Il gigante dei pagamenti Stripe ha deciso di tornare sui suoi passi e di allargare il proprio ventaglio di proposte alle criptovalute. L’azienda ha infatti comunicato che ben presto permetterà ai commercianti interessati di ricevere fondi in Usd Coin (USDC). 

Il via all’operazione dovrebbe avere luogo nell’ormai prossima estate, e la scelta sullo strumento da utilizzare al suo interno è caduto sulla seconda stablecoin esistente, al momento la sesta valuta virtuale più grande nella relativa classifica.

Stripe torna ad offrire pagamenti in criptovalute

Stripe, azienda di pagamenti con sede a San Francisco, ha quindi deciso di aprire di nuovo agli asset virtuali. È stato John Egan, il responsabile per gli asset digitali all’interno della società, a commentare quanto sta avvenendo. Ha infatti dichiarato in un comunicato stampa che è stato prodotto per l’occasione: “Siamo entusiasti di consentire agli utenti Stripe di accettare pagamenti tramite stablecoin, aiutandoli ad espandere la loro portata globale e offrendo ai loro clienti l’accesso a transazioni facili, veloci e affidabili anche se non dispongono di un conto bancario o di una carta di credito”.

In un primo momento, Stripe supporterà le transazioni USDC sulle reti Ethereum, Solana e Polygon. A confermarlo è stato un portavoce di Stripe a Decrypt , aggiungendo che l’elenco finale e più ampio sarà annunciato in prossimità del lancio effettivo.

Si tratta di un vero e proprio ritorno, per Stripe. L’azienda californiana, infatti, era stata tra le prime grandi aziende ad accettare pagamenti in Bitcoin, nel 2014. Le sue iniziative nel settore, però, non hanno dato i frutti sperati, Tanto da indurre la dirigenza ad abbandonare la strada intrapresa quattro anni più tardi. Una decisione motivata all’epoca dall’aumento dei costi sulla blockchain dominante.

Una sorpresa relativa

Proprio all’atto dell’abbandono, però, Stripe aveva precisato di essere molto ottimista riguardo alle sorti delle criptovalute, in generale. Un’enunciazione impegnativa, seguita nel marzo del 2022 dal ritorno nella criptosfera, tramite la disponibilità della sua piattaforma di pagamento per acquisti NFT e e da parte di società riconducibili al Web3, promettendo funzionalità di prevenzione delle frodi, a partire dalle verifiche Know Your Customer (KYC).

Non dovrebbe quindi sorprendere eccessivamente l’annuncio relativo all’inclusione di USDC nei pagamenti degli esercizi commerciali convenzionati con l’azienda. I pagamenti effettuati tramite la stablecoin saranno automaticamente convertiti in fiat per il deposito sul conto Stripe del commerciante, come ha spiegato la stessa società.

Anche la scelta di puntare sulle stablecoin non dovrebbe sorprendere eccessivamente. Si tratta infatti di asset congegnati per evitare la volatilità tipica di Bitcoin e Altcoin. Ancorate ad un asset reale, come il dollaro statunitense o l’oro, sono in grado di dare maggiori certezze agli utenti che non amano le avventure.

Le stablecoin si stanno rivelando un puntello fondamentale, per i mercati crypto

Proprio il fatto di aver puntato su USDC, che è stato in questi anni molto meno chiacchierato rispetto a USDT, la stablecoin di Tether, fa capire in maniera eloquente l’intento che muove l’operazione. Ovvero cercare di aggiungere un’opzione di pagamento a quelle già presenti, evitando qualsiasi genere di rischio ai propri utenti.

Va peraltro sottolineato che la decisione di Stripe arriva in un momento molto particolare, per le stablecoin. Come messo in rilievo da alcuni analisti, i capitali da esse apportati alla criptosfera sono di entità notevolmente superiore agli afflussi negli ETF spot di Bitcoin.

In pratica, proprio le stablecoin si stanno dimostrando un volano fondamentale per la crescita dei mercati crypto. Permettono cioè al mercato di contare su afflussi continui di capitali che sono in grado di sostenerne agevolmente la crescita. Una crescita la quale sarebbe abbastanza problematica in loro assenza. Proprio per questo la mossa di Stripe va, in buona sostanza, a puntellare gli stessi.