A Milano, la città medaglia d’oro alla Resistenza, dove tradizionalmente si tiene il corteo più importante del 25 aprile, per celebrare la Liberazione, sono attese non meno di 70 mila persone. Ma quest’anno, inevitabilmente, le diverse visioni dei partiti sulle guerre in Ucraina e in Medio Oriente, oltre che le polemiche interne culminate con il caso-Scurati – lo scrittore la cui partecipazione a una trasmissione di Rai Tre è stata cancellata proprio per un suo intervento sul 25 aprile che chiamava in causa il governo – lo renderanno un giorno ancor più teso del solito.

Proprio partendo dal caso Scurati, il presidente dell’Anpi Milano Primo Minelli ha chiarito che sicuramente il suo monologo sarà letto sul palco. Intanto, la politica è quanto mai spaccata.

Corteo 25 aprile 2024 Milano, Minelli (ANPI) “Manifestazione unitaria e ci sarà anche la Brigata ebraica”

Quest’anno l’attenzione sarà tutta concentrata, vista la situazione di Gaza e le prese di distanza dalle scelte del presidente israeliano Netanyahu, sulla Brigata ebraica che, tradizionalmente, sfila con il suo striscione e puntualmente è fatta oggetto di contestazioni da parte di alcuni manifestanti. Il presidente dell’ANPI milanese Primo Minelli ha tenuto a sottolineare:

“La Brigata parteciperà anche quest’anno alla manifestazione. E questo è un fatto importante perché è una delle brigate che ha contribuito alla Resistenza. Quando abbiamo condannato gli attacchi del 7 ottobre abbiamo detto che non bisogna usare gli ostaggi ai fini di una guerra”.

Poi, a proposito della mancanza di un riferimento agli ostaggi nello slogan della manifestazione, “Cessate il fuoco ovunque”, come chiesto dalla Comunità ebraica, Minelli ha aggiunto:

“Prendiamo come positivo lo striscione della brigata che invoca la democrazia. Ma è curioso che scrivere su uno striscione “Cessate il fuoco ovunque” sia oggetto di polemiche. La pace per noi è un valore assoluto. Noi abbiamo incontrato tutte le comunità, ebraica, palestinese, islamica, perché l’intento è quello di una manifestazione unitaria”.

Celebrazioni Liberazione, Calenda ci sarà, Salvini presenterà il suo libro “Controvento”

Le celebrazioni del 25 aprile dividono come sempre la scena politica italiana. Ad esempio: ha annunciato che parteciperà al corteo di Milano il leader di Azione, Carlo Calenda, ma il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, sempre a Milano e sempre il 25 aprile, ha in programma solo la presentazione del suo libro il cui titolo è quantomai esemplificativo: “Controvento”.

Maurizio Lupi di Noi Moderati, a proposito della Giornata che ricorda la Liberazione dal nazi-fascismo, ha tenuto a ricordare le parole che Silvio Berlusconi spese nel 2009 a Onna proprio in occasione di questa celebrazione: 

“La Resistenza è, con il Risorgimento, uno dei valori fondanti della nostra nazione, un ritorno alla tradizione di libertà. Il nostro Paese ha un debito inestinguibile verso quei tanti giovani che sacrificarono la vita, negli anni più belli, per riscattare l’onore della patria, per fedeltà a un giuramento, ma soprattutto per quel grande, splendido, indispensabile valore che è la libertà’.

In vista del 25 aprile, è intervenuto anche il segretario della Cgil Maurizio Landini lanciando la raccolta firme per fare dei referendum con l’obiettivo di “cancellare le leggi sbagliate che in questi anni hanno ridotto i diritti e aumentato la precarietà, le morti e gli infortuni sul lavoro”.

Renzi (Italia Viva): “In Italia non c’è alcun rischio autoritarismo, solo di mediocrità”

Infine, il leader di Italia Viva Matteo Renzi, sia sul caso Scurati che sul 25 aprile e le polemiche che porta con sè:

“In Italia, non c’è nessun rischio di autoritarismo: più che il fascismo alle porte, in Rai hanno tanta mediocrità che è già entrata in casa. Il caso Scurati è il pasticcio perfetto: per impedire che un milione di persone sentissero il monologo, lo hanno fatto ascoltare a 30 milioni. Vengo da una storia di cattolicesimo democratico: l’antifascismo è un valore che ho nel dna politico.”

Il leader di Italia Viva ha poi concluso:

“Questo eterno spauracchio del ritorno del fascismo a sinistra, queste provocazioni lanciate da destra appositamente per indignare, mi fanno sospettare che si sposti il dibattito su questo tema perché non si hanno altri argomenti. Discutiamo di tasse, giustizia, lavoro, non di temi storici pur se affascinanti”.