Pensioni, quali alternative all’uscita anticipata a 64 anni? Per verificare le possibilità di andare via prima dal lavoro, il primo passaggio che ciascun contribuente può fare è quello di consultare l’estratto conto contributivo dell’Istituto di previdenza, Ecocert. All’interno del documento è presente la situazione contributiva che elenca i periodi di versamenti, di pari passo con lo svolgimento di attività lavorative.
Salta subito all’attenzione l’eventuale presenza di periodi di contribuzione precedenti al 1° gennaio 1996. Solo in assenza di contribuzione fino al 31 dicembre 1995, infatti, si rientra nel sistema contributivo puro e si ha la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni di età con il sistema contributivo più recente.
Pensioni uscita 64 anni, chi può anticipare?
Tuttavia, vi sono alcuni istituti per passare al sistema contributivo puro e aspirare alla pensione anticipata a 64 anni di età, unitamente a 20 anni di contributi versati e a un importo in maturazione della pensione di almeno il triplo della pensione sociale. Innanzitutto si può fare la domanda all’Inps del computo dei contributi: abbiamo spiegato chi può farlo e come in questo articolo.
Ulteriori possibilità di adesione al sistema contributivo puro sono legate al riscatto della laurea con il sistema agevolato del decreto 4 del 2019. Tuttavia, passare al sistema previdenziale più recente, se da un lato apre al canale di pensionamento a 64 anni di età, dall’altro comporta una riduzione dell’assegno di pensione per via del ricalcolo dei versamenti con il sistema contributivo puro.
Pensioni anticipate, alternative tra Ape sociale, precoci quota 41 e opzione donna
Nel caso di periodi contributivi precedenti al 1° gennaio 1996 e se non si ricade nelle ipotesi di computo, si può optare per uno dei canali di uscita anticipata in vigore fino al 31 dicembre 2024. Questi canali di uscita anticipata dovranno essere riconfermati dal governo affinché possano essere utilizzati anche a partire dal 1° gennaio 2025. L’Ape sociale richiede, per il 2024, un’età più elevata rispetto al 2023 di cinque mesi.
Quindi, quest’anno si esce a 63 anni e cinque mesi, unitamente ai 30 anni di contributi richiesti ai disoccupati, caregiver o invalidi, o ai 36 anni richiesti a chi svolge lavori gravosi. Rientrando in una di queste situazioni si può aspirare alla pensione dei lavoratori precoci, ma servono 41 anni di contributi versati dei quali almeno uno entro il compimento dei 19 anni di età.
Almeno una delle condizioni di svantaggio e disagio economico e sociali sono richieste – già dal 1° gennaio 2023 – alle lavoratrici che vogliano uscire con la misura dell’opzione donna. Ma dal 2024 è aumentata anche l’età di pensionamento a 61 anni minimi.
Pensioni uscita anticipata 64 anni, cosa controllare sul portale Inps?
La scelta del canale di uscita anticipata non può prescindere, dunque, da un’attenta analisi della propria situazione di versamenti dal conto contributivo dell’Inps Ecocert. Entrando con le proprie credenziali Spid, Carta di identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns) sul portale istituzionale dell’Istituto di previdenza, si avrà la propria situazione contributiva suddivisa per settimane.
Ad esempio, il conto contributivo potrà presentare una situazione di versamenti in settimane fino al 1992, un secondo periodo dal 1° gennaio 1993 al 31 dicembre 1995, un terzo periodo che riguarda il meccanismo contributivo puro dal 1° gennaio 1996 fino al 31 dicembre 2023, ultimo anno completo considerato dall’inps.
Pensioni anticipate e vecchiaia, quali requisiti nel 2024?
A seconda del quadro complessivo delineato dall’Ecocert, il lavoratore potrà prendere una decisione sul canale di pensionamento anticipato che, eventualmente, potrà adottare in alternativa alla pensione di vecchiaia (attesa fino ai 67 anni di età) o alla pensione anticipata che richiede quasi 43 anni di contributi versati (42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne).