Non ce l’ha fatta Giuseppe Carrino, il ragazzo di 18 anni rimasto coinvolto in un grave incidente stradale a Massa Finalese, nel Modenese, tre settimane fa: nonostante i tentativi dei medici di salvarlo, ieri, 23 aprile, il giovane si è spento all’ospedale di Baggiovara, dove era stato ricoverato d’urgenza subito dopo il sinistro.
Chi era Giuseppe Carrino, il ragazzo di 18 anni morto dopo un grave incidente in moto
I fatti risalgono al 5 aprile scorso. Il giovane si trovava in sella alla sua moto 125 quando, su via Monte Bianco, a Massa Finalese, una piccola frazione di Finale Emilia, in provincia di Modena, era stato urtato violentemente da un’auto, una Fiat Punto, venendo sbalzato sull’asfalto a una decina di metri di distanza, riportando lesioni gravi.
All’arrivo dei soccorsi, allertati dai presenti, Giuseppe Carrino era stato immediatamente trasportato in elicottero all’ospedale di Baggiovara, dove ieri, 23 aprile, si è spento nonostante i tentativi dei medici di salvarlo dopo tre settimane passate a lottare tra la vita e la morte. A darne notizia è la stampa locale, secondo cui ora il paese d’adozione del ragazzo, originario di Afragola, nel Napoletano, si sarebbe vestito a lutto.
Il prossimo 14 maggio avrebbe compiuto 19 anni. “Dovremmo scrivere di calcio e divertimento e invece il sorriso ogni tanto si offusca e ci impone di pensare a quanto è preziosa la vita”, scrive sul suo profilo Facebook la società calcistica Junior Finale, per la quale Carrino giocava. “Salutiamo Giuseppe, ragazzino a cui il destino e un incidente hanno negato la possibilità di diventare grande”.
A Massa Finalese, insieme alla famiglia, era arrivato quando era ancora un bambino: la comunità locale lo aveva visto crescere e ora si stringe intorno a coloro che ha lasciato cercando di dar loro la forza necessaria a superare questo drammatico momento. Tutti speravano che le sue condizioni potessero migliorare, ma poi, come ha dichiarato qualcuno, “qualcosa è successo… tutto è precipitato” ed è morto.
Tante passioni e una vita strappata troppo presto
Oltre ad essere appassionato di calcio, il 18enne – che lavorava per la Titan, azienda leader del settore nautico – praticava anche kickboxing. Così il suo maestro Gaetano Ferraresi lo ha ricordato: “Si allenava da noi da sei anni. L’ho visto crescere, era davvero molto giovane quando ha iniziato a venire qui in palestra […]. L’ultima volta che l’ho visto era giovedì, esattamente un giorno prima del tragico incidente. Non ci sono parole”.
Lo riporta Il Resto del Carlino, che cita anche i tanti messaggi apparsi online in sua memoria. Molti sono stati pubblicati da amici e conoscenti, persone che si dicono sconvolte per l’accaduto rivolgendo un pensiero ai parenti del ragazzo e ricordandolo per ciò che ha lasciato loro: un sorriso, una parola. “Sei volato via così presto che non ho nemmeno avuto il tempo di vederti un’ultima volta”, recita uno dei tanti.
“Sei stato il ragazzo più forte che abbia mai conosciuto – aggiunge -. Sarai sempre nel mio cuore”. Messaggi di cordoglio simili a quelli che pochi giorni fa erano stati rivolti da molti alla famiglia di Francesco Caruso, il 22enne originario di Letojanni morto in ospedale a Taormina dopo essere rimasto gravemente ferito nello schianto frontale con una moto.
Era in sella a uno scooter e stava percorrendo la Statale 114 quando, per motivi ancora da accertare, sarebbe andato a schiantarsi contro il mezzo, proveniente dal senso di marcia opposto. Le sue condizioni erano apparse subito gravissime: dopo aver appreso del suo decesso i genitori hanno deciso di donarne gli organi per provare a salvare altre vite.