Superbonus, va chiarendosi il nuovo quadro della detrazione fiscale in 10 anni anche nel 2024 per effetto della conversione in legge del decreto 39 del 30 marzo 2024. Se la novità dovesse arrivare – e fino a poco tempo fa il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, era possibilista su questa apertura – l’istituto della detrazione fiscale nelle dichiarazioni dei redditi (probabilmente) a partire da quella del 2024 risulterebbe come un’opzione in più rispetto alla cessione dei crediti d’imposta e sconto in fattura, ormai messi in fuorigioco dallo stesso provvedimenti atteso alla conversione.

Di quale tetto minimo di reddito e di quanto scenderebbe la rata annuale di detrazione con beneficio anche per gli incapienti fiscali si parlerebbe?

Superbonus detrazione fiscale 2024, conviene?

Si fa sempre più probabile la possibilità che, anche nel 2024 e per le spese dei lavori in superbonus del 2023, si possa optare per la detrazione fiscale in (almeno) 10 anni, secondo gli emendamenti presentati al decreto legge 39 del 2024, in questo momento in Commissione Finanze del Senato. La spinta proviene sia dai partiti di maggioranza (Lega e Forza Italia), che dalle opposizioni. L’ipotesi che va per la maggiore è quella di ripristinare l’allungamento della detrazione nella dichiarazione dei redditi come già avvenuto un anno fa.

Con la misura si consentirebbe di portare in detrazione le spese del 2023 per un periodo di 10 anni rispetto ai quattro anni previsti attualmente dalla disciplina del decreto legge 34 del 2020. Il decreto legge 11 del 2023 – il provvedimento che aveva bloccato la cessione dei crediti e lo sconto in fattura dal 17 febbraio dello scorso anno – consentiva di poter diluire la detrazione fiscale per le spese in superbonus del 2022 nelle dieci rate di dichiarazione dei redditi dal 2024 al 2033.

La rata della dichiarazione dei redditi del 2023 era riservata alle detrazione sulle spese del 2022 in quattro anni. Ovvero a favore dei contribuenti che avevano preferito non avvalersi dell’allungamento della durata.

Superbonus detrazione fiscale, a chi conviene e quanto bisogna guadagnare all’anno?

A chi converrebbe allungare la detrazione fiscale nel 2024 sulle spese del 2023 del superbonus? L’effetto di questa operazione consente di poter abbassare la rata annuale di detrazione, consentendo anche a chi abbia dei redditi non elevati di poter rientrare nella quota e non perdere parte del bonus. È ovvio che chi ha una capienza fiscale elevata può permettersi di optare per la detrazione fiscale in quattro anni, come prevede il decreto legge 34 del 2020.

Dai dati dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) sui lavori del superbonus per il miglioramento dell’efficienza energetica o la riduzione del rischio sismico con il superbonus, la media della detrazione spettante per unità abitativa si calcola in 41.000 euro, pari a circa 10.000 euro di quota all’anno.

Se arrivasse la detrazione in dieci anni si consentirebbe di abbassare la rata annuale di detrazione fiscale a poco più di 4.000 euro, consentendo anche a chi produce un reddito non elevato di rientrare nella capienza fiscale necessaria a non perdere parte del bonus.

Senza sconto in fattura e cessione dei crediti, chi potrebbe scegliere di allungare i bonus edilizi?

Confrontando i dati sulle dichiarazioni dei redditi, i contribuenti con capienza per la detrazione in quattro anni sono 2,7 milioni, perché producono redditi di oltre 50.000 euro all’anno. Abbassando la quota, la platea si amplia a 12 milioni di contribuenti, ovvero a coloro che guadagnano almeno 26.000 euro all’anno. La capienza, dunque, cresce di oltre quattro volte rispetto all’attuale detrazione fiscale. I numeri si riferiscono al totale dei contribuenti, a prescindere dall’effettivo utilizzo del superbonus da parte degli stessi. Ecco le altre novità attese in sede di conversione del decreto legge 39 del 2024.