantuno percento della superficie terrestre è coperta dall’acqua, ma solo il 2,5% è acqua dolce, l’ottimizzazione delle risorse idriche è fondamentale per mitigare gli effetti negativi della siccità sulla sicurezza alimentare.
I piccoli bacini idrici, sia di origine artificiale sia naturali come gli stagni o i laghi, sono riserve di acqua dolce fondamentali per l’irrigazione necessaria all’agricoltura intensiva.
Le dimensioni variabili degli specchi d’acqua naturali, che permettono di stoccare volumi idrici considerevoli in base alla loro estensione, permettono di integrare nel territorio un efficiente sistema di stoccaggio dell’acqua piovana o proveniente dalle sorgenti naturali.
I laghi e gli stagni, integrati nel bioma naturale con processi geologici e idrogeologici che permettono lo sviluppo di un eco-sistema favorevole per la flora e la fauna acquatica, possono essere considerati come risorse idriche indispensabili per l’agricoltura intensiva.
I piccoli bacini idrici artificiali, considerati come infrastrutture idrauliche realizzate per integrare efficacemente nell’eco-sistema naturale le riserve di acqua dolce, possono rappresentare una soluzione molto efficiente per la gestione delle risorse idriche e per ridurre gli effetti negativi della siccità sulla sicurezza alimentare.
Integrati nell’habitat naturale con forme e materiali che permettono un equilibrio tra lo sviluppo sostenibile e lo sfruttamento delle risorse naturali, i bacini artificiali possono avere un ruolo strategico per la gestione delle risorse naturali.
Nel 2022, secondo il rapporto globale del WFP – World Food Programme, l’organizzazione alimentare più grande al mondo fondata nel 1961 e interna alle nazioni unite, duecentocinquantotto milioni di persone in cinquantotto paesi del mondo soffrono la carenza alimentare.
I piccoli bacini idrici, favorendo una gestione ottimale delle risorse idriche di acqua dolce essenziali per l’agricoltura intensiva, possono essere infrastrutture idrauliche con un ruolo strategico per mitigare gli effetti della siccità e garantire la sicurezza alimentare globale.
La gestione ottimale delle risorse idriche: il progetto SIGHTING sviluppato con la collaborazione dell’Università Niccolò Cusano
Sviluppato con la collaborazione tra l’Università Niccolò Cusano, l’Università di Perugia e il CNR IRSA – Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto di Ricerca Sulle Acque, il progetto SIGHTING permette di favorire lo stoccaggio dell’acqua dolce nei piccoli bacini idrici integrati nel territorio.
Il progetto, finanziato con i fondi europei stanziati con il NEX GENERATION EU e la partecipazione economica delle tre realtà accademiche, permette di integrare nell’agricoltura intensiva un modello ottimale di gestione delle risorse idriche.
Con un’analisi accurata dei bacini idrici presenti nel territorio, con la quale si possono stimare i volumi di acqua dolce che possono essere stoccati e gli interventi necessari per migliorare le condizioni operative, si possono valorizzare le infrastrutture idrauliche fondamentali per sostenere l’agricoltura intensiva.
Aumentando la capacità di stoccaggio dell’acqua dolce, attraverso gli interventi programmati che permettono di asportare i detriti che si depositano negli invasi naturali e artificiali, si possono definire un equilibrio tra le risorse idriche disponibili e quelle necessarie per l’irrigazione.
Il progetto SIGHTING, offrendo una soluzione per ottimizzare la gestione delle risorse idriche e mitigare gli effetti negativi della siccità sulla sicurezza alimentare globale, permette di plasmare un futuro caratterizzato dall’efficienza, dalla sostenibilità ambientale e dalla gestione razionale delle risorse naturali.