Le elezioni della Basilicata si sono concluse con una netta vittoria del centrodestra. Il governatore Vito Bardi è stato riconfermato con il 56,63% delle preferenze.
Staccato di oltre 14 punti il suo diretto avversario, Piero Marrese, che con il suo centrosinistra si è fermato al 42,16%. Sta di fatto che un’analisi del giorno dopo non può non tenere conto che a recarsi alle urne è stata meno della metà degli aventi diritto: il 49,81% per la precisione, su un totale di 567.939 elettori. L’astensionismo, quindi, rimane il grosso vulnus delle tornate elettorali italiane.
Tuttavia, ora, c’è chi festeggia e chi si lecca le ferite.
Elezioni Basilicata 2024: l’exploit di Forza Italia e centristi. Ridimensionata la Lega
Ad essere contento è certamente Bardi, tanto da sostenere che il suo centrodestra allargato ad Azione e Italia Viva (attraverso la lista ‘Orgoglio lucano’) può diventare un modello anche a livello nazionale.
Senz’altro, nel suo campo, è da sottolineare l’exploit di Forza Italia (passata in 5 anni dal 9 al 13%) e delle liste centriste: Azione, guidata dall’ex presidente Pd della Regione Marcello Pittella, ha raggiunto il 7,5%. La formazione sponsorizzata da Renzi, invece, il 7%.
A ridimensionarsi rispetto a cinque anni fa, invece, è stata la Lega: nel 2019, in terra lucana, aveva raccolto il 19,15% dei consensi. Ieri, il Carroccio, pur sul carro dei vincitori, si è fermato al 7,8%.
Tiene il PD ma flop del M5S, Marrese (PD): “Farò opposizione dura ma costruttiva”.
Nel campo del centrosinistra, invece, Marrese si dice pronto a fare una opposizione “dura ma costruttiva”, ma l’esperimento del ‘campo largo’, dopo l’Abruzzo, ha subito un altro stop. Se il Pd ha sostanzialmente tenuto (col 13,9%), i Cinque Stelle di Giuseppe Conte, dopo aver imposto il veto su ben due candidati scelti dai dem (Angelo Chiorazzo e Domenico Lacerenza), si sono ridotti al 7,7%.
Solo due anni fa, alle politiche, il Movimento aveva avuto il 25%. In più: è un po’ paradossale, ma la lista di uno dei candidati Governatore che il Movimento aveva bocciato – quella dell’imprenditore Angelo Chiarazzo – li ha superati raggiungendo l’11,2% e il suo leader è risultato il più votato in assoluto con 7284 voti. Numeri che, in attesa dell’esito delle Europee, non potranno non pesare sui rapporti di forza con il Partito Democratico. Se ancora, nel centrosinistra, si parlerà di campo largo.