Bce, la situazione economica in Eurolandia è in ripresa ed in graduale miglioramento: a breve ci sarà il taglio dei tassi di interesse.
La crescita economica dell’UE è rimasta debole nel primo trimestre del corrente anno, ma i recenti studi indicano che c’è una labile ripresa economica, che è trainata dal trend positivo che sta attraversando il comparto terziario.
I segnali di ripresa dello scenario economico dell’UE sono suffragati dall’incremento dell’indice del clima economico, che ha mostrano un trend rialzista dopo mesi di calo. La situazione economica europea è in ripresa ed in graduale miglioramento: si attende l’allentamento monetario.
Bce, situazione in ripresa ed in graduale miglioramento
La situazione economica nell’Eurolandia è in netta ripresa, tutti i comparti mostrano un certo dinamismo economico e anche l’indicatore Pmi delle aspettative per l’attività futura ha mostrato segnali di ripresa. Secondo quanto riportato dal Bollettino economico della Bce il ritmo di crescita del PIL dovrebbe rimanere stabile a causa del perdurare di un gap che intercorre tra il comparto manifatturiero in difficoltà e quello del terziario, che mostra segnali di ripresa.
Per l’anno 2024 si prevede che la ripresa economica sarà labile, ma graduale. Nonostante l’inizio del 2024 abbia registrato segnali di debolezza, nel corso dell’anno è atteso un netto miglioramento dell’attività di business nell’Eurozona. La crescita del Pil si rafforzerà in modo del tutto graduale alla luce della sostenuta crescita dei salari e del calo del trend inflattivo. Le esportazioni dell’Eurolandia dovrebbero incrementare di pari passo con le migliori condizioni di crescita economica a livello globale.
Analizzando il trend del Purchasing Managers’ Index, a marzo si è registrata una forte ripresa nel settore terziario. L’indice ha superato 50. Analizzando il settore manifatturiero, ad inizio anno le imprese hanno risentito dei continui ritardi nelle spedizioni e degli scioperi, ma adesso si sta osservando un lieve miglioramento della dinamica di crescita e un incremento della domanda dei manufatti.
Anche l’Economic Sentiment Indicatorha subito un lieve incremento dopo qualche mese di decremento. Tale miglioramento del clima di fiducia ha coinvolto i vari comparti in modo generalizzato. Il Patto di stabilità permetterà di implementare misure volte a consolidare lo scenario economico dell’Eurozona. Il Patto potrebbe avere un impatto determinante sulla crescita economica europea tra 0,2 e 0,4 punti ogni anno. L’effetto più rilevante del Patto UE si avrà sul Pil dell’Eurozona.
Agenzia Dbrs Morningstar conferma rating BBB per l’Italia
L’Agenzia Dbrs Morningstar ha confermato il rating BBB per il Belpaese con il trend stabile. Tuttavia, il fardello del Superbonus pesa sul debito pubblico tricolore, che lo scorso anno si è assestato a meno di 8 punti percentuali del Pil. La crescita economica italiana dovrebbe essere sostenuta dal Pnrr: il governo di Centro Destra è maggiormente stabile rispetto ai precedenti esecutivi, di conseguenza, si attende l’attuazione dell’agenda politica.
Il debito pubblico tricolore resta piuttosto elevato nonostante sia sceso da 9 punti percentuali del Pil a meno di otto punti percentuali a causa dell’impatto delle misure a sostegno delle materie energetiche, del Superbonus e dei bonus edilizi. L’impatto del Superbonus sul deficit ammonta a quasi 4 punti percentuali del Pil.
Mercati finanziari internazionali: i fattori da considerare
Sono tante le novità ed i fattori che irrompono sui mercati finanziari internazionali, in particolare sui titoli azionari, sulle materie prime e sui bond. I dati sull’inflazione mettono in evidenza che il trend inflazionistico preoccupa ancora, di conseguenza, bisognerà attendere l’allentamento monetario e rimandarlo successivamente. Le attese sulla riduzione del costo del denaro si sono ridotte e sono incrementati i rendimenti dei titoli statali.
I dati aggiornati sull’inflazione nell’Eurolandia rafforzano la tesi che i tassi di interesse potrebbero essere tagliati a partire dal secondo semestre dell’anno. La Bce potrebbe anticipare la mossa implementata dalla Fed. Al momento solo la Banca nazionale svizzera ha implementato l’allentamento monetario.