Il nuovo protocollo Runes sta letteralmente dominando l’attività sulla blockchain di Bitcoin. Dopo il suo lancio, avvenuto praticamente in contemporanea con il dimezzamento delle ricompense spettanti ai minatori di BTC, oltre l’81% delle transazioni che hanno avuto luogo sulla catena lanciata da Satoshi Nakamoto è rappresentato dal conio delle rune. Ad affermarlo è un rapporto rilasciato da Dune, che ha anche precisato come il rimanente 19% sia costituito dalle transazioni regolari di Bitcoin, con i token BRC-20 e gli Ordinals che si collocano al terzo e quarto posto, rispettivamente con lo 0,2% e lo 0,1%.
Runes sta dominando la rete di Bitcoin
Quando il nuovo protocollo Runes, elaborato da Casey Rodarmor, è stato presentato, in molti avevano avvertito la possibilità di un suo rilevante successo. A favorirlo la maggiore funzionalità rispetto a quello BRC-20, tale da favorire un approccio alla tokenizzazione sulla piattaforma più semplice e pulito.
In pochi, però, avrebbero immaginato che le rune avrebbero letteralmente schiacciato BRC-20 e Ordinals, come sta invece accadendo. Secondo la dashboard di Dune, nella giornata di martedì sono state accumulate 750.428 transazioni di Runes, seguite da 174.475 operazioni sui Bitcoin tradizionali. Praticamente insignificanti, invece, i numeri collezionati da BRC-20 (1.392 transazioni) e Ordinals (715).
Le rune hanno inoltre rappresentato il 64% delle commissioni raccolte martedì con 2.075 BTC, collezionando circa 133 milioni di dollari in commissioni totali. A questi dati se ne possono poi aggiungere altri, per capire quanto sta accadendo. Dal momento in cui il nuovo protocollo è stato lanciato, in contemporanea con l’halving di Bitcoin, 692.480 utenti hanno inciso 7.995 rune, totalizzando circa 3,1 milioni di transazioni.
Nella giornata di ieri, ad esempio, la collezione di rune DOG•GO•TO•THE•MOON (DOG) ha distribuito 100 miliardi di rune su portafogli idonei, accumulando una capitalizzazione di mercato di 336 milioni di dollari. Il dato è stato pubblicato dal mercato Bitcoin Runes Magic Eden e fa capire in maniera eloquente l’appeal che sta riscuotendo il nuovo standard.
A cosa è dovuto il rilevante successo del nuovo protocollo?
Naturalmente, dati di questo genere hanno spinto molti ad interrogarsi su quanto sta accadendo. E, soprattutto, di capire perché Runes stia riscuotendo questo clamoroso successo sul mercato. Se la novità gioca un ruolo di un certo rilievo, in tal senso, ci sono però anche altri motivi che ne stanno sospingendo le sorti.
In particolare, alcuni analisti indicano nella corsa ad essere tra i primi a incidere nuovi lotti di rune uno dei motivi dominanti della tendenza in atto. In pratica, si ritiene che il primo lotto e quelli successivi potrebbero avere un prezzo di grande rilievo. A conferirlo proprio la loro rarità e età.
Per capire di quale cifre si parli, occorre ricordare quanto affermato da Nick Hansen, CEO del pool minerario Luxor. Secondo lui, infatti, una runa insolita potrebbe attestare il suo valore tra i 200 e i 500 dollari, mentre quelli rari potrebbero salire nell’ordine dei 200mila dollari circa. Sino ad attestarsi tra i 4 e i 6 milioni di dollari nel caso di quelle che sono state coniate per prime.
Di fronte a questi dati, non stupisce il continuo passaggio di progetti dallo standard BRC-20 a Runes. Tra coloro che lo hanno già fatto si segnalano NodeMonkes, Bitcoin Pups, Runestone e RSIC, già radicati nello spazio Bitcoin Ordinals, ma intenzionati a sfruttare i grandi vantaggi prospettati dalle rune.
Un continuo passaggio che sembra confermare quanto affermato da un recente rapporto elaborato dagli analisti di Franklin Templeton. Secondo loro, infatti, Runes potrebbe porlo in aperta concorrenza con la Ethereum Virtual Machine e Solana, i due protocolli al momento dominanti in ambito DeFi. Ove ciò accadesse, potrebbe trarne vantaggio l’intera criptosfera, come accade solitamente per tutto ciò che concerne la regina delle criptovalute.