Secondo un rapporto di AdvisorHub, Morgan Stanley (MS) sta pensando di consentire ai suoi 15mila broker di consigliare fondi negoziati in borsa Bitcoin (ETF) ai propri clienti. Occorre sottolineare che il colosso bancario statunitense ha già iniziato gli acquisti in questione dopo la loro approvazione da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, avvenuta il passato 10 gennaio. Tuttavia, ciò è stato fatto solo su base non richiesta. La banca sta ora cercando di consentire ai propri broker di proporre ETF Bitcoin direttamente ai propri clienti. Si tratta di una notizia di grande rilievo, proprio alla luce del fatto che tale decisione potrebbe incidere sul lato della domanda di BTC.

Morgan Stanley apre a Bitcoin: l’interesse degli investitori istituzionali continua a crescere

La decisione di Morgan Stanley, ove fosse confermata (al momento la banca ancora non lo ha fatto) rappresenta l’ennesima testimonianza sul grande interesse degli investitori istituzionali nei confronti dell’icona crypto ideata da Satoshi Nakamoto.

Gli acquisti di ETF spot, infatti, potrebbe sfociare in ulteriori afflussi nei fondi. Un afflusso favorito dal meccanismo degli ETF, i quali consentono ai clienti di sfruttare i vantaggi dell’investimento nella criptovaluta più antica, ma senza esposizione diretta.

Al proposito, AdvisorHub ha citato un dirigente di Morgan Stanley, il quale avrebbe affermato: “Ci assicureremo di stare molto attenti a riguardo… ci assicureremo che tutti possano accedervi. Vogliamo solo farlo in modo controllato”.

Quali le conseguenze della decisione di Morgan Stanley?

Nel passato mese di gennaio la SEC ha approvato 11 ETF spot su Bitcoin. Tra le aziende che hanno ottenuto l’approvazione son presenti colossi degli investimenti come BlackRock (BK), Fidelity e Invesco (IVZ).

L’approvazione ha comportato massicci afflussi nei fondi e, di conseguenza, una crescita della domanda di BTC. Tale da tradursi in un aumento del prezzo del token, come era facile prevedere. Una domanda che, però, con il passare del tempo si è andata affievolendo. Una testimonianza eloquente in tal senso è l’afflusso pari a zero fatto registrare ieri da BlackRock. È la prima volta che accade, secondo Fairside.

La novità riguardante Morgan Stanley, potrebbe quindi ridare slancio ai fondi. Inoltre, potrebbe fare da apripista in un settore che ha manifestato interesse verso BTC, ma anche qualche perplessità. Come ha fatto, almeno a livello di documenti prodotti, JPMorgan.

Il momento particolare di Bitcoin

La decisione di Morgan Stanley si cala in un momento molto delicato, per Bitcoin. Nel corso delle ultime 24 ore, infatti, il suo prezzo ha lasciato sul terreno oltre il 3%, scendendo sotto i 64mila dollari. Chi si aspettava una immediata corsa sfrenata di BTC è rimasto deluso, almeno per il momento.

A provocare questa caduta potrebbe essere stata in particolare una novità emersa da poco, quella relativa ai rimborsi degli ex clienti di Mt. Gox, l’exchange fallito nel 2014. Si prevedono infatti rimborsi pari a 9,5 miliardi di dollari in Bitcoin, i quali potrebbero essere liquidati prossimamente.

Il timore espresso da più parti, è che i token in questione possano essere offerti immediatamente sul mercato. Ove ciò accadesse, non solo potrebbe crollare il prezzo di BTC, ma anche l’intero settore delle criptovalute, innescando un nuovo crypto winter.

Proprio l’interesse degli investitori istituzionali, non solo le banche, ma anche i fondi pensionistici, potrebbe ovviare ad una situazione di questo genere. Mixandosi all’ormai prossimo esaurimento delle riserve di Bitcoin presenti negli exchange. Queste ultime, secondo un recente rapporto di Bybit, potrebbero svuotarsi nell’arco dei prossimi nove mesi. Dando vita ad uno shock dell’offerta.

La concomitanza di questi dati, quindi, fa capire in maniera eloquente la calma piatta intervallata a improvvise cadute e risalite che sta caratterizzando la quotazione di BTC. Non resta che attendere qualche settimana, per avere una chiarificazione del quadro, almeno nel breve periodo.