Case green, è fitto di impegni, obiettivi e novità il calendario anno per anno dal 2024 al 2050: la direttiva Epbd fissa target intermedi che dovranno essere raggiunti per arrivare all’impatto zero delle emissioni e alla decarbonizzazione. Ma non si tratterà solo di ristrutturazioni: nei 38 articoli della direttiva Case green rientrano anche obiettivi di riduzione delle emissioni dalle caldaie, tema quest’ultimo che ha tenuto banco fino alla fine delle trattative del trilogo europeo e all’approvazione finale dell’Ecofin del 12 aprile 2024.
Ad oggi, il provvedimento è atteso alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (Guue), prima di essere recepita, entro il 2026, da tutti gli Stati membri. Gli obiettivi si conteggiano dal 2020, ragione per la quale si può asserire che il lungo percorso che porterà all’obiettivo delle emissioni zero è lungo 30 anni.
Nel frattempo, in Italia c’è stata già la lunga stagione dei bonus edilizi e del superbonus, i cui lavori entreranno – anche se in minima parte – nel conteggio finale di riduzione delle emissioni. Ma nulla trapela, per ora, su come saranno aiutate le famiglie ad adottare le misure previste dalla direttiva.
Case green calendario 2024-2050, ultime novità in arrivo
È lungo 30 anni il calendario della direttiva Case green, il provvedimento comunitario al quale gli Stati membri dovranno adeguarsi entro il 2026 per stabilire una tabella di marcia prima di riduzione, poi di azzeramento, delle emissioni di CO2.
Con l’adozione della direttiva lo scorso 12 aprile, si prevede a breve la pubblicazione della Energy performance of buildings directive (Epbd) nella Gazzetta Ufficiale europea. Ma già dall’anno in corso c’è un primo impegno che riguarda gli edifici non residenziali che dovranno essere dotati di sistemi di automazione di controllo per gli impianti di riscaldamento, di condizionamento e di ventilazione per una potenza massima di 290 kW. Tale obbligo scatterà per gli edifici non residenziali con potenza di almeno 70 kW nel 2029, anche per il controllo dell’illuminazione.
Case green calendario 2024-2050, stop bonus e incentivi caldaie dal 1° gennaio 2025
La seconda scadenza è fissata al 1° gennaio 2025: entro questa data, infatti, pur non avendo ancora recepito la direttiva, gli Stati membri dovranno dire addio agli incentivi e ai bonus sulle caldaie con funzionamento a energie fossili.
Ciò significa che, in teoria, i governi potrebbero ancora fissare dei bonus sulle caldaie, ma alimentate ad altre energie alternativa. L’anno 2026 sarà un anno chiave nell’intero impianto delle Case green. Infatti, tra due anni ciascun Paese dovrà adottare la direttiva, fissando le regole di recepimento e, dunque, la tabella di marcia per arrivare all’azzeramento delle emissioni entro il 2050, passando per obiettivi intermedi.
Tra questi obiettivi intermedi, si citano come anno chiave il 2030 – periodo nel quale gli Stati dovranno aver ridotto del 16% le emissioni dagli edifici residenziali – e il 2035, anno entro il quale si dovrà procedere ad aumentare questa riduzione fino al 20-22%.
Direttiva Epbd 2024, scadenze per gli impianti solari e fotovoltaici
Nel frattempo, nel 2026 si dovrà adottare una nuova politica sugli impianti solari che diventeranno obbligatori, secondo quanto prevede l’articolo 10 della direttiva Case green. A partire da quest’anno, tutti gli edifici pubblici e non residenziali di almeno 250 mq dovranno installare gli impianti solari.
Sempre nel 2026 sarà adottato un nuovo indicatore, il Global warming potential (Gwp) per calcolare l’impatto complessivo di un edificio durante tutto il suo ciclo di vita. Entro la fine del 2026, poi, gli Stati dovranno presentare la loro tabella di marcia su come intendano rinnovare gli edifici. L’obbligo si adempie in Commissione europea.
Il 2027 vedrà tre scadenze riguardanti l’energia: le prime due scadenze riguardano l’installazione degli impianti solari su tutti gli immobili pubblici di almeno 2mila mq e su tutti gli edifici non residenziali oltre i 500 mq, in caso di lavori di ristrutturazione. Infine, gli immobili non residenziali dovranno dotarsi di meccanismi di controllo dell’illuminazione per potenze di oltre 290 kW.
Obiettivo emissioni zero: gli step intermedi
Il primo obiettivo di avvicinamento all’impatto zero della direttiva Case green è fissato al 2028: entro quest’anno i nuovi edifici pubblici dovranno essere a emissioni zero, obbligo che sarà esteso a tutti i nuovi edifici nel 2030. Dal 2028 le emissioni dovranno essere iniziate a essere calcolate con il nuovo indice Gwp con entrata a regime del calcolo a partire dal 2030.
Inoltre, scende il tetto dell’installazione degli impianti solari sugli edifici pubblici: basteranno 750 mq. Nel 2028 è previsto il “primo tagliando” della direttiva: la Commissione europea valuterà i primi risultati e provvederà a eventuali correzioni.
Nel 2029, oltre ai sistemi di controllo automatizzato delle energie, si provvederà a rendere obbligatoria l’installazione dei pannelli solari ovunque sia fattibile, anche su tutti i parcheggi coperti, oltre che sui nuovi edifici. L’obbligo di pannelli solari per superfici oltre i 250 mq scatta nel 2030.
Abbattimento fonti energetiche fossili dal 2040
Si passa direttamente nel 2040 (nel 2035 c’è solo l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 20-22%), anno di obbligo dell’abbattimento totale dei combustibili fossili per riscaldamento e raffrescamento. Nel 2040, inoltre, gli edifici residenziali dovranno fare un passo in avanti decisivo nella riduzione delle emissioni in vista dell’abbattimento del 2050, anno nel quale tutti gli edifici esistenti dovranno essere a emissioni zero.