150 anni fa nasceva il genio di Guglielmo Marconi. Scienziato, uomo di umanesimo, Premio Nobel per la Fisica, e infine senatore della Repubblica Italiana: Guglielmo Marconi con la sua rivoluzione ha liberato l’uomo dell’isolamento, e cambiato le sorti dell’umanità. Come sarebbe la vita, oggi, senza internet? Gli smartphone? Come sarebbe la vita dell’uomo senza la radio? E’ accendendo la radio che sentiamo di essere parte di un tutto più grande, è con l’ascolto che manteniamo il contatto con gli altri. La comunicazione aggrega a distanza, crea nicchie, veicola sentimenti, emozioni, e stati d’animo, oltre che contenuti.
150 anni fa nasceva il genio di Guglielmo Marconi, per sempre tra noi grazie all’IA
La mostra, Prove di trasmissione, in via Asiago 10, accoglie i visitatori creando la sensazione, rassicurante, di salire su una barca. Le onde blu del mare, all’ingresso, poste su due pannelli multimediali si abbinano alla sala della conferenza stampa dove le autorità hanno introdotto l’evento. Prima della conferenza è Marconi in persona ad accogliere i visitatori grazie all’IA. “Benvenuti in Via Asiago, in questo straordinario palazzo, sede storica della radio in Italia. Io sono Guglielmo Marconi, padre delle radiocomunicazioni, sono nato a Bologna 150 anni fa, sarò io a guidarvi all’interno di questa mostra. Rivivremo l’epopea di un periodo di scoperte tecnologiche – dice – che ho avuto il privilegio di vivere da protagonista. Racconterò gli esperimenti per mari, successi e insuccessi. Nelle onde elettromagnetiche vedevo qualcosa di utile per gli altri, mai avrei pensato di cambiare il destino dell’umanità.”
Adolfo Urso e Lucia Borgonzoni
Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, nel commentare la mostra ha parlato di “una rivoluzione di costume che vedeva l’uomo al centro. Il 2024 è l’anno dei 100 anni dalla nascita della radio, e dei 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi, personalità che commemoreremo anche con un francobollo. Marconi è parte del nostro patrimonio scientifico e storico. Dobbiamo a lui la comunicazione senza fili, di cui l’odierna globalizzazione è di fatto diretta discendente.” Subito dopo il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni ha sottolineato: “Guglielmo Marconi è stato tenuto troppo tempo nascosto, pur avendo cambiato la storia dell’umanità. Sono di Bologna ma sono circa tredici, quindici anni, che cerco di raccontare le grandi scoperte di Marconi. Se abbiamo il telefonino è grazie ad un genio italiano che abbiamo il dovere da tramandare alle giovani generazioni.”
Lucia Borgonzoni, Sottosegretario alla Cultura
Radio Vaticana fiore all’occhiello della radiofonia mondiale
Monsignor Dario Viganò, invece, si è soffermato sul ruolo di Guglielmo Marconi nel contribuire alla nascita di Radio Vaticana: “Quando fu inaugurata, Radio Vaticana rappresentava il fiore all’occhiello della radiofonia a livello mondiale. La piccola stazione, small, si apprestava a diventare, nei primi anni ’30 del 900, un mezzo di comunicazione internazionale. Una delle prime radio a trasmettere in inglese, francese, tedesco, spagnolo: la BBC comincerà nel ’38.“
“Divenne cattolico grazie a mia nonna, Maria Cristina Bezzi-Scali”, Principe Guglielmo Giovannelli Marconi
Emotivamente simile al nonno, leader naturale, comunicatore nato: il Principe Guglielmo Giovannelli Marconi, invece, si è soffermato, tra le altre cose, sul rapporto del nonno con la religione: “Marconi non nasce come cattolico, era anglicano, divenne cattolico grazie al contatto con mia nonna, la seconda moglie: contessa Maria Cristina Bezzi-Scali, figlia del Generale e Guardia Nobile Pontificia. Fu lei ad avvicinarlo alla fede cattolica. Grazie alla famiglia Bezzi-Scali sviluppò una grande amicizia col Cardinale Eugenio Pacelli, segretario di Stato e futuro Pio XII, che battezzò mia madre Elettra. Così, nonno donò la stazione radio alla Chiesa. Un altro Papa riconoscente fu Giovanni Paolo II che nel ’91 ricevette me, mia madre e mia nonna, a nome della Chiesa, per il grande valore di mio nonna, e della famiglia di mia nonna. Negli Usa, in Inghilterra, in Australia, Paesi più importanti e forti del nostro, viene onorato con due minuti di silenzio nel giorno della morte, da tempo, mentre in Italia in questi anni non è andata così: sono i limiti del provincialismo italiano.”
Principe Guglielmo Giovannelli Marconi
“Questo evento, in famiglia, è per noi motivo di enorme gioia”, Principe Guglielmo Giovannelli Marconi
“Per noi in famiglia questa celebrazione è una gioia enorme, è una mostra stupenda fatta con apparecchi d’epoca che raccontano il mondo globale dove noi viviamo. Vedrete la cabina radio dove Marconi fece esperimenti, dal 1919 in poi, quando comprò la nave che non doveva essere una nave di piacere, ma un laboratorio. Mia madre Elettra e mia nonna raccontano che giocavano dentro questa stazione radio, partecipavano ad esperimenti importanti, mettevano le lenzuola nella cabina radio.”
Che carattere aveva Guglielmo Marconi?
Era un “gaudente, amava il ballo oltre alla musica” ha affermato il professor Umberto Broccoli, durante la visita. “Amava soprattutto Puccini, Chopin e Mozart, i geni vanno ricordati e onorati – ha aggiunto il Principe Guglielmo Giovannelli Marconi – la radio salva tanta gente in mare, ma è il minimo che l’Italia possa fare per un figlio, a lungo dimenticato.”
Giampaolo Rossi evidenzia le scoperte come un primato italiano
Giampaolo Rossi, DG RAI ha voluto porre l’accento sulle scoperte del Senatore evidenziando il primato italiano, assoluto. “Marconi è arrivato prima prima di Steve Jobs e Bill Gates, è stato un uomo di umanesimo oltre che scienza. L’obiettivo era di dare all’umanità, non sfruttarla – ha sottolineato Rossi – la sua era una visione ottimista, costruttiva, dell’uomo: parlarne in un’epoca falsa e ipocrita è necessario.”
La Fiction con Stefano Accorsi
20 e 21 maggio, una fiction su RAI1 della Stand By me, prodotta da Simona Ercolani.