Non riesce a trattenersi Angelo Bonelli, e la rabbia prevale sulla gioia delle celebrazioni per il 25 aprile. Mentre percorre le strade di Roma al seguito del corteo dell’Anpi, l’esponente di Alleanza Verdi e Sinistra esprime tutto il suo disappunto nei confronti di chi, ancora oggi, non riesce a definirsi antifascista, rifugiandosi in distinzioni e confusi tentativi di arrampicarsi sugli specchi.

25 aprile, Bonelli e l’importanza di dichiararsi antifascista: “Una necessità storica”. Poi attacca Lollobrigida…

Una festa che dovrebbe unire tutti e che, invece, alimenta ogni anno divisioni e distinguo. Forse per l’incapacità di alcuni di riconoscere, anche dopo quasi 80 anni, il senso della Storia. Un crimine ancora più grave se a commetterlo sono rappresentanti delle istituzioni che hanno giurato su una Costituzione che, per definizione, è antifascista.

Angelo Bonelli, portavoce dei Verdi e parlamentare di Avs, mentre partecipa alla manifestazione organizzata dall’Anpi a Roma, celebra il valore di questa ricorrenza, sottolineando la valenza storica proprio di quella parola ‘antifascista’ che alcuni trovano poco digeribile.

“Il 25 aprile sarà importante anche nei prossimi decenni. Dichiararsi antifascista è una necessità storica e chi non lo fa dovrebbe guardare al sangue versato dai partigiani, i nostri nonni e bisnonni”.

In particolare, Bonelli volge i propri strali contro esponenti dell’attuale governo presieduto da Giorgia Meloni, fino a cariche istituzionali come quella di Presidente del Senato ricoperta da Ignazio La Russa, “che conserva a casa il busto di Mussolini e che oggi è presidente del Senato proprio grazie alla lotta antifascista“.

Per l’esponente Avs, il problema risiede nel fatto che alcuni appartenenti all’attuale destra italiana non hanno mai rinunciato alle proprie origini fasciste. E cita, a questo proposito, Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste nonché cognato di Giorgia Meloni.

Alcuni ministri del governo il fascismo lo hanno nell’ontos, per usare una parola greca. Perché quando Lollobrigida dice che ‘antifascismo’ è una parola generica e che, addirittura, ha prodotto vittime, violenze e assassini, vuol dire che Lollobrigida ha ancora nel suo ontos quel fascismo che gli viene dalle generazioni passate e che lo hanno portato a fare politica”.

Sulla candidatura di Ilaria Salis alle Europee 2024: “Orban l’ha trasformata in una preda politica”

A proposito di divisioni, ne ha provocate un bel po’ tra i partiti di maggioranza e opposizione la candidatura di Ilaria Salis nelle liste proprio di Alleanza Verdi e Sinistra per le Elezioni europee di questo 2024.

Bonelli replica duramente a chi accusa il suo gruppo politico di strumentalizzare politicamente la vicenda di Ilaria Salis, spiegando che le ragioni di questa scelta risiedono nel dare una forte risposta politica a un processo che politico già lo è.

“È una battaglia per lo stato di diritto contro la barbarie di Orban. Voglio dire al governo che ci accusa di aver politicizzato il caso che chi sta politicizzando è proprio Orban, che ha trasformato Ilaria Salis in una preda politica e questo è inaccettabile. Roberto Salis ha fatto tutto ciò che il governo italiano gli ha chiesto – prendere una casa in affitto e chiedere i domiciliari – ma il governo ungherese ha respinto la richiesta. E dico il governo perché l’autorità giudiziaria è sottoposta al controllo del governo in Ungheria“.

Ancora divisioni, dunque. Anche stavolta, come per la festa della Liberazione, su un tema che dovrebbe vedere d’accordo tutti: difendere la dignità e la salute di una cittadina italiana. Entrambi i concetti, però, sono forse troppo difficili da comprendere per qualcuno, o troppo lontani dalla propria storia e cultura politica.