Un “sat” epico, definizione con la quale si intendono satoshi eccezionalmente rari estratti da un blocco chiave dell’halving di Bitcoin, è stato venduto a ben 2,13 milioni di dollari. Ovvero l’equivalente al cambio attuale dei 33,3 BTC concordati nella trattativa sulla più piccola unità di BTC in oggetto.
La vendita, che ha rappresentato un vero e proprio evento, è avvenuta sull’exchange di criptovalute CoinEx Global nella giornata del 25 aprile. In pratica, quindi, circa cinque giorni dopo l’estrazione del blocco numero 840mila da parte del mining pool viaBTC. L’asta, che era iniziata il 22 aprile, è stata caratterizzata da 34 offerte prima che un utente, ancora sconosciuto, riuscisse a strappare il diritto di portarsi a casa il sat in questione, contrassegnato dal numero 1.968.750.000.000.000.
Sat epico: di cosa si tratta?
Per sat epico si intende il primo satoshi che viene estratto durante un halving di Bitcoin. Sino ad oggi ci sono stati quattro dimezzamenti delle ricompense spettanti ai minatori, con una conseguenza di non poco conto: esistono al momento solo quattro sat epici. Non dovrebbe quindi stupire eccessivamente il dato relativo al prezzo di vendita. Tanto che secondo Nick Hansen, CEO del pool minerario Luxor, questi pezzi praticamente unici potrebbero valere tra i 4 e i 6 milioni di dollari.
Per CoinEx Global, quindi, il fatto che l’asta si sia svolta sulla sua piattaforma rappresenta un motivo di vanto. Non a caso dallo scambio è stato emesso il seguente annuncio, su X: “L’asta si è conclusa con successo, con il PRIMO e UNICO sat epico venduto per 33,3 BTC (circa 2.134.000 dollari statunitensi ). Questa non è stata una semplice asta, ma ha segnato il riconoscimento della community, l’attenzione dei media e l’adozione diffusa di Bitcoin. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che ci sostengono.”
La stessa azienda ha poi spiegato il motivo per il quale questi satoshi sono particolarmente preziosi: “Poiché ai satoshi vengono assegnati identificatori unici, essi possiedono intrinsecamente un valore collezionistico più elevato. Nel network di Bitcoin si verificano eventi periodici, alcuni più frequenti di altri, pertanto alcuni asset tendono ad essere per loro natura più scarsi.”
Intanto Bitcoin osserva un momento di stasi
Si continua a discutere molto di Bitcoin, per effetto dell’halving appena avvenuto. Si discute però con una certa ansia da prestazione, che sembra aver colpito i cosiddetti evangelisti di BTC. Ovvero quelli che prima dell’evento si erano sbilanciati nelle più clamorose predizioni sulla quotazione del token post-halving.
Il nervosismo è provocato dal fatto che la quotazione dell’icona crypto continua a muoversi in un range tra i 62 e i 64mila dollari. Non c’è insomma, almeno per il momento l’esplosione preventivata del suo prezzo. Tanto da spingere più di qualcuno a tornare sulla predizione espressa in un recente rapporto di JPMorgan, secondo i cui analisti la bull run ci sarebbe già stata, nei mesi precedenti.
In pratica, essendo il Bitcoin già iperprezzato, era da escludersi in partenza l’ipotesi di un nuovo rally, almeno in questi primi giorni post-halving. Ciò, però, non esclude che possa avvenire nel corso dei prossimi mesi. Secondo un altro studio, stavolta di Bybit, i token custoditi negli scambi si esauriranno nell’arco dei prossimi nove mesi. Ove ciò accadesse, si verrebbe a verificare uno shock dell’offerta, con conseguenze facilmente prevedibili sul mercato.
Tale dato, a sua volta, non tiene in conto un altro evento, ovvero il rimborso dei clienti di Mt. Gox danneggiati dal crac del 2014. Rimborso che sta per essere effettuato in Bitcoin. Si tratterebbe di circa 9,5 miliardi di dollari in valuta virtuale. Nel caso in cui questi investitori decidessero di vendere la maggior parte del tesoro, si potrebbe avere una correzione molto forte del mercato. Non resta quindi che attendere nuovi sviluppi, per capire meglio la possibile evoluzione della situazione.