C’è aria frizzante in questi giorni per la scherma italiana. Arianna Errigo è stata nominata portabandiera azzurra a Parigi 2024 insieme a Gianmarco Tamberi: un orgoglio che si unisce al fatto che la nazionale italiana di fioretto femminile, nell’ultima prova di Coppa del Mondo 2024, ha letteralmente dominato, prendendosi i primi quattro posti nel podio della gara individuale e imponendosi anche nella gara a squadre.
Errigo portabandiera azzurra a Parigi, la soddisfazione di Cerioni
Intervistato in esclusiva ai microfoni di Tag24.it, il commissario tecnico del fioretto Stefano Cerioni ha fatto il punto sulla nazionale di fioretto, sia maschile che femminile, a tre mesi di distanza dai Giochi Olimpici di Parigi. Nel 2021, a Tokyo, le nazionali di scherma hanno chiuso la rassegna a cinque cerchi con zero medaglie d’oro: non accadeva da oltre quarant’anni, da Mosca 1980. Alla luce degli ultimi risultati ottenuti, però, si può davvero sperare che l’Italia possa tornare ad essere un dream team, in particolare nel fioretto, anche se il commissario tecnico preferisce non sbilanciarsi.
Arianna Errigo è stata nominata portabandiera azzurra per la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024: quanta soddisfazione c’è nell’ambiente azzurro?
“Moltissima, credo sia un riconoscimento importante per una donna e atleta come Arianna, che ha sempre dimostrato di essere in grado di conquistare delle grandi vittorie. Quest’anno Arianna Errigo tornerà ai Giochi Olimpici da portabandiera dopo essere diventata mamma di due gemelli: con lei abbiamo programmato un percorso che le ha permesso di poter arrivare in forma in questo periodo dell’anno. Sono stato molto felice per lei a livello personale, mentre dal punto di vista professionale non abbiamo avuto problemi: lei ha lavorato molto bene fino a che la gravidanza glielo ha permesso, mentre subito dopo ha ricominciato ad allenarsi, tant’è vero che ai mondiali di Milano 2023 era già in pedana, circa quattro mesi dopo il parto dei gemelli. In precedenza le avevo spiegato che in quella circostanza l’avrei convocata solo se sarebbe arrivata in forma, e non ha deluso le aspettative. Quando sono tornato ad allenare la nazionale, Arianna è stata una delle prime persone alle quali ho telefonato, se non la prima: conoscevo molto bene la sua fame di vittoria, anche dopo le esperienze passate, quindi sapevo che è un elemento davvero molto importante per noi”.
Che ambiente ha ritrovato quando è stato richiamato ad allenare la nazionale italiana di fioretto?
“Negli ultimi anni, al di là del mio lavoro come maestro, ho potuto studiare le ragazze e i ragazzi da fuori, proprio perchè ho allenato la nazionale russa. Essendo un avversario, da fuori ho cercato di studiare bene i punti deboli delle nostre nazionali: quando sono stato richiamato alla guida, ho potuto lavorare fin da subito sulle cose che andavano meno bene per cercare di migliorare il più possibile il rendimento dei nostri fiorettisti. Nell’ambiente c’era del rammarico per l’ultima spedizione olimpica, ma l’obiettivo principale è stato quello di tirare una linea e ricominciare da capo”.
Nell’ultima tappa di coppa del mondo le ragazze hanno dominato sotto tutti i punti di vista: se lo aspettava?
“Vincere non è mai facile, però sapevamo che avevamo lavorato molto bene. L’appuntamento olimpico si avvicina e dobbiamo farci trovare preparati: sappiamo bene che in campo femminile abbiamo i favori del pronostico, e questo ci motiva sempre di più a fare bene”.
Alice Volpi ha superato Arianna Errigo in finale: questa ragazza affronterà le Olimpiadi di Parigi come un esame di maturità o è già matura per il grande salto?
“Alice ha dimostrato di essere già matura per poter conquistare un risultato importante: negli ultimi anni questa ragazza aveva già conquistato dei successi molto importanti, ma nel corso degli ultimi mesi è riuscita a trovare continuità. Se in passato le succedeva di vincere una gara e di essere eliminata a inizio tabellone nella prova seguente, adesso riesce ad avere un’ottima continuità di risultati. Sono sicuro che lei in questo momento ha la maturità per poter conquistare un trionfo molto importante per la nostra nazionale”.
L’Italia della scherma ha ritrovato il suo dream team, come avvenuto in spedizioni passate, tipo Londra 2012 o Rio 2016?
“Questo lo vedremo, si diventa dream team se si vincono i Giochi Olimpici. Dopo la spedizione di Parigi capiremo se siamo davvero un dream team oppure no”.
Riguardo la nazionale maschile, con quali obiettivi si parte per Parigi 2024?
“Se tra le ragazze partiamo da favoriti assoluti, tra i ragazzi ci sono molte nazionali che possono ambire al successo finale. Per questo motivo, nelle gare maschili, i ragazzi devono essere perfetti. Lungo il nostro cammino verso Parigi 2024 dio è capitato di perdere per una stoccata in più occasioni: questo significa che ogni errore viene pagato a caro prezzo. I ragazzi devono essere impeccabili, devono sbagliare il meno possibile”.