Il numero dei possessori di Bitcoin è in continuo aumento. A contribuire in tal senso sono soprattutto i piccoli detentori, coloro che detengono limitati importi del token. In particolare, all’interno di questa categoria stanno aumentando coloro che detengono almeno mille dollari in token. Investitori che nel gergo utilizzato dai circoli crittografici sono indicati con il termine di “gamberetti”.

A rivelare questa tendenza è un rapporto pubblicato da Fidelity Digital Assets nella giornata di lunedì. All’interno del quale si precisa il numero di questa particolare categoria: 10,6 milioni di wallet. Questo è il dato riscontrato a metà marzo e indicato dagli estensori del rapporto alla stregua di una pietra miliare. Si tratta infatti del pratico raddoppio rispetto ai 5,3 milioni di portafogli elettronici che costituivano tale gruppo un anno prima.

Il dato degli indirizzi Bitcoin con almeno mille dollari è raddoppiato in un anno

“Un trend di crescita positivo”: così è stato definito dagli analisti di Fidelity il dato relativo al crescente numero di wallet contenenti almeno mille dollari in BTC. Il rapporto ha poi affermato, al proposito: “Ciò potrebbe essere rappresentativo di una crescente distribuzione di Bitcoin e della sua adozione tra le persone medie”.

il parametro in questione, sempre secondo i ricercatori di Fidelity, indica la crescita di piccoli indirizzi che accumulano e risparmiano Bitcoin, anche con prezzi in aumento. Al tempo stesso, si avverte il lettore che il parametro potrebbe non essere accurato al 100%. A impedirgli di esserlo l’apprezzamento dell’icona crypto e il consolidamento degli indirizzi durante il periodo preso in esame. Al momento della stesura di questo documento, secondo CoinGecko , con mille dollari è possibile acquistare circa 0,016 Bitcoin.

Se le cosiddette “balene” sono importanti per stabilire lo stato di salute di Bitcoin, non lo sono di meno i piccoli trader, i “gamberetti”. E, almeno stando al rapporto in esame, il loro pratico raddoppio in un arco temporale di un anno, sta a indicare se non l’adozione globale delle criptovalute perlomeno un interesse sempre più elevato per gli asset digitali.

Tanto da spingere gli analisti ad affermare che le prospettive a breve termine per Bitcoin sono, nel complesso, piuttosto positive, presentando una miriade di dati “a lungo termine”. Dei 16 parametri monitorati per cercare di capirne lo stato di salute, un quarto di essi sono stati considerati condizioni “negative” o “neutre”, mentre la metà erano “positive”.

La diminuzione del numero di token detenuti dagli exchange non sfocia necessariamente nell’autocustodia

Un altro indicatore tracciato all’interno del rapporto, ha provveduto ad esaminare la quantità di Bitcoin detenuta negli scambi di criptovalute. Si tratta in effetti di un dato che sta assumendo un’importanza sempre maggiore, in quanto potrebbe sfociare in uno shock dell’offerta. La tendenza al ribasso pluriennale del dato è continuata nel primo trimestre del 2024, secondo Fidelity, scendendo del 4,2% a 2,3 milioni di Bitcoin, il 30% al di sotto del picco di oltre 3 milioni di Bitcoin detenuto nel 2020.

Un’altra avvertenza espressa dai ricercatori è quella relativa al fatto che la diminuzione in questione, non necessariamente comporta l’aumento dell’auto-custodia. Gli autori, comunque, hanno messo in evidenza che custodi come Fidelity stanno lavorando a soluzioni in grado di consentire ai clienti di controllare le proprie chiavi durante le negoziazioni attraverso gli scambi.

Infine, un altro indicatore che potrebbe pesare in negativo: oltre il 99% degli indirizzi Bitcoin erano infatti in attivo entro la fine del primo trimestre. Un dato il quale potrebbe presto costituire un problema, come spiegato dal rapporto: “Man mano che il numero di indirizzi in profitto cresce, una svendita potrebbe diventare più probabile poiché i trader e i nuovi investitori cercano di realizzare profitti”.

A differenza delle balene che, stando ad altri studi pubblicati nel frattempo, non sembrano interessate a farlo, almeno per il momento. Confidando con tutta evidenza in un ulteriore apprezzamento di BTC nel corso dei mesi post halving.