La scadenza dell’invio della Dichiarazione Iva 2024, relativa alle operazioni poste in essere nel 2023, è fissata al 30 aprile 2024.

La dichiarazione può essere presentata anche successivamente alla scadenza, entro 90 giorni dal termine. In questo caso, è ammessa come dichiarazione tardiva. Se anche il termine di 90 giorni viene superato, allora la dichiarazione sarà considerata omessa.

Con l’avvicinarsi della chiusura della finestra temporale per la presentazione del modello, è bene rivedere quali sono le istruzioni operative e spiegare i tempi supplementari e il ravvedimento.

Dichiarazione Iva 2024: invio del modello fino al 30 aprile

Il Modello Iva annuale da inviare è disponibile sul sito dell’Agenzia delle entrate. Solo in alcune circostanze è possibile utilizzare il modello base.

Mancano pochi giorni alla chiusura della finestra temporale per l’invio della dichiarazione Iva annuale 2024, nei termini ordinari, relativa alle operazioni svolte nel 2023.

I termini si chiudono il martedì 30 aprile 2024, come da calendario. Sono chiamati all’adempimento i contribuenti titolari di Partita Iva che esercitano attività d’impresa, arti o professioni, anche in forma associata. Possono esserci alcune esclusioni, per esempio, per i contribuenti che durante il 2023 hanno registrato solo operazioni esenti. Un’altra eccezione è data dai contribuenti che per l’intero anno d’imposta si sono avvalsi del regime forfettario.

Anche se i termini ordinari si chiudono il 30 aprile 2024, chi sfora la scadenza può presentare il modello entro 90 giorni. La dichiarazione ammessa sarà considerata tardiva e si dovranno pagare le sanzioni ridotte facendo ricorso all’istituto del ravvedimento operoso. Come spiegheremo, superati anche i 90 gironi di tolleranza, le dichiarazione saranno considerate omesse.

Come presentare la dichiarazione Iva

Le modalità di invio della dichiarazione Iva annuale 2024 rimangono invariate. Come procedere? Si deve trasmettere telematicamente all’Agenzia delle entrate:

  • Direttamente dal dichiarante;
  • Tramite un intermediario abilitato o altri soggetti incaricati;
  • Tramite società appartenenti allo stesso gruppo.

Il modello si considera presentato nel giorno in cui è conclusa la ricezione dei dati da parte dell’Agenzia delle entrate.

Scadenza e regole dichiarazione tardiva

Per chi non riuscisse, per un motivo o per un altro, a presentare la dichiarazione annuale Iva entro il termine del 30 aprile, è prevista la possibilità di adempiere entro 90 giorni.

In questo caso, come abbiamo detto, si parla di dichiarazione tardiva, il cui invio è ammesso entro il termine massimo del 29 luglio.

Tuttavia, il contribuente, oltre a presentare il modello entro il 29 luglio, dovrà anche provvedere a:

  • Versare la sanzione di 250 euro in ravvedimento, ridotta ad 1/10;
  • Se dovuta, la sanzione per omesso versamento pari al 20%, quando l’invio tardivo si accompagna ad un versamento del tributo emergente.

Cosa comporta la dichiarazione omessa

Qualora non si rispettino neppure i 90 giorni dalla data di scadenza, allora si parla di dichiarazione omessa.

In alcuni casi, però, si può beneficiare delle sanzioni ridotte. Quando viene presentata entro il termine di presentazione del modello relativo al periodo d’imposta successivo la sanzione applicata è la seguente:

  • Dal 60% al 120% dell’imposta dovuta, con un minimo di 200 euro;
  • Qualora non siano dovute imposte, la sanzione va da 150 euro a 500 euro.

È molto importante tenere presente che la dichiarazione omessa non può essere ravveduta. Inviando la dichiarazione dopo i 90 giorni dal termine, si può beneficiare della sanzione ridotta.

Invece, quando non si applicano le riduzioni, la sanzione va dal 120% al 240% dell’ammontare delle imposte dovute, con un minimo di 250 euro.

Invece, quando non sono dovute imposte da pagare, si applica la sanzione da 250 euro a 1000 euro.