Arrivare in fondo in Coppa Italia era ovviamente uno degli obiettivi dichiarati di questa stagione dei bianconeri. La mancanza di altre competizioni internazionali, poneva la Vecchia Signora quasi in obbligo di fronte al trofeo nazionale e alla fine il traguardo è stato centrato, ma non senza difficoltà. La squadra fatica a girare, e nonostante il 2 a 0 dell’andata a Torino, contro la Lazio ieri sera, la Juventus ha rischiato di mettere a repentaglio il passaggio del turno. Doppietta di Castellanos e tempi supplementari evitati per un soffio grazie al gol di Milik, eroe di serata. Ma i tifosi juventini continuano a volare basso e la delusione, per questi ultimi mesi, resta forte. Per commentare il futuro di Allegri, ripartendo da Lazio-Juventus, Alessandro Orlando, che ha vestito la maglia bianconera, vincendo il campionato nel 1994, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Lazio-Juventus e il ciclo Allegri: Orlando commenta a Tag24
Alla doppietta di Castellanos risponde Milik, che fa 2 a 1 e regala la finale di Coppa Italia ai bianconeri. Alzare un trofeo sarebbe l’ancora di salvataggio per mister Allegri e i suoi ragazzi. Ma nonostante questo, resta l’insoddisfazione dei tifosi bianconeri, che speravano di vivere un’annata da protagonisti anche in campionato. I problemi sono molteplici: il gioco non ha mai entusiasmato, i risultati non arrivano e anche i top player hanno bucato la stagione. Che succederà a fine campionato? Tutto ruota intorno al futuro di Allegri e la società sta facendo le valutazioni del caso. Il sogno, per aprire un nuovo ciclo si chiama Thiago Motta, ma prima di tutto bisognerà trovare un accordo con Max, che ha ancora un anno di contratto. Per commentare il futuro di Allegri, ripartendo da Lazio-Juventus, Alessandro Orlando, ex calciatore che ha indossato anche la maglia bianconera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La Juventus centra la finale di Coppa Italia, ma rischia molto. Come li hai visti ieri sera contro la Lazio?
“Una partita che si è giocata sui 180 minuti e penso che alla fine sia stata equilibrata, con due squadre che si sono affrontate a viso aperto. La differenza l’ha fatta la capacità della Juventus di sfruttare a pieno tutte le occasioni da gol. Se non ci ricordiamo male, la Lazio ha fatto una buona partita anche a Torino, con la differenza che non è riuscita a segnare e il 2 a 0 dell’andata è stato determinante. Nel ritorno, la squadra di Tudor, l’aveva riaddrizzata, ma poi i bianconeri alla prima occasione hanno trovato il gol. Sono stati bravi a non perdere la testa, a rimanere in partita e poi Milik a pochi minuti dalla fine è stato decisivo”.
Tanti dubbi sul futuro di Massimiliano Allegri: cosa ti aspetti che accada?
“Cosa succederà non lo so, ma penso che il ciclo di Allegri sia giunto alla fine. Conosco Max, abbiamo giocato insieme, e non me ne voglia, ma quello che doveva dare alla Juventus, ed è stato tanto, lo ha dato. Il cambiamento dovrebbe partire proprio dalla sostituzione del mister. Sicuramente c’è bisoogno di rinnovare qualcosa, e dopo tanti anni un nuovo allenatore potrebbe dare quel qualcosa in più all’ambiente. I giocatori, anche abbastanza giovani, ci sono. E’ chiaro che bisognerà lavorare però un pò su tutti i reparti e trovare delle alternative importanti”.
Thiago Motta sarebbe l’uomo giusto con cui aprire un nuovo ciclo?
“I nomi che si fanno sono quelli. Si parla tanto di Thiago Motta, ma a me piace molto anche Palladino. Sono allenatori giovani, che hanno idee interessanti e che potrebbero essere pronti per un club di livello come può essere la Juventus, ma anche il Milan. Hanno le caratteristiche giuste. La stagione che sta facendo l’allenatore del Bologna è incredibile, ma è il primo anno a questi livelli. Mi sembra, guardandolo da fuori, che sia uno di grande personalità. Se dovesse accettare i bianconeri, dovrebbe scontrarsi con una realtà completamente diversa, come sono le squadre di prima fascia. A Torino non hai tempo, non ti aspettano. Arrivi e devi vincere. Dalla sua ha il carattere e il carisma, che gli sarebbero utili per fare un passo del genere”.
Il gioco latita, i risultati non arrivano. E’ una squadra che manca di qualità, o ci sono altri problemi?
“Quando ci sono queste situazioni, a quei livelli lì, e le cose non vanno, le colpe sono sempre da spartire tra tutti. Se vogliamo paragonare le rose, tra quella dei bianconeri e quella dell’Inter c’è un abisso ed è evidente. La qualità però c’è, anche se non è eccelsa. La situazione di classifica rispecchia perfettamente, ciò che la Juventus e Allegri potevano fare. Più di questo non era possibile. Ci sono degli interrogativi, ma si andranno anche a giocare la finale di Coppa Italia. Se vogliamo fare dei paragoni, ad esempio rispetto al Milan, la stagione della Juve è un pò più buona anche se c’è qualche punto in meno in campionato”.
L’eventuale vittoria della Coppa Italia potrebbe essere il salva stagione?
“Non è un salva stagione, ma è uno dei tre trofei a cui si punta sempre all’inizio dell’anno. E’ chiaro che è quello meno ambito, quando si può competere anche a livello internazionale o puntare allo scudetto. Vincere una Coppa fa sempre bene, è una bella sensazione e qualora dovessero vincerla sarebbe da festeggiare. Resta un trofeo importante”.