Alla fine il presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, Nazario Pagano, ha deciso che l’emendamento della deputata del M5S, Carmela Auriemma, doveva essere rimesso ai voti poiché la precedente votazione non si sarebbe svolta regolarmente. La commissione ha rivotato e l’esito finale è stato la “bocciatura” del provvedimento con i soli voti della maggioranza.
Una decisione che ha scatenato le proteste accesissime dell’opposizione che si è astenuta dalla votazione per protesta nei confronti della decisione del presidente di commissione di annullare la prima votazione e ripetere le procedure di voto.
Intanto nel pomeriggio il Ministro Luca Ciriani ha annunciato che il 6 maggio la riforma del premierato potrebbe arrivare in aula al Senato.
Autonomia, la Commissione ripete la votazione e boccia l’emendamento M5S.
Dopo diverse sospensioni e un acceso dibattito caratterizzato dalle proteste e dalle accuse dell’opposizione, alla fine poco prima delle 17 di oggi, la Commissione Affari Costituzionali della Camera ha ripreso i lavori e ha proceduto con la votazione dell’emendamento a firma Cinquestelle che l’opposizione sosteneva essere già stato votato e approvato. Una votazione che ha portato alla bocciatura del contestato emendamento.
L’emendamento 1.19 Auriemma è stato respinto con i soli voti della maggioranza. Le opposizioni non hanno partecipato al voto dopo che è stata bocciata la proposta del Pd di accantonare il voto a dopo la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, convocata per le 21.
Opposizioni sulle barricate abbandona la votazione: “Dittatura maggioranza. Si crea pericoloso precedente”
Animi infuocati in Commissione Affari Costituzionali, dove dopo l’impasse causato dall’emendamento del Movimento5Stelle, sono ripresi i lavori che hanno all’ordine del giorno gli esami degli altri testi emendativi presentati al Dl Calderoli. Al momento della votazione l’opposizione ha abbandonato l’aula della Commissione.
“Insieme a tutte le opposizioni non abbiamo partecipato al voto. Siamo usciti dalla commissione e non abbiamo votato l’emendamento. Si tratta di una gravissima forzatura, inaccettabile: siamo di fronte alla dittatura della maggioranza. Se tutte le volte che l’esito del voto non piace, si ripete la votazione, vengono meno le regole basilari della democrazia”.
Ha dichiarato la deputata dem Simona Bonafè, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali, a margine dei lavori della commissione sul ddl sull’Autonomia differenziata.
Secondo Marco Sarracino, responsabile Sud del Partito Democratico, invece, quanto accaduto questo pomeriggio è un fatto inaccettabile e crea un “precedente pericolosissimo”.
“Dopo questo grave episodio sarà difficile ritrovare una futura riconciliazione. Usciamo dall’aula per rispetto verso i principi di legalità e lealtà”.
Ha dichiarato il capogruppo M5S in Commissione, Alfonso Colucci.
Premierato, Ciriani (FdI):”Speriamo in Aula al Senato il 6 maggio”
Il testo emendato è atteso in Aula a Montecitorio per lunedì 29 aprile per l’avvio della discussione generale. La Lega spinge per approvare entro la fine di maggio così da poter sventolare la carta in campagna elettorale.
Intanto, nel pomeriggio, il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, a margine della Conferenza programmatica di FdI a Pescara ha annunciato la convocazione di una riunione dei capigruppo del Senato per martedì 30 aprile per calendarizzare l’approvazione in prima lettura del premierato:
“Speriamo di poter incominciare già dalla settimana del 6 maggio perché il testo è pronto e c’è il mandato al relatore quindi, tecnicamente, il testo è pronto per andare in Aula nella prima data utile, che – deciderà il presidente del Senato”.