Lo scudetto è stato raggiunto e domani sarà festeggiato come si deve. In occasione della gara contro il Torino, in programma domenica 28 aprile alle ore 12.30, i nerazzurri faranno la loro sfilata davanti ai propri tifosi a San Siro e poi partiranno dallo stadio, fino a raggiungere il centro della città, con il pullman scoperto per ricevere l’abbraccio che meritano. La partita rischia di passare in secondo piano, ma al tempo stesso i campioni d’Italia non vogliono lasciare punti per strada e chiudere più in alto possibile. I granata però cercheranno di mettergli i bastoni tra le ruote. Per commentare la vittoria dello scudetto e la sfida Inter-Torino, Graziano Bini, ex difensore che in nerazzurro ha indossato anche la fascia da capitano, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Inter-Torino, Bini a Tag24

Il tricolore non è mai stato in dubbio, ma è stata la vittoria nel derby con il Milan a regalare la matematica certezza della seconda stella all’Inter. Domani a San Siro esploderà la grande festa per l’obiettivo raggiunto, il lunch match però non deve passare inosservato. E’ vero che hanno tagliato il traguardo, ma Inzaghi vuole comunque chiudere in bellezza nelle 5 gironate che restano da qui alla fine della stagione. Dall’altra parte però c’è Juric, che ha bisogno di punti per tentare il tutto per tutto e rimanere legato alla zona europea. Per commentare la vittoria dello scudetto e la sfida Inter-Torino, Graziano Bini, che ha vestito la maglia nerazzurra per 19 anni tra giovanili e prima squadra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Traguardo raggiunto in un derby, questo dà ancora più sapore allo scudetto dell’Inter?

“Beh direi di sì, perchè una cosa di questo genere non è mai accaduta, neanche a Torino. Vincere il campionato è già una meraviglia. Farlo in un derby, in casa del Milan, è qualcosa di indescrivibile. Va detto però che, a prescindere da questa partita, l’Inter quest’anno ha strameritato di raggiungere il titolo e non ha praticamente avuto rivali. Un pò come è successo lo scorso anno al Napoli. Penso che negli anni precedenti i nerazzurri avessero già regalato fin troppo, specialmente al Milan due anni fa. Quel campionato potevamo già vincerlo noi e il gol preso a Bologna fu decisivo. Quest’anno invece non c’è stata storia”.

Domani l’Inter dovrà affrontare il Torino nel bel mezzo dei festeggiamenti. E’ una gara che rischia di passare in secondo piano?

“E’ una bella domanda. Adesso potrebbe anche succedere che ci sia un calo di tensione, ma secondo me la squadra deve essere sempre presente a sè stessa per concludere bene queste 5 partite. Nonostante lo scudetto sia già stato raggiunto, devono continuare ad impegnarsi. E’ un modo ulteriore per dimostrare, qualora ce ne fosse bisogno, che lo scudetto è meritato”.

Le 5 gare che restano possono servire ad Inzaghi per provare a fare qualche esperimento in vista della prossima stagione?

“Secondo me sì, infatti mi aspetto di vedere qualche giocatore che finora ha trovato meno spazio, ma senza stravolgere la squadra. Penso che queste partite potrebbero essere una buona occasione soprattutto per uno come Frattesi. E’ uno che ha talento e lo ha già dimostrato”.

Tutti sono stati importanti per il raggiungimento dell’obiettivo, ma secondo lei chi è l’artefice principale di questo scudetto?

“Ci sono stati tanti calciatori determinanti, ma per me il migliore in assoluto è stato Mkhitaryan. Ha fatto un campionato straordinario e sento che troppo spesso non viene incensato come merita. Si fanno sempre altri nomi e lui passa più inosservato, ma a mio avviso è stato pazzesco”.

La vittoria dello scudetto decreta in maniera definitiva il livello di Inzaghi?

“Quest’anno ha dimostrato di essere maturato molto, ma per dimostrare di essere un grandissimo allenatore dovrà vincere ancora qualcosa perchè non basta uno scudetto. E’ cresciuto e migliorato molto, questo è innegabile. Credo che sia sulla strada giusta per diventare un grande tecnico e mi auguro che l’Inter possa aprire un ciclo vincente, puntando a fare qualcosa di importante anche a livello internazionale. Molto ovviamnete dipenderà anche dal mercato e per questo aspetto di capire cosa vorrà fare Marotta”.