Denim Day cos’è? Si celebra oggi, 24 aprile, la ricorrenza annuale del Denim Day. Si tratta di una giornata di protesta che mira a sensibilizzare la popolazione mondiale contro i falsi stereotipi su violenze e abusi sessuali.
Ed è proprio il jeans ad essere diventato un simbolo per questa iniziativa a causa di una sentenza giudiziaria che qualche anno fa fece parecchio discutere.
Cos’è il Denim Day: quando nacque?
Il Denim Day nasce da alcuni avvenimenti del 1999. In quell’anno infatti l’opinione pubblica si infervorò dopo una sentenza della Corte di Cassazione di assoluzione in un caso di stupro.
I fatti si riferivano alla provincia di Potenza e al 1992. Una ragazza di 18 anni aveva infatti denunciato il suo istruttore accusandolo di averla violentata sessualmente durante la sua prima lezione di guida.
Nel 1999, il processo giudiziario arrivò alla formulazione della condanna a due anni e due mesi di reclusione per l’imputato.
La decisione però venne successivamente rovesciata dalla Corte di Cassazione che, in una sorprendente sentenza, deliberò l’insussistenza del reato perché la giovane indossava un paio di jeans.
Nella spiegazione infatti si ritenne che l’uomo non avesse potuto sfilare di dosso un indumento così aderente dalla ragazza senza il suo consenso. Venne perciò a cadere l’accusa di aggressione e violenza sessuale, e di conseguenza l’uomo venne assolto.
La diffusione della protesta a livello mondiale
La decisione scatenò l’indignazione di tutte le donne del Parlamento italiano che protestarono a gran voce contro il ritenere un alibi aver indossato quel paio di jeans. E proprio questo capo di indumento divenne il simbolo per la contestazione e per la lotta alla giustizia nei casi di abuso o violenza sessuale.
Tutte le esponenti di sesso femminile del Parlamento italiano attuarono una feroce protesta sui gradini della Corte di Cassazione. Le politiche, fra le quali spiccavano Alessandra Mussolini e Stefania Prestigiacomo, indossarono tutte un paio di jeans proprio per far capire al sistema di giustizia come quella decisione fosse non solo assurda e priva di fondamento, ma sembrasse appartenere ad un’epoca storica dove le donne non avevano alcun diritto nei confronti dell’uomo.
Alcuni esercenti di Roma e Napoli lanciarono in un tentativo di protesta sarcastica un modello di “jeans anti-stupro”, associando all’indumento anche lo slogan di regalo ideale per la festa di San Valentino.
In poco tempo il caso assunse un clamore mediatico tale da essere discusso anche negli Stati Uniti, con diversi articoli giornalistici che parlavano degli accadimenti sul nostro territorio.
Molte donne della California sentirono di dover dare supporto alla protesta nata in Italia e difendere gli stessi diritti anche nel loro Paese con una iniziativa simile al Senato americano.
Le loro azioni apparsero anche in tv e così da raggiungere in poco tempo ancora più persone.
L’attivista femminista Patricia Giggans, già direttrice di “Peace Over Violence”, invitò pubblicamente chiunque ad indossare un paio di jeans in segno di dissenso e come tentativo di combattere il victim blaming.
Proprio questa espressione, che identifica la vittima come meritevole di una violenza sessuale ad esempio per un suo modo di vestirsi, iniziò a circolare con maggior potenza in tutta la popolazione.
Cosa simboleggia Denim Day
L’insieme delle contestazioni era diventato così esteso che nell’aprile del 1999 a Los Angeles si decise di istituire una Giornata dedicata alla sensibilizzazione su questo tema.
Nacque perciò il Denim Day, la cui ricorrenza annuale non è fissa ma cade ogni ultimo mercoledì di aprile, mese dedicato negli States alla consapevolezza delle aggressioni sessuali.
L’iniziativa, ad oggi riconosciuta istituzionalmente da 20 dei 50 Stati americani, identifica il jeans come simbolo ed esclama a tutto il mondo come indossare un certo capo di abbigliamento non significhi dare un implicito consenso ad abusare di una donna.
La corrente, nata come protesta per un caso giudiziario 25 anni fa, è perciò diventata un vero movimento sociale di livello mondiale che ogni anno aumenta la sua forza.
Il gesto più diffuso rimane quello di indossare un paio di jeans a simboleggiare come nessun capo di abbigliamento possa essere ritenuto un invito ad abusare sessualmente di una donna.