Pronta la rivoluzione in casa Salernitana, tanti i cambi dall’allenatore alle diverse cessioni in programma per la squadra granata che è stata aritmeticamente condannata alla retrocessione in Serie B dopo una sfortunata annata.
Rivoluzione Salernitana, cambio allenatore e tante cessioni
La retrocessione non farà sconti per la Salernitana, la società ha in mente una rivoluzione totale partendo dall’allenatore fino ad alcune cessioni decisive che cambieranno l’aspetto tattico della rosa in vista della prossima stagione in Serie B.
Che qualcosa non abbia funzionato quest’anno è cosa certa per la dirigenza salernitana che ora dovrà rivedere molti aspetti societari e programmare un piano nell’ottica della promozione e del ritorno in Serie A.
L’arrivo di Colantuono non ha generato la reazione che Iervolino e Sabatini speravano: da responsabile del settore tecnico giovanile, infatti, l’allenatore era stato chiamato poco più di un mese fa per cercare di mantenere un equilibrio minimo nella squadra.
Compito assai arduo visto il poco tempo rimasto e una stagione praticamente compromessa per un ruolo ad interim che con tutta probabilità non vedrà proseguimento. Il tecnico romano, infatti, dovrebbe tornare ad allenare i giovani dall’inizio della prossima stagione.
Difficile, però, attualmente immaginare quale sarà il prescelto dalla dirigenza granata. Al momento la società sta vivendo un vero e proprio periodo buio tra retrocessione e il caso Dia che mette benzina sul fuoco.
Probabile che nelle prossime ore la società faccia le proprie valutazioni e inizi i primi casting così da avere un allenatore per l’inizio della preparazione estiva in vista della prossima stagione che si giocherà in Serie B.
Dal punto di vista dei giocatori ci sarà un esodo inevitabile con tanti pilastri che andranno via per diversi motivi. Dal punto di vista degli stimoli è quasi certa la partenza di Candreva, l’esterno d’attacco granata troverà un’altra sistemazione per continuare a giocare in Serie A.
Una retrocessione amara dopo il terzo anno in Serie A
Difficile, invece, prevedere come si risolverà il caso Boulaye Dia: l’attaccante è rimasto e, con tutta probabilità, rimarrà fuori rosa fino al termine dell’attuale stagione come era prevedibile che fosse dopo i fatti accaduti ad inizio marzo.
Nel match contro l’Udinese il senegalese si rifiutò di entrare a partita iniziata per dare una mano ai propri compagni di squadra. Un gesto che Liverani ha sottolineato, con delusione, nel post partita e che ha creato un precedente da quale non si è più potuti tornare indietro.
Da allora l’attaccante non ha più preso parte agli allenamenti ed è stato estraniato completamente dalla squadra e da tutte le attività: un gesto inequivocabile che ha prodotto una rottura definitiva tra giocatore e società.
La dirigenza granata, inoltre, ha richiesto 20 milioni di risarcimento e una decurtazione dello stipendio di Boulaye Dia per aver negato di svolgere il proprio lavoro e creato un danno di immagine alla Salernitana nonché al cartellino di sé in vista di un’eventuale vendita nel mercato estivo.
Probabile che la questione si risolverà in tribunale, con gli avvocati di entrambe le parti che lavoreranno sulla questione per cercare di arrivare ad una soluzione entro l’inizio del calciomercato. Da lì la società campana, così, potrà muoversi libera dell’ingaggio del giocatore e quest’ultimo potrà trovare una nuova squadra.
Difficile, invece, che le divergenze si appianino e che l’attaccante trovi un accordo interno. Entrambe le parti, però, sono consapevoli che questa potrebbe essere la soluzione meno invasiva e più semplice da intraprendere nell’ottica della vendita del cartellino del senegalese che potrebbe valere intorno ai 15 milioni di euro, senza però considerare l’inattività del giocatore partita proprio da inizi di marzo e che proseguirà fino alla fine del campionato.