L’allenatore portoghese André Villas-Boas ha ammesso in un’intervista shock di aver superato due tumori. L’ex Porto e Chelsea non allena dal 2021, quando ha deciso di dimettersi dall’Olympique Marsiglia, e ora ha raccontato i momenti bui vissuti nella vita privata e lontano dal mondo del calcio. Come ammesso nell’intervista rilasciata al quotidiano portoghese Record, André Villas-Boas ha superato due tumori, uno alla tiroide e uno alla schiena.

Villas-Boas e i due tumori superati, l’intervista shock

Considerato l’enfant prodige degli allenatori portoghesi, André Villas-Boas non ha saputo rispettare le aspettative. Considerato in patria l’erede di José Mourinho, il classe 1977 ha vissuto anni magici al Porto, vincendo anche una UEFA Europa League nel 2010/11, ma poi non è riuscito a ripetersi nelle esperienze più prestigiose al Chelsea e al Tottenham. Anche l’ultima esperienza in panchina all’Olympique Marsiglia non è finita nel migliore dei modi. Il portoghese ha rassegnato le dimissioni dopo un anno e mezzo. Ora, André Villas-Boas si è raccontato in un’intervista al quotidiano portoghese Record in cui ha parlato della sua vita privata, dei due tumori superati e di alcuni delicati momenti in cui ha rischiato di perdere la vita.

Hanno dovuto asportarmi metà della tiroide e si è scoperto che stavo morendo durante l’operazione. Dopo 10 minuti, ho iniziato a sentirmi male e ricordo di aver pensato: ‘Sto per morire, sto per morire.’ Ho premuto il pulsante, è arrivata l’infermiera e ricordo solo di averla sentita urlare, prendere il mio letto, correre per l’ospedale dritto al pronto soccorso, le porte che si aprivano a forza, l’iniezione e… Quando mi sono svegliato ero sulle mie gambe. Ancora qualche minuto e sarei morto per asfissia. È stato tutto molto curioso perché, a causa degli esami della tiroide, mi hanno scoperto un altro tumore sulla schiena, che ho dovuto anche rimuovere. Se non fosse stato per l’incidente, non avrei mai scoperto queste malattie”.

Con queste parole André Villas-Boas ha raccontato quando successo nel 2018. Dopo un infortunio occasione nella Dakar, l’allenatore portoghese è stato sottoposto a un intervento alla tiroide e da lì ha vissuto momenti delicati e rischiato anche di morire. Per fortuna, per il classe 1977 il peggio è superato e ora può concentrarsi sulla sua vita, anche con il ritorno nel mondo del calcio da non escludere. Per il momento, il portoghese non tornerà in panchina. Le cose potrebbero cambiare in estate, con diverse squadre in giro per l’Europa a caccia di un nuovo allenatore.

La carriera del portoghese

André Villas-Boas ha iniziato la carriera da allenatore negli anni 2000. La prima grande opportunità arriva con il Porto nel 2010. Parte subito bene, vincendo la Supercoppa Portoghese. A fine anno conquista anche il campionato e la Coppa di Portogallo. Nel derby contro il Braga, riesce anche a vincere la UEFA Europa League. L’estate seguente il Chelsea lo acquista – pagando la clausola rescissoria di quindici milioni di euro – e lo porta in Premier League. A marzo, però, il portoghese viene esonerato.

Nell’estate del 2012 il Tottenham lo ingaggia, ma la sua avventura finisce un anno e mezzo dopo. Villas-Boas ha deciso di risolvere consensualmente il contratto con gli Spurs. Riparte dallo Zenit San Pietroburgo, prendendo il posto di Luciano Spalletti. In Russia vince un campionato, una Coppa e una Supercoppa. Le ultime due esperienze sono state allo Shanghai SIPG e al Marsiglia.