Il Parlamento europeo ha votato a favore della riforma del Patto di Stabilità e Crescita ma a far discutere è l’astensione in blocco di tutti i partiti italiani, di destra come di sinistra. Luigi Marattin, deputato di Italia viva, interviene per spiegare i motivi dell’astensione del suo partito dal voto per il nuovo Patto di Stabilità, distinguendoli da quelli delle altre forze politiche, e attaccando le posizioni populiste del governo Meloni.

Patto di Stabilità Ue, Marattin (Iv): “Destra populista diceva cose fuori dal mondo ma il mondo funziona in modo diverso”

Il nuovo Patto di Stabilità è quasi realtà.

Il voto di ieri del Parlamento europeo era il penultimo step prima della definitiva approvazione, che dovrà arrivare dal Consiglio. Tuttavia, maggioranza e opposizione italiane si sono trovate, per una volta, compatte nell’astensione di fronte al testo proposto.

Il Partito democratico ha motivato la decisione con le parole della sua segretaria Elly Schlein, spiegando che il testo arrivato al voto era differente da quello presentato alla Commissione. Per quanto riguarda il centrodestra, invece, le voci di corridoio parlano di trattative non andate a buon fine tra la delegazione italiana e il Parlamento europeo.

Su questo si esprime il deputato di Italia viva Luigi Marattin, che non risparmia una critica al governo presieduto da Giorgia Meloni.

“La destra di questi anni, in realtà, è quella populista della Meloni e di Salvini, che in campagna elettorale dicevano cose fuori dal mondo, tipo che il debito non esiste e che Germania ed Europa sono cattive. Poi, però, quando si sono trovati al governo, si sono resi conto che il mondo funziona in modo diverso”.

“Nuovo patto peggiore del vecchio sugli obiettivi da raggiungere”

Marattin spiega, poi, le ragioni che hanno spinto Italia viva ad astenersi.

Il deputato del partito di Matteo Renzi traccia, anzitutto, una distinzione netta non solo nei confronti dei partiti di maggioranza ma anche verso Pd e Movimento 5 Stelle sui motivi dell’astensione, spiegando che questi non sono dovuti alla ‘storiella’ “del ritorno all’austerità imposta dall’Europa cattiva“.

Marattin spiega, invece, che le ragioni dell’astensione di Iv riguardano il testo della riforma, che rende più complesso il raggiungimento degli obiettivi previsti dal nuovo Patto di Stabilità.

Questa riforma del Patto di Stabilità è peggiore della precedente e non mi riferisco al fatto se chieda più o meno deficit all’Italia, ma agli obbiettivi che la riforma si era data. Il primo, ad esempio, è che le regole fiscali europei dovevano diventare più semplici, più chiare e trasparenti, invece sono diventate più complicate, più oscure e meno trasparenti”.