Al corteo di Roma del 25 aprile ha preso parte anche la senatrice di Avs Ilaria Cucchi. Al microfono di Thomas Cardinali di Tag24.it, la sorella di Stefano Cucchi, il ragazzo ucciso nel 2009 mentre era sottoposto a custodia cautelare e per il quale proprio Ilaria si è battuta per anni nelle aule di giustizia italiane, ha sparato a zero contro il Governo Meloni
25 aprile, le parole di Ilaria Cucchi contro il Governo Meloni: “E’ fascista, attacca i diritti”
Mentre partecipava al corteo organizzato a Roma dall’associazione nazionale partigiani, la senatrice Ilaria Cucchi, che in passato, per il caso del fratello è riuscita a sucitare un grande clamore mediatico, ha attaccato in maniera molto forte il Governo Meloni:
“E’ un governo fascista e lo dimostra tutti i giorni. Il fascismo ha rappresentato la privazione totale dei diritti e oggi vogliono riproporlo senza nemmeno nascondersi troppo”.
Le parole di Ilaria Cucchi contro il Governo Meloni hanno preso spunto anche da quello che considera un attacco del centrodestra al diritto all’aborto delle donne con il tentativo di introdurre le associazioni pro life nei consultori. Così, la senatrice ha continuato:
“Oggi è ancora più importante manifestare. Anche il caso Scurati è un vero e proprio caso di censura. E stiamo solo all’inizio”
Per questo, Cucchi ha salutato con favore l’iniziativa degli studenti di riunirsi alla vigilia del 25 aprile per leggere il monologo dello scrittore saltato nei giorni scorsi dalla scaletta della trasmissione di RaiTre CheSarà.
Sullo sfregio della lapide di Forte Bravetta
Tuttavia, la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra non poteva non commentare anche l’imbrattamento della lapide di Forte Bravetta, eretta in ricordo dei caduti della Resistenza e simbolo della Liberazione nel XII municipio di Roma: ignoti, proprio alla vigilia del 25 aprile, hanno lasciato la scritta Partigiano stupratore assassino
“Proprio su uno dei simboli della violenza del regime, stamattina è spuntata questa frase di odio fascista. Questa è l’Italia oggi e contro questo dobbiamo batterci”.