Un cittadino può contestare una multa per ottenere un rimborso o per non pagarla? Non si tratta di negare ostinatamente l’esistenza di una sanzione, bensì di evitare di pagare ingiustamente una multa non dovuta. Esistono diverse motivazioni per cui è possibile presentare un ricorso, tra cui errori formali e vizi sostanziali.

Molti ricorrono alla presentazione di un ricorso in autotutela, contestando la multa direttamente all’ente che ha comminato la sanzione, indicato nel verbale di violazione al Codice della Strada. Altri, invece, presentano ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace. Vediamo insieme come contestare una multa.

Come contestare una multa

I cittadini possono presentare un ricorso per contestare una multa anche senza un avvocato. Conoscere la possibilità di presentare un ricorso, ad esempio nel caso di un autovelox non omologato, aumenta le probabilità di ottenere l’annullamento del verbale o il rimborso di quanto versato.

Tuttavia, è fondamentale procedere con cautela. È necessario individuare con precisione i motivi di annullabilità dell’atto per evitare il rischio di incorrere nel pagamento doppio della sanzione, perdendo  così l’opportunità di pagare un importo ridotto.

Pertanto, prima di contestazione una multa, è indispensabile effettuare delle verifiche approfondite per individuare vizi formali e sostanziali del verbale di accertamento di irregolarità del Codice della strada.  

Quali sono i motivi per contestare una multa?

Differenza vizi formali e sostanziali per contestare una multa

 I vizi formali si riferiscono alla forma e alla procedura legata al verbale di accertamento. Ecco alcuni esempi:

  • notifica tardiva: la multa deve essere notificata entro 90 giorni dalla data dell’infrazione, che diventano 360 giorni per i residenti all’estero. In caso contrario, la multa è illegittima;
  • omessa indicazione della norma violata: il verbale deve contenere la norma violata del Codice della strada. Se manca questo dettaglio, è possibile presentare ricorso richiedendo la nullità dell’atto. Tuttavia, anche in questo caso occorre prestare attenzione alle indicazioni sul comportamento indicato nel verbale. Se non viene riportata la legge di riferimento alla violazione del Codice della strada, ma viene riportato il comportamento del conducente del veicolo come ad esempio passaggio con il rosso, allora non è possibile contestare la multa;
  • mancata indicazione della somma da pagare: è possibile richiedere la nullità dell’atto se non riporta la somma della sanzione ordinaria e la voce ridotta del 30% da pagare entro 5 giorni. Tuttavia, anche in questo caso occorre valutare la tipologia delle violazioni a cui si riferisce, in quanto non tutte prevedono tale riduzione;
  • foto non leggibili: Altra irregolarità potrebbe essere imputata alle foto. Se ad esempio la foto non permette di identificare chiaramente la targa, è possibile richiedere l’annullamento della multa. Per visionare le foto, è necessario presentare una richiesta all’organo accertatore, in quanto non trasmesse con il verbale per tutelare la privacy.

I vizi sostanziali riguardano il contenuto del verbale. Pertanto, il cittadino che riporta vizi sostanziali nella contestazione si riferisce alle modalità con cui si sono svolti i fatti. In questo caso, per ottenere l’annullamento della multa, è necessario ricostruire i fatti in ambito di ricorso dimostrando l’estraneità alla violazione, per non aver commesso il fatto.

Come si fa ad annullare una multa?

Come detto, dopo aver ricevuto la notifica della violazione al codice della strada, è possibile presentare un ricorso entro 60 giorni dalla data di notifica del verbale, in autotutela, direttamente all’ente che ha comminato la multa.

Il ricorso può essere trasmesso tramite email, raccomandata o consegnato di persona.

In questo caso, la contestazione della multa non comporta spese a carico del cittadino, se non quelle legate alla spedizione per raccomandata A/R.

Come fare ricorso al Giudice di Pace per contestare una multa?

 Il cittadino può contestare una multa non pagata presentando ricorso al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica del verbale o nel periodo di contestazione dell’atto.

L’atto potrà essere depositato presso l’Ufficio del Giudice oppure trasmesso con correlata tutta la documentazione necessaria, che include:

  • copia del verbale;
  • documento di riconoscimento;
  • motivazioni.

In alternativa, è possibile presentare ricorso tramite raccomandata A/R.

In questo caso, la contestazione della multa comporta spese a carico del cittadino legate al valore della multa. Ad esempio, si possono spendere da 43 a 98 euro per le sanzioni fino o superiori a 1.100 euro. Inoltre, per entrambi i casi è prevista una marca da bollo del valore di 27 euro.

Quanto tempo ha il Prefetto per rispondere a un ricorso?

I cittadini possono presentare il ricorso al Prefetto entro 60 giorni dalla data di notifica del verbale, seguendo le medesime indicazioni previste per il ricorso per la contestazione della multa presentata al Giudice di Pace.

Il Prefetto è tenuto ad adottare il provvedimento volto all’accoglimento o al rigetto dell’atto di contestazione entro 120 giorni.

In questo caso, il ricorso per la contestazione della violazione del Codice della Strada non prevede l’applicazione di costi.