1 a 0 all’andata a Firenze e 4 a 1 al ritorno a Bergamo: l’Atalanta in semifinale elimina la Fiorentina e accede all’ultimo atto della Coppa Italia. La squadra di Italiano ha tentato di fare l’impresa, in 10 contro 11 per quasi tutto il secondo tempo, ma allo scadere la Dea ha dilagato. Ora alla squadra di Italiano non resta che la Conference League, per provare finalmente a riportare a Firenze un trofeo. Per commentare il match di Coppa Italia e l’eliminazione della Fiorentina contro l’Atalanta, Gianluca Berti, ex portiere che nel corso della sua carriera ha vestito anche la maglia viola, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Fiorentina eliminata in Coppa Italia: Berti a Tag24
La Fiorentina non ce la fa a centrare per il secondo anno consecutivo la finale di Coppa Italia. Dopo l’uno a zero maturato al Franchi nella semifinale d’andata, ieri a Bergamo la viola ha trovato subito la strada in salita. A Koopminers sono bastati appena 8 minuti per ristabilire il pari, ma l’episodio che ha modificato il corso della gara, è quello avvenuto al 53′, con l’espulsione di Milenkovic. Poi, nonostante l’inferiorità numerica e le difficoltà, 1 a 1 di Martìnez, prima del gran gol di Scamacca. Tutto sembrava far pensare ai tempi supplementari, ma quando mancavano ormai una manciata di secondi Lookman e Pasalic hanno firmato il 4 a 1 finale. Viola eliminata e Dea che in finale incontrerà la Juventus. Per commentare l’eliminazione della Fiorentina in Coppa Italia, Berti, ex portiere legato alla viola, è intervenuto a Tag24.
La Fiorentina viene eliminata in semifinale di Coppa Italia. Per quello che si è visto nei 180 minuti, il risultato è corretto, oppure la viola avrebbe meritato di più?
“La partita di ieri sera è stata sulla falsa riga di quella dell’andata, con la differenza che la Fiorentina avrebbe potuto segnare di più e invece non ci è riuscita. Ha avuto varie opportunità e tante occasioni, ma il portiere dell’Atalanta è stato molto bravo. La viola ha fatto una bella partita, è andata a giocarsi il match, nonostante il vantaggio maturato in casa, a viso aperto, anche a Bergamo. Credo che il risultato sia un po’ troppo largo”.
C’è più delusione, rammarico, oppure c’è la consapevolezza della crescita esponenziale che questa società ha avuto negli ultimi anni?
“La crescita, negli anni di Italiano, è stata netta. Lo scorso anno ha raggiunto due finali e in questa stagione si è giocato la Coppa Italia fino alla fine, ed è ancora in corsa in Conference League. Se fossero riusciti a vincere anche ieri sera, avremmo dovuto fare tutti un applauso a questa squadra. Non ci dimentichiamo che la viola ha giocato in dieci contro undici per un tempo intero, in una partita decisiva. Diventa per forza difficile. Non a caso la Fiorentina ha subito gol negli ultimi istanti, quando ormai il traguardo dei supplementari era a un passo”.
A proposito di Italiano, che ormai pare aver finito il ciclo, sei preoccupato per il suo addio?
“Mi dispiace molto, perché la crescita della Fiorentina è stata davvero importante in questi anni. È stato criticato tante volte, forse per i troppi gol subiti in contropiede, ma è altrettanto vero che sotto la sua guida questa squadra se l’è andata a giocare sempre con tutti a viso aperto. Ieri sera ha espresso il suo gioco, va a Torino con la Juventus e non si snatura, non ha mai paura di andare a giocarsi la partita, contro qualunque tipo di avversario. Questo è probabilmente il motivo principale per cui mi dispiace molto che abbia deciso di andare via”.
Chi ti piacerebbe che arrivasse al posto di Italiano?
“Non so ancora chi arriverà, ma gli si chiederà sicuramente di giocare bene. I tifosi viola hanno il palato fino, e sono sicuro che in questi anni si sono abituati al bel gioco e ai risultati. Ora è arrivato il momento di portare a casa un trofeo, che manca in città da troppi anni e che questa società merita. Mi auguravo che questo potesse essere l’anno buono, e pensavo che la Coppa Italia potesse essere l’obiettivo numero uno, così però non è stato. Ora resta la Conference League. Se dovessi scegliere io, sinceramente mi piacerebbe molto poter vedere Sarri sulla panchina della Fiorentina. So che sarà molto difficile, ma sarebbe un segnale di grande continuità e la dimostrazione di voler procedere su questa strada. Le squadre di Sarri hanno sempre giocato a calcio”.
Nella competizione internazionale la Fiorentina è una delle squadre favorite?
“Probabilmente non è la favorita, ma è una delle candidate alla vittoria finale. Sappiamo bene che non sarà facile passare questa semifinale, ma mi auguro che la viola possa di nuovo arrivare in finale e finalmente portare un trofeo a Firenze”.
Continua a mancare un grande attaccante alla Fiorentina, anche con l’arrivo di Belotti?
“Purtroppo sì, lo dicono i numeri. Belotti è arrivato a gennaio e parliamo di un centravanti con un pedigree non indifferente, però manca quello che è capace a buttarla dentro con facilità. Una volta andato via Vlaovich, la viola ha fatto sempre molta, molta fatica a trovare il gol”.
In campionato invece a cosa può puntare la Fiorentina?
“Purtroppo da quel punto di vista sono un pochino indietro e a questo punto servirebbe un percorso netto da qui alla fine. L’obiettivo deve essere quello di provare a centrare il settimo posto”.