L’abbaiare dei cani in un contesto condominiale rappresenta una fonte comune di disturbo e tensione tra i residenti. Tale situazione solleva questioni legali riguardanti i diritti degli animali e il rispetto del riposo altrui. Nell’ambito dei rumori molesti in condominio, andiamo a vedere come gestire l’abbaiare costante del cane del vicino e cosa fare nel caso in cui il disturbo fosse di grande entità.

Rumori molesti in condominio: cosa dice la legge sull’abbaiare del cane

Secondo il diritto italiano, il possesso di un animale domestico, incluso un cane, in un appartamento non è vietato da regolamenti condominiali, salvo specifiche disposizioni contrarie. Tuttavia, il mantenimento della quiete pubblica è tutelato dalla legge, che impone limiti al disturbo che gli animali possono causare.

I regolamenti condominiali spesso stabiliscono orari specifici durante i quali è richiesto il rispetto del silenzio, comunemente dalle 22:00 alle 8:00 e dalle 14:00 alle 16:00, per garantire il riposo dei residenti. Durante questi periodi, anche i rumori minimi possono essere percepiti come invasivi e meno tollerabili.

La giurisprudenza italiana ha visto diversi casi in cui i proprietari di cani sono stati chiamati a rispondere di disturbi causati dagli abbaiamenti eccessivi. Ad esempio, una pronuncia del Giudice di Pace di Rovereto del 2006 ha riconosciuto il diritto del cane di abbaiare come espressione naturale, purché non superi una certa soglia di tollerabilità, definita dall’articolo 844 del codice civile. Similmente, il Tribunale di Lanciano nel 2012 ha confermato questo diritto, sottolineando la necessità che gli abbaiamenti non oltrepassino i limiti di normale tollerabilità.

Rumori molesti in condominio: cane del vicino che abbaia è fastidioso? Come agire

Se si è disturbati dall’abbaiare di un cane, esistono diverse vie di azione possibili. È consigliabile iniziare con una comunicazione diretta con il proprietario dell’animale, esponendo il problema e cercando una soluzione amichevole.

Ricorso all’amministratore di condominio

In assenza di risoluzione, si può procedere facendo appello all’amministratore del condominio, il quale ha il dovere di intervenire per far rispettare il regolamento interno. Tuttavia, questa azione può non essere sempre tempestiva o efficace.

Azioni legali e risarcimento dei danni

Se il disturbo persiste, è possibile intraprendere azioni legali per ottenere un risarcimento. Il codice civile italiano stabilisce che i proprietari sono responsabili per i rumori emanati dalle loro proprietà se questi superano i limiti di tollerabilità normale. Nel 2022, la Corte di Cassazione ha stabilito che il proprietario di un cane può essere condannato a risarcire i danni se è dimostrabile che l’abbaiare notturno del cane ha impedito il riposo dei vicini.

Rilevanza del reato di disturbo della quiete pubblica

Un cane che abbaia incessantemente può configurare un reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone se il rumore interessa potenzialmente un numero indeterminato di persone, superando così i limiti di una mera questione privata. La riforma Cartabia del 2022 ha precisato che per procedere penalmente è necessaria una querela di parte entro tre mesi dall’evento.

Rumori molesti in condominio: sentenze sul cane che abbaia e disturba e sanzioni

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7392 del 2015, ha stabilito che per la configurabilità del reato non è rilevante il numero effettivo di persone disturbate, ma la potenzialità del disturbo a un ampio numero di individui. Questo elemento di “pericolo” è fondamentale per comprendere l’ampiezza del disturbo come reato.

Se il disturbo causato dal cane è significativo e influisce sull’intero condominio, il proprietario del cane può essere accusato di disturbo della quiete pubblica, rischiando una sanzione fino a 309 euro e/o l’arresto fino a tre mesi. In casi estremi, è possibile anche il sequestro preventivo dell’animale, un’azione volta a prevenire ulteriori disturbi.

Differenze tra reato e illecito civile

Se il disturbo è limitato a pochi individui, si configura un illecito civile, che non può essere perseguito penalmente, ma solo attraverso azioni legali civili. Queste richiedono l’intervento di un avvocato per ottenere provvedimenti giudiziari specifici, come l’insonorizzazione dell’abitazione del proprietario del cane.

Misure preventive ed educazione del cane

Per prevenire situazioni di conflitto, i proprietari di cani possono adottare misure preventive come l’addestramento comportamentale per gestire e limitare l’abbaiare del loro animale. Informare i vicini su eventuali condizioni di salute o trattamenti medici che possono influenzare il comportamento del cane può anche aiutare a gestire le aspettative e a mantenere un buon rapporto di vicinato.