Elly Schlein non ci sta e critica con parole durissime quanto avvenuto in commissione affari costituzionali della Camera sul voto a un emendamento delle opposizioni sul ddl sull’autonomia differenziata. La segretaria del Partito democratico contesta la riforma sia per motivi sostanziali che di metodo, accusando Forza Italia e Fratelli d’Italia di subire le pressioni della Lega, artefice del testo.

Riforma dell’autonomia differenziata, Schlein furiosa dopo la commissione: “È dittatura della maggioranza”

Uno sfogo in piena regola, quello di Elly Schlein dopo quanto avvenuto oggi pomeriggio in commissione affari costituzionali della Camera sul voto di un emendamento al testo del ddl da parte del Movimento 5 Stelle.

Voto che è stato fatto ripetere per due volte in quanto, secondo il presidente della commissione Nazario Pagano, si erano verificate delle irregolarità nella prima votazione. Risultato: emendamento bocciato con i soli voti della maggioranza e opposizioni su tutte le furie che hanno deciso di astenersi per protesta nei confronti di quella che ritengono, a dir poco, una forzatura.

La nota della segretaria dem affronta proprio questo episodio, contestando duramente l’atteggiamento dei partiti di maggioranza.

“Quanto sta accadendo è molto grave. Non è accettabile che ogni volta che vanno sotto su un emendamento ripetano la votazione. Non c’è rispetto del Parlamento. Stanno imponendo una vera e propria dittatura della maggioranza che non riconosce più neanche il ruolo delle istituzioni democratiche. Altro che patrioti qui siamo al mercato“.

La debolezza di Forza Italia e Fratelli d’Italia di fronte alle spinte secessioniste della Lega

Ma l’attacco di Schlein non si ferma ai problemi ‘di metodo’ e affonda, invece, anche sui contenuti della riforma.

Un testo che, come sostenuto più volte dalle opposizioni, ‘spacca’ l’Italia sulla spinta delle pressioni della Lega di Matteo Salvini, cui gli alleati di governo non possono – o non vogliono… – opporre alcuna resistenza.

“Quanto sta accadendo in commissione affari costituzionali della Camera conferma che la maggioranza è sotto schiaffo della Lega. Meloni e Tajani non hanno agibilità politica se non accettano i diktat secessionisti di Salvini”.

La segretaria del Partito democratico accusa Fratelli d’Italia e Forza Italia di accettare “in silenzio una riforma che stravolge l’assetto istituzionale dello Stato e aumenta le disparità tra i cittadini“.

Un silenzio, sembra lasciar intuire la nota del Nazareno, dovuto agli ‘accordi sottobanco’ tra i partiti di governo e ‘pagato’, quindi, con un analogo mutismo leghista quando ci sarà da discutere dell’altra riforma tanto cara all’esecutivo, quella del premierato. A pensar male…