Anche Ilaria Salis, nonostante la detenzione in Ungheria lunga ormai 14 mesi, è riuscita ad essere una protagonista del corteo romano del 25 aprile.
L’insegnante 39enne di Monza, candidata alle prossime europee con Avs (Alleanza Verdi e Sinistra), è accusata di aver aggredito due nazifascisti nella capitale magiara l’11 febbraio 2023, in occasione della Giornata dell’Onore celebrata dall’estrema destra europea. Ma è stata catapultata sulla ribalta nazionale italiana con la diffusione del video che l’ha mostrata in un tribunale di Budapest incatenata ai piedi e ai polsi.
25 aprile, la lettera di Ilaria Salis dal carcere di Budapest
Ora, dopo che le sono state negati i domiciliari e in attesa dell’udienza del 24 maggio, Ilaria Salis ha affidato al padre Roberto un messaggio che quest’ultimo ha letto sul palco della manifestazione del 25 aprile di Roma:
“Sono orgogliosa che nel mio Paese si ricordi tutti gli anni la cacciata dei nazifascisti grazie alla coraggiosa lotta dei partigiani e delle partigiane. Dalla mia cella, ardentemente desidero che il mio Paese si mostri tutti i giorni all’altezza della propria storia, che oggi come in passato voglia opporsi alle ingiustizie nel mondo e schierarsi dalla parte giusta della Storia. Buon 25 aprile, Ilaria Salis”
Roberto Salis sulla candidatura della figlia alle Europee 2024
Il padre Roberto ha finito di leggere il messaggio tra i cori “Ilaria libera”. E già prima di salire sul palco, aveva avuto modo di dirsi emozionato per la solidarietà che i partecipanti alla manifestazione gli stavano mostrando. In più, ha tenuto a specificare:
“Qualcuno strumentalizza la candidatura di Ilaria alle Europee? In Toscana si dice Ognuno è quello che può essere”
E a chi gli ha fatto notare che non tutti i componenti del Governo si dichiarano antifascisti, ha risposto:
“Io sono qui, al corteo, come papà di Ilaria. Posso solo dire che noi in famiglia lo siamo sempre stati”